Coronavirus: la quarantena divide il centrodestra e la Regione

Rientro dei 2500 cinesi dal Capodanno in patria: per l'assessore Saccardi la quarantena è una "interpretazione fantasiosa perché le persone arrivano in Toscana dopo essere passate da altre parti", per Marcheschi (Fdi), Marchetti e Stella (Fi) invece si impone

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 febbraio 2020 15:06
Coronavirus: la quarantena divide il centrodestra e la Regione

"Questo ambulatorio è un'opportunità in più sul fronte della prevenzione. In collaborazione con il consolato cinese abbiamo pensato a un luogo separato per chi, di rientro dalla Cina, abbia dubbi sulla propria salute. Questo per evitare che si possano presentare situazioni di promiscuità nei pronto soccorso, nelle sale di attesa dei medici di medicina generale, negli ambulatori. E comunque non ci sarà la folla, non verranno frotte di persone. Chi verrà dovrà prima telefonare al Cup, un numero dedicato, e prenotare la visita".

E' quanto ha detto l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, presentando stamani l'ambulatorio Lilla, che da domani sarà in funzione per visitare quei cittadini che, di ritorno dalle aree a rischio, hanno una sintomatologia (febbre, tosse, problemi respiratori) che fa pensare a un possibile Covid-19, il nuovo Coronavirus. Con lei c'erano il responsabile della prevenzione della Asl Toscana centro, Renzo Berti, e il coordinatore unità sanitaria di crisi aziendale della stessa Asl, Federico Gelli.

L'assessore ha spiegato, anche per tranquillizzare i cittadini che hanno uffici nelle immediate vicinanze, che l'ambulatorio ha un ingresso riservato e che le persone sono invitate a presentarsi previa prenotazione telefonica, indossando la mascherina protettiva. "La comunità cinese è informata, con comunicazioni e volantini distribuiti attraverso le associazioni. E' una modalità che mette in maggior sicurezza, evitando che queste persone vadano dove ci sono altri pazienti, come è successo giorni fa con la bambina cinese, risultata poi negativa, con la quale i genitori si erano presentati al pronto soccorso".

Stefania Saccardi ha voluto fare chiarezza anche sui numeri: "2.500 è la previsione che ci ha comunicato il console cinese - ha detto - Di questi, un migliaio almeno sono già sotto controllo da parte dell'autorità sanitaria nelle loro abitazioni. Infatti sono circa 400 i bambini rientrati dalla Cina che, a seguito della circolare del Ministero, sono stati invitati a restare a casa da scuola. Se ai bambini aggiungiamo i genitori, sono 1.200 le persone in isolamento domiciliare che vengono controllate quotidianamente. Peraltro, può darsi che queste persone non arrivino neppure, perché i voli sono bloccati".

Quanto alla soluzione della quarantena, suggerita ieri dal virologo Roberto Burioni come unica arma di difesa per proteggrsi dal virus, "la quarantena è un'interpretazione fantasiosa - ha detto Saccardi - Le persone arrivano in Toscana dopo essere passate da altre parti, non vengono paracadutate qui. Se deve essere presa una misura come quella che consiglia lui, sarà il Ministero a deciderlo. Noi ci atteniamo alle linee dettate dal Ministero, che valgono per tutte le Regioni, i protocolli sono quelli nazionali e internazionali. La circolare del Ministero consiglia la quarantena volontaria. A Burioni ha già risposto l'Istituto Superiore di Sanità. Noi siamo in contatto costante con il Ministero, partecipiamo a tutte le riunioni che il Ministero fa, rispetto a un'emergenza che è nazionale, non toscana".

Federico Gelli ha spiegato i criteri che regoleranno il funzionamento dell'ambulatorio: "Prima di tutto il criterio epidemiologico: verranno qui le persone provenienti dalle aree a rischio, ma solo quelle con sintomi. Scheda anagrafica, anamnesi, sintomatologia. Se ci sono sospetti, verrà fatto il tampone faringeo, che sarà inviato a Careggi per l'esame".

Renzo Berti ha chiarito ancora: "Parliamo di una patologia che per essere diffusa prevede un contatto stretto, ravvicinato e prolungato. Qui potremo visitare una ventina di persone al giorno, ma ci aspettiamo numeri inferiori. Voglio anche ricordare - ha sottolineato - che la maggior parte dei cittadini cinesi residenti qui vengono dalla provincia di Zhejiang, dove sono stati ad oggi accertati 1.271 casi di coronavirus. Ciò corrisponde a un’incidenza pari a 2 casi ogni 100.000 abitanti. E nessun decesso. Una situazione e numeri, dunque, clamorosamente diversi da quelli della provincia dello Hubei, dove si contano quasi 58.200 casi (quindi 9.860 casi ogni 100.000 abitanti) e 1.700 morti.

