Coronavirus: allarme affitto per gli studenti fuori sede

A Firenze 10mila universitari sono in grossa difficoltà e 174 di loro si sono rivolti al Sunia: “Abbiamo perso i lavoretti con cui arrotondavamo e anche i genitori non possono più aiutarci”. Il sindacato e Udu: “Occorre ricontrattare i canoni e creare un fondo di contributi affitto con risorse di Governo e Regione”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 marzo 2020 11:10
Coronavirus: allarme affitto per gli studenti fuori sede

In queste terribili settimane segnate dal Coronavirus, per gli studenti universitari fuori sede a Firenze diventa sempre più difficile affrontare le spese legate all’abitare. Molti studenti sono ritornati a casa dai genitori (soprattutto quando ancora era possibile), la maggioranza di loro sono restati, con il peso delle grandi difficoltà che hanno loro stessi nel rimediare qualche lavoretto e i genitori nel contribuire a pagare l’affitto. Il rischio, non potendo mantenere l’impegno di pagare il canone di locazione, è di essere costretti a lasciare la casa e magari anche l’università.

I NUMERI

I casi a Firenze di studenti fuori sede che presentano grosse criticità a mantenere la casa in affitto sono presumibilmente circa 10.000, la metà del totale. Queste sono le stime fatte da Udu Firenze/Sinistra Universitaria. Nelle ultime 3 settimane, 174 ragazzi di questi si sono rivolti agli uffici del Sunia per capire se fosse possibile avere un aiuto o avere la possibilità di sospendere il pagamento del canone di locazione, almeno fino alla fine della crisi legata al lavoro. Di questi 174, 93 ragazzi hanno riferito che i genitori avrebbero preannunciato che le difficoltà economiche, legate alla sospensione del lavoro, non permettevano di continuare a pagare l’affitto; 81 ragazzi hanno spiegato che non potevano più arrotondare con ‘lavoretti’ (di questi 81, 46 lavoravano nella ristorazione, 15 nell’accoglienza turistica, il resto varie cose).

LE TESTIMONIANZE DEI RAGAZZI ALLO SPORTELLO SUNIA FIRENZE

“Mio padre è stato messo a casa dal ristorante dove lavorava a Roma - ha detto lo studente D. -, e mi ha detto che non sarà in grado di darmi l’aiuto mensile per il mese di marzo e aprile. Stavo facendo qualche lavoretto come dog sitter, ma anche questo si è interrotto con lo scoppio dell’epidemia e il cane se lo portano a giro da soli i proprietari, visto che a loro volta sono a casa in smart working”.“Mia sorella ed io non possiamo più affrontare l’affitto, perché i nostri due coinquilini sono tornati a casa dai genitori, quando ancora era possibile, e non troviamo più nessuno con cui dividere l’affitto - spiega la studentessa M. -. Sta diventando una lotta disperata contro il tempo per trovare chi venga al loro posto. Rischiamo di dover lasciare Firenze”.LE PROPOSTE DI SUNIA E UDU FIRENZE

“La prima cosa che ci viene in mente per risolvere questo problema è un appello ai proprietari di casa - dice Laura Grandi, segretaria del Sunia di Firenze - per una riduzione dei canoni di locazione per questi 3⁄4 mesi. Con una semplice scrittura privata, da registrare all’Agenzia Entrate, possiamo prevedere un abbassamento dell’affitto e ritornare, dopo i mesi d’emergenza, alla situazione normale. Posso capire che si tratti di un sacrificio chiesto ai locatori ma, in un momento di grande tensione come questo e di grande solidarietà, può tornare utile a tutte e due le parti.

E per questa soluzione il Sunia è disponibile a dare tutte le informazioni del caso”.“Altra soluzione - prosegue Grandi - può essere quella di dare un contributo all’affitto agli studenti universitari, per sostenere il canone di locazione, in misura del 50%, al fine di impedire davvero che i ragazzi siano costretti a dare la disdetta del contratto e tornare a casa. Un contributo che può venire direttamente dal governo o dalla Regione, per coloro che hanno contratti d’affitto regolari e abbiano comprovate difficoltà economiche da parte della famiglia di origine nel continuare a versare mensilmente il canone di locazione”.“Tutti i nodi stanno venendo al pettine - dice Gabriele Minelli di Udu Firenze/Sinistra Universitaria -.

Abbiamo più volte denunciato una situazione critica in cui i costi abitativi e le situazioni non regolari impedivano di fatto l’accesso al diritto allo studio, operando una distinzione fra chi poteva permetterselo e chi no. Studiare a Firenze non deve essere un lusso e le istituzioni non possono più ignorare la nostra voce. In aggiunta all’efficace strumento della ricontrattazione, servono interventi mirati da parte di governo e Regione: innanzitutto, chiediamo che quest’ultima istituisca un fondo per le situazioni critiche rivolto agli studenti fuori sede”.

Il rischio che si profila è che solo per i figli di famiglie benestanti sarà possibile studiare a Firenze, e questo Sunia e Udu Firenze/Sinistra Universitaria vogliono evitarlo.

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