Concordia, il mostro sul web deturpa ancora la Toscana

Il danno di immagine non è stato rimosso, su internet il relitto è ancora al suo posto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 novembre 2014 15:01
Concordia, il mostro sul web deturpa ancora la Toscana

 "L'immagine del 'mostro' adagiato sugli scogli dell'Isola del Giglio ha fatto il giro del mondo e si è impressa nell'immaginario collettivo" sono le parole del presidente della Regione, Enrico Rossi, primo testimone ad essere ascoltato questa mattina nell'ambito del processo per il naufragio della Costa Concordia, procedimento nel quale la Regione Toscana è parte civile."Oggi siamo a Grosseto - ha detto Rossi - per chiedere un equo indennizzo di 30 milioni di euro.

Questa regione è conosciuta e apprezzata nel mondo per personaggi come Leonardo, Galilei, Giotto, Michelangelo e Brunelleschi, ma dopo la sciagura della Concordia è divenuta famosa per Schettino e le sue oscenità".Un equo indennizzo che però, nell'Anno Social 2014, non può guardare solo al passato ma è costretto a fare i conti con il web, dove il 13 gennaio 2012 è appena ieriCome stabilire il prezzo del danno: bastano 30 milioni di euro?Una ricerca su Google, o su qualsiasi altro motore che elabora parole chiave presenta le immagini della Costa Concordia spiaggiata ed arrugginita a pochi metri dall'Isola del Giglio.

Per vedere la nave a Genova occorre digitare "Concordia lascia il Giglio".Per Blog, Siti, Forum, Profili personali e Quotidiani online: la Concordia è lì, distesa.Per dare l'idea basterebbe segnalare l'archivio di Nove Da Firenze che ha seguito gli eventi fin dalle prime ore dove è possibile ripercorrere l'intera vicenda sino ad oggi, giorno in cui ci accorgiamo di aver sparso per il mondo una foto ricordo che resterà nell'album dell'umanità, con buona pace della storia.Anche quando torneremo a fare i turisti, la Concordