Consultazione UE sulla retribuzione di genere

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Call pubblica sulle norme che garantiscono la parità retributiva tra donne e uomini

Europe
Europe Direct Firenze
17 gennaio 2019 14:51
Consultazione UE sulla retribuzione di genere

Venerdì 11 gennaio la Commissione europea ha lanciato la consultazione pubblica per raccogliere informazioni sull‘impatto delle norme UE sulla parità di retribuzione.

La promozione della parità di genere è un compito fondamentale dell’UE: l’uguaglianza tra donne e uomini rappresenta un valore fondamentale dell’Unione europea, uno dei suoi obiettivi, nonché un vettore di crescita economica. L’Unione mira a promuovere la parità tra donne e uomini in tutte le sue attività.

Il principio della "parità di retribuzione per uno stesso lavoro" è sancito anch’esso nei trattati dell’UE e il diritto dell’UE vieta la discriminazione diretta e indiretta fondata sul sesso.

La Commissione lancia quindi una consultazione pubblica per chiedere ai cittadini europei un parere per migliorare l'attuazione e l'applicazione del principio della parità retributiva stabiliti nella Direttiva 2006/54/CE riguardante la parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego e nella Raccomandazione 2014/124/EU sul potenziamento del principio della parità retributiva tra donne e uomini tramite la trasparenza .

Da una successiva Relazione del 2017 della Commissione al Parlamento, al Consiglio e al Comitato economico e Sociale Europeo sull’attuazione di questa Raccomandazione 2014/124/EU

è stato evidenziato che in un terzo degli Stati membri non sono ancora state adottate misure di trasparenza e si è giunti alla conclusione che il persistente divario retributivo di genere e il limitato seguito dato alla raccomandazione richiedono eventuali ulteriori misure a livello europeo. Scopo quindi della consultazione pubblica è quello di integrare questa valutazione.

La consultazione pubblica è aperta dall’11 gennaio al 5 aprile 2019 e vi possono partecipare tutti: governi, istituzioni, organizzazioni della società civile, ong, operatori di mercato, rappresentanti di autorità regionali e locali, accademici ed esperti, ogni persona o parte interessata che voglia "dire la sua". 

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