Coronavirus, dopo Codogno il centrodestra insiste: "Quarantena"

Cellai. Ferlaino e Giannelli (Forza Italia): "Chi torna dalla Cina deve stare in quarantena senza eccezioni. Ci sono situazioni nelle quali la politica deve fare un passo indietro". Stella: "Denunceremo il presidente Rossi". Marcheschi (Fdi): "Non possiamo affidarci al fattore C..."

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2020 14:08
Coronavirus, dopo Codogno il centrodestra insiste:

"Giungono stamani allarmanti notizie sullo sviluppo del coronavirus; purtroppo, ci sono i primi casi anche in Italia".Queste le parole preoccupate, allarmate, di Jacopo Cellai, capogruppo Forza Italia al comune di Firenze. "Un 38enne ricoverato all'ospedale di Codogno, nel lodigiano, - prosegue - è risultato positivo al test del Coronavirus e le sue condizioni sono gravi; l'uomo sarebbe stato a cena con un amico tornato dalla Cina.Contagiate anche la moglie e un'altra persona.

Questi fatti spingono il famoso immunologo Roberto Burioni a ripetere per l'ennesima volta che "chi torna dalla Cina deve stare in quarantena senza eccezioni. E' l'unica cosa importante. Spero che i politici lo capiscano perchè le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili", spiega Elio Ferlaino, responsabile dipartimento sanità Forza Italia Firenze.

"Come si vede dall'età delle persone colpite, il virus non fa alcuna distinzione tra giovani ed anziani - prosegue Giampaolo Giannelli, responsabile del dipartimento prevenzione dipendenze di Forza Italia - non si riesce quindi a capire perchè la Regione Toscana si intestardisca nel ritenere la quarantena non necessaria".

"Già nei giorni scorsi - chiosa Cellai - avevamo sottolineato la necessità di mettere in quarantena le 2500 persone che stanno per rientrare dalla Cina. Nella sicurezza di tutti. Parlare di razzismo, da parte del Presidente Rossi, se la Regione Toscana adottasse una sacrosanta misura pervasa di solo buonsenso (misura peraltro adottata in tutto il mondo) dimostra una volta di più il pressapochismo e la irresponsabilità di chi governa la nostra Regione.Regione Toscana che si è limitata soltanto ad attrezzare "il laboratorio Lilla" all'osmannoro, struttura posta tra l'altro in una location inadeguata e con misure di sicurezza e prevenzione tutte da verificare".

"Ci sono situazioni - concludono i 3 esponenti azzurri - nelle quali la politica deve fare un passo indietro, lasciando da parte supponenza e spocchia. Supponenza e spocchia tipiche di chi governa la Regione Toscana, che contrastano nettamente con le accorate esortazioni di chi lavora da 30 anni, con risultati eccezionali, nel campo della immunologia.Tutto si riassume in una sola parola: Quarantena. Per il bene di tutti. Senza se, senza ma".

"Con i miei legali -  annuncia il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella sempore di Forza Italia - stiamo preparando una denuncia nei confronti del Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Nulla di personale, ma per noi si configurano i reati previsti all'articolo 452 del codice di procedura penale, che disciplina i delitti colposi contro la salute pubblica. Rossi, non facendo tutti i controlli necessari su chi rientra dalla Cina, mette a rischio la salute dei toscani e delle persone che si trovano in Toscana per ragioni di studio, lavoro o turismo. Così facendo, anzi 'non facendo', rischia di favorire il diffondersi dell'epidemia"

"Non riesco a capire per quale motivo la Regione Toscana continui ad affermare che la quarantena non è necessaria - aggiunge Stella, rifacendosi alle posizioni del virologo Roberto Burioni -. Sarebbe un minimo sacrificio per i 2.500 cittadini di ritorno dalla Cina, che porterebbe una grande sicurezza per tutti gli altri toscani. Basterebbe chiedergli di restare a casa per 14 giorni. L'atteggiamento della Regione Toscana ci sembra dettato da ideologia come al solito, mentre su temi così gravi l'ideologia andrebbe lasciata da parte: qui nessuno vuole discriminare nessuno, ci interessa solo tutelare la nostra salute. E la salute, come è noto, è competenza delle Regioni".

Il Capogruppo regionale Paolo Marcheschi (Fdi) rincara la dose: “Il coronavirus è ormai arrivato anche in Italia. La Regione Toscana però continua a non dare ascolto alla comunità scientifica che consiglia la quarantena obbligatoria. Data la massiccia presenza di cinesi, se dovesse capitare un caso di positività al coronavirus a Firenze o Prato, i contagiati dove verrebbero collocati? In Toscana non c'è uno Spallanzani come a Roma, non abbiamo appositi istituti per il contenimento delle malattie infettive.

Rossi e Saccardi hanno già approntato un efficace protocollo? E' stata individuata una struttura dove poter collocare temporanemente tante persone infettate? Non possono ovviamente essere ricoverate in un ospedale comune. La Regione Lombardia ha invitato le persone che accusano sintomi di non recarsi ai pronto soccorso degli ospedali ma chiamare il 118 ed il 112 dei carabinieri. Non possiamo affidarci alla speranza e al fattore C......”.

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