Conservatorio Cherubini: Maiorano confermato Presidente

La stagione di eventi ed iniziative entra nel vivo: venerdì 13 settembre alle 17 lezione conferenza di Tom Beghin dell'Orhpeus Instituut sul pianoforte francese di Beethoven

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 settembre 2019 11:52
Conservatorio Cherubini: Maiorano confermato Presidente

Firenze, giovedì 12 settembre 2019 - Pasquale Maiorano è stato confermato da Lorenzo Fioramonti - nuovo Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca - alla Presidenza del Conservatorio Cherubini.

“Ringrazio il Consiglio Accademico ed il Ministro per la rinnovata fiducia. Sono molto contento della conferma del mio incarico in quanto mi permette di continuare a portare avanti, in perfetta sintonia con il Direttore Paolo Zampini, le numerose iniziative che vedono protagonista il Conservatorio Cherubini - dice Maiorano - la mia conferma anche nel direttivo della Conferenza dei Presidenti dei Conservatori mi consentirà di continuare il mio impegno alla realizzazione di quelle riforme del sistema AFAM ancora in itinere, a partire dalla completa statizzazione dei Conservatori parificati.”La stagione di eventi ed iniziative del Conservatorio Cherubini entra nel vivo con la lezione conferenza con Tom Beghin dell'Orhpeus Instituut.

Tema dell'incontro previsto per venerdì 13 settembre alle 17 "Il pianoforte francese di Beethoven. Un racconto di ambizione e frustrazione" (Sala del Buonumore Pietro Grossi – ingresso libero).L'evento è inserito nel calendario di incontri del quinto Workshop di ricerca artistica musicale che il Cherubini organizza in una collaborazione internazionale con il Conservatorio Verdi di Milano e l'Orpheus Instituut di Gent, propedeutica all'avviamento del Terzo Ciclo universitario.Dei tre pianoforti di Beethoven ancora esistenti, il piano en forme de clavecin di Erard Frères del 1803, conservato all’Oberösterreichisches Museum di Lienz, è stato il meno conosciuto e studiato.

“Fu un omaggio indesiderato, e Beethoven non fu mai contento di esso” (Newman, 1988), è la tipica frase con cui viene liquidato nella letteratura storiografica. Ma Beethoven aveva nel 1803 progetti di trasferirsi a Parigi; per di più, questo claviceniste à Vienne di fatto ordinò un pianoforte francese, secondo quanto dimostrato dal ritrovamento recente di una fattura nei libri mastri di Erard. Quali furono le influenze di questo strumento sulla pratica del Maestro?All’Orpheus Instituut di Gent, in Belgio, Tom Beghin ha condotto un team nello studio sui rapporti fra Beethoven ed il suo Erard da una varietà di prospettive: organologica, socio- culturale, acustica e pianistico-compositiva - con diretta rilevanza principalmente sulle sue sonate op.

53, 54 e 57.

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