​Coronavirus e carceri della Toscana: “Un pericolo che si sottovaluta” per la Uil-Pa

Eleuterio Grieco: "Continuano a scarseggiare mascherine, dpi, sanificazioni, gel antisettico e pulizie straordinarie, nonostante gli enormi sforzi dell’amministrazione regionale". Marchetti (FI): «Nelle attività di screening non si dimentichi la polizia penitenziaria che sta operando in carenza di dpi»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 marzo 2020 11:33
​Coronavirus e carceri della Toscana: “Un pericolo che si sottovaluta” per la Uil-Pa

La Polizia Penitenziaria che presta servizio presso le carceri della Toscana, attraverso il Coordinamento Sindacale regionale della UIL-PA Polizia Penitenziaria, lancia l’allarme e chiede anch’essa al servizio sanitario della Regione Toscana il “tampone” per il personale. Dopo le professioni come dottori e infermieri che lavorano anch’essi nel carcere e in un unico ambiente, riteniamo che vi sia la necessità della tutela e della difesa e la salvaguardia della salute di tutti. Ne da comunicazione il Segretario Generale Regionale della UIL-PA Polizia Penitenziaria Eleuterio Grieco. "I casi di positività da coronavirus Covid-19 tra il personale della Polizia Penitenziaria, medici e infermieri nelle carceri aumentano a livello nazionale e proprio ieri vi è stato il primo morto nel carcere di Milano Opera, dove un poliziotto penitenziario di età giovane non c’è, l’ha fatta - aggiunge Grieco - Nelle carceri Toscane continuano a scarseggiare mascherine, dpi, sanificazioni, gel antisettico e pulizie straordinarie, nonostante gli enormi sforzi dell’amministrazione penitenziaria regionale che in questo momento sta mettendo in atto". "Il personale è a forte rischio di contaminazione poiché sovente esso è chiamato a eseguire attività lavorative anche esterne mediante i provvedimenti di esecuzione dei controlli presso i domicili in esecuzione della pene alternative alla detenzione previste dal governo (arresti domiciliari con braccialetto elettronico) nonché servizi presso gli ospedali per cui il rischio è elevatissimo - conclude Grieco - L’appello lo rivolgiamo al Presidente Enrico Rossi e all’Assessore alla Sanità regionale Stefania Saccardi, poiché il sistema Penitenziario Regionale potrebbe essere a rischio elevato vanificando così lo sforzo di tanti cittadini oggi rinchiusi nelle proprie abitazioni.

Perché se si alimenta il virus all’interno dei penitenziari, sarebbe molto pericoloso poi conciliare salute e sicurezza vista la virulenza della malattia specialmente nella provincia di Firenze che non ha ancora predisposto un reparto attrezzato per ricoveri di pazienti detenuti".

«Nelle attività di screening e nelle priorità per la distribuzione di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale non si dimentichi la polizia penitenziaria»: a chiedere maggiore attenzione verso gli agenti in servizio nelle carceri toscane è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.«Ieri a Milano un giovane agente di polizia penitenziaria del carcere di Opera è stato sconfitto dal contagio da covid-19 – richiama Marchetti – e oggi dalla Uil si lancia l’allarme per la condizione operativa della polizia penitenziaria nelle strutture carcerarie toscane.

Non si aspetti. Si monitorino anche i parametri sanitari dei nostri poliziotti che, tra l’altro, non lavorano solo strettamente nel perimetro dell’edificio carcerario ma escono per recarsi ad effettuare i controlli presso chi è ristretto al proprio domicilio. Un rischio per loro, e un possibile vettore di contagio se non vengono prima protetti con mascherine, tute e tutto quanto necessario ad evitare i contrarre il virus, e poi comunque sottoposti a screening al pari dei sanitari». Marchetti accende i riflettori su una situazione che potrebbe diventare esplosiva: «I rappresentanti sindacali Uil-Pa della polizia penitenziaria segnalano la scarsità di dotazioni di mascherine, dpi, sanificazioni, gel igienizzante e pulizie straordinarie, pur riconoscendo gli sforzi dell’amministrazione penitenziaria.

Mi unisco al loro appello alla giunta regionale – incalza Marchetti – a non vanificare gli sforzi collettivi sottovalutando il rischio che potrebbe derivare dalla situazione della polizia penitenziaria. Tra l’altro – conclude – apprendo con certo sconforto proprio dai lavoratori che nella provincia di Firenze non esiste un reparto attrezzato per i ricoveri dei pazienti detenuti. E’ un problema. C’è da far marciare insieme salute e sicurezza. Si può e si deve».

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