Contenzioso tra Regione Toscana e Corte dei Conti

Cgil: "Ingiusto che a pagare siano i lavoratori"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 luglio 2023 14:38
Contenzioso tra Regione Toscana e Corte dei Conti

Firenze, 22-7-2023- E' di ieri la pubblicazione dell'edizione digitale della "Decisione e Relazione al Consiglio regionale sul rendiconto generale della Regione Toscana per l'esercizio finanziario 2022", approvata dalla Sezione regionale di controllo per la Toscana della Corte dei conti.

"La storia - racconta Cgil in una nota - ha inizio a luglio 2022 quando la Corte dei Conti, sezione di controllo della Toscana, non parifica il bilancio 2021 di Regione Toscana, contestando che il pagamento del salario accessorio del personale di supporto agli organi politici, Giunta e Consiglio, pari a circa 2 milioni di euro, avvenga dal Bilancio dell’Ente e non dal Fondo del salario accessorio, il fondo con il quale vengono pagate le indennità e la produttività al personale non dirigente di Regione Toscana.

Le scelte di Regione, successive alla non parifica sul rendiconto 2021, vanno a danno proprio del fondo del comparto, con un decreto dirigenziale che lo riduce di 2 milioni di euro e una legge regionale che rende strutturale quel taglio, contro il quale Fp Cgil con la Uil Fpl e Cisl Fp con Csa hanno presentato due ricorsi al TAR, che verranno discussi a ottobre prossimo.

È dicembre 2022 e scatta immediatamente lo stato d’agitazione e la mobilitazione della RSU, che porta al partecipatissimo presidio dell’8 marzo scorso, oltre mille persone sotto il Consiglio regionale.

Finalmente Regione Toscana prende consapevolezza che la strada da intraprendere, nella soluzione del contenzioso con la Corte dei Conti, non possa avvenire a danno dei dipendenti.

Lo scorso 22 aprile interviene l’art.3 c.1 del Decreto Legge 44/2023, noto come DL PA, a chiarire che, così come per i Ministeri, anche per le Regioni è legittimo registrare sui propri bilanci i capitoli di spesa relativi al personale di diretta collaborazione con gli organi politici, per Regione Toscana si tratta di 172 persone di cui 40 dipendenti regionali, gli altri con incarico fiduciario.

A fronte di questo provvedimento normativo nazionale e forti dei pareri del Mef che hanno chiarito, in varie occasioni, che la spesa del personale che concorre al conteggio del limite imposto alla contrattazione decentrata dall’art.23 del D.lgs. 75/2017, debba intendersi come complessiva per tutte le categorie di lavoratori, il Consiglio Regionale sceglie di tornare sulla legge 2/2023, tanto contestata dalla RSU e dalle Organizzazioni sindacali e la abroga, approvando all’unanimità dei voti la legge regionale n. 23 del 19 maggio 2023.

Un punto di svolta fondamentale che ha consentito, pur mantenendo alta l’attenzione sulla vertenza, la ripresa della contrattazione decentrata, che nel corso degli anni ha garantito livelli importanti di valorizzazione del personale di Regione.

In questi giorni, la Corte dei Conti è tornata, in sede di giudizio di parifica sul Bilancio 2022, a sollevare osservazioni sulla costituzione del fondo, contestando stavolta gli atti attuativi della Legge regionale del maggio scorso e in particolare ulteriori 2.077 mila euro spesi sui capitoli di spesa legati al personale degli organi politici, che come si legge nella sentenza del 20 luglio, non consentirà la parifica del rendiconto.

Nel contenzioso tra la Corte dei Conti e Regione Toscana a farne le spese sono di nuovo e ingiustamente le lavoratrici e i lavoratori, 2 milioni e 77 mila euro per il 2022 che si sommano a 1 milione e 937 mila euro del 2021, che saranno sottratti dalle risorse disponibili per la contrattazione decentrata del personale non dirigente.

Come Fp Cgil, Cisl, Uil e CSA ci siamo adoperati, sin da luglio scorso, sia nell’interlocuzione con l’Amministrazione e con la politica, che nel supporto alle azioni della RSU, affinché, nelle more dell’applicazione della Legge nazionale, che finalmente ha sanato il vuoto normativo per tutte le Regioni a partire dall’esercizio 2023, si trovasse una soluzione transitoria per il 2022.

Non ci sottrarremo da questo confronto costruttivo con Regione Toscana e intraprenderemo tutte le azioni necessarie affinché i 4 milioni di euro tornino nella disponibilità della contrattazione decentrata e possano essere spesi a favore delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto". 

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