I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Firenze, impegnati in un servizio finalizzato alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nella zona Oltrarno, hanno arrestato un trentacinquenne originario della Tunisia per l’ipotesi di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Durante un controllo in piazza Santo Spirito, l’uomo è stato trovato in possesso di alcune dosi di hashish e cocaina, per un quantitativo complessivo di oltre cento grammi di sostanza stupefacente, sequestrata dai militari.
Nel corso del servizio, un secondo uomo sarebbe stato denunciato in stato di libertà poiché, alla vista della pattuglia, avrebbe tentato di disfarsi di un involucro gettandolo in una fontana. L’uomo è stato fermato e la successiva perquisizione ha consentito di rinvenire in suo possesso uno storditore a impulsi elettrici da contatto, che è stato sottoposto a sequestro. Alla contestazione dei fatti, l’uomo avrebbe poi rivolto frasi minacciose e offensive nei confronti dei militari.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato trattenuto in camera di sicurezza, in attesa del giudizio direttissimo previsto per la mattinata odierna, a seguito del quale l’arresto è stato convalidato e l’uomo è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Come opera nella città di Firenze la mafia e la narcocriminalità e che rischi corriamo? Le risposte nel 35° Vertice antimafia che si terrà domani alle 15:00 proprio nel chiostro della basilica fiorentina.
Spiega Salvatore Calleri Presidente della Fondazione Caponnetto: "Tra l'altro parleremo della guerra di mafia in corso tra Firenze-Prato-Osmannoro. Ma alle ore 9.30 insieme alla Fondazione La Pira ed alla Fondazione Stati Uniti del Mondo organizziamo una bellissima iniziativa di alto spessore sull'Europa Federale con i movimenti ed i gruppi federalisti. Tema più che mai attuale.
A ventitré anni dalla sua scomparsa, partecipare al Vertice Antimafia rappresenta il modo più alto per rendere omaggio all’eredità di Antonino Caponnetto. In questo contesto, la sua memoria torna a farsi orientamento e responsabilità condivisa. Così il suo insegnamento continua a ispirare il cammino della legalità".