Come funzionerà l'ambulatorio

L'ambulatorio Lilla (via Lucchese 84/C, a Osmannoro, comune di Sesto Fiorentino) sarà attivo da domani, mercoledì 19 febbraio. La Asl Toscana centro e le associazioni hanno distriubito il volantino che ne illustra organizzazione e orari. E' rivolto a chi è rintrato da meno di 14 giorni dalla Cina o da un'altra area considerata a rischio per l'epidemia da nuovo Coronavirus, o ha avuto contatti stretti (prolungati e ravvicinati) con soggetti affetti dalla malattia, e presenta almeno uno dei seguenti sintomi: febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie.

Il servizio è totalmente gratuito, per accedervi si potrà telefonare a un numero dedicato, riportato nel volantino, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 7.45 alle 18.30, sabato 7.45-12.30. Una volta ottenuta la prenotazione, le persone potranno presentarsi all'appuntamento nel giorno e nell'ora fissati, usando i propri mezzi personali e indossando possibilmente una mascherina protettiva. Gli appuntamenti saranno scaglionati ogni mezz'ora.

Nell'ambulatorio ci saranno operatori sanitari della Asl Toscana centro, che visiteranno le persone e, in caso di sospetto Coronavirus, faranno un tampone faringeo, che invieranno al laboratorio di virologia di Careggi. La risposta arriverà nel giro di poche ore.

L'OPPOSIZIONE DI CENTRODESTRA NON SI SENTE RASSICURATA

I sindaci delle comunità interessate dal rientro di 2.500 cittadini cinesi, non possono lavarsene le mani, facendo i “Ponzio Pilato” della situazione . Non mi sento rassicurato dalle dichiarazioni dell’Assessore Saccardi e come me molti cittadini che continuano a chiamare anche in Consiglio regionale. Se il protocollo nazionale impone un livello minimo, io chiedo ai sindaci di Firenze, Prato, Scandicci, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano di alzare il livello di precauzione e scendere in campo per tutelare maggiormente i loro concittadini.

Non possiamo sottovalutare l’allarme della comunità scientifica!", chiede il capogruppo regionale Paolo Marcheschi (Fdi) - I migliori virologi italiani indicano la quarantena come l’unico provvedimento efficace a scongiurare il contagio, invece la Toscana lo considera un provvedimento drastico, come ha affermato il dott.Berti responsabile regionale del settore prevenzione. Io invito i Sindaci a chiedere alla Regione di essere drastici.

O almeno emettano un’ordinanza per invitare ad una quarantena volontaria ma monitorata da personale sanitario. In base all’art.50 del Testo Unico degli enti locali, “il sindaco in particolare, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica può adottare ordinanze contingibili e urgenti quale rappresentante della comunità locale”. Questa del coronavirus è un’emergenza e l'imponente presenza di migliaia di cittadini cinesi, che dalla madrepatria stanno tornando nelle nostre comunità, impone misure precauzionali più incisive e specifiche per la zona che va da Prato e Firenze.

I sindaci della Piana non hanno esitato a schierarsi contro la Regione, quando si è trattato di opporsi al termovalorizzatore di Case Passerini e all’ampliamento dell’aeroporto, ora che davvero è in gioco la salute dei propri cittadini mettano la stessa determinazione nell’opporsi alla possibile diffusione del coronavirus anche nelle nostre città”.

«Né condotte omissive, né cortine di fumo silenzioso, né improvvisazioni come di consueto. Per una volta la giunta regionale agisca in piena chiarezza e trasparenza venendo in aula a spiegare nel dettaglio le modalità di gestione, a livello di prevenzione sanitaria, dei 2500 cinesi di ritorno dal loro paese dopo i festeggiamenti per il Capodanno cinese. Per ottenerlo, in vista della prossima seduta di Consiglio regionale stiamo preparando un question time e una richiesta di comunicazione urgente all’aula»: l’iniziativa massiccia arriva dal Gruppo Forza Italia in Consiglio regionale, con il Capogruppo Maurizio Marchetti e il Consigliere Marco Stella (Vicepresidente dell’Assemblea toscana) al lavoro per redigere tutta la documentazione e produrre gli atti necessari.

«Qui servono misure certe a prevenzione e contenimento di eventuali contagi. Un’ondata di 2500 persone sta rientrando dalla Cina nei nostri territori – ricordano Marchetti e Stella – e principalmente nella fascia fra Firenze e Prato dove si concentra una tra le maggiori comunità cinesi d’Italia. Oltre a essere molti quantitativamente, la gran parte proviene anche dalle province cinesi con i focolai più virulenti. La quarantena a nostro avviso si impone».

«E se fosse solo un punto di vista nostro da politici, e non da scienziati, tanto tanto. Invece dello stesso avviso sono eminenti virologi. Non ci si può affidare a quarantene volontarie. Servono provvedimenti di isolamento e controllo sanitario più stringenti. Come? Di che tipo? Spetta alla Regione dircelo. Senza imbavagliare nessuno – concludono dal gruppo azzurro – come hanno fatto dalla Asl Centro vietando al personale di rilasciare interviste e dichiarazioni sul coronavirus. Trasparenza, provvedimenti, informazione: questo serve e questo portiamo in aula».

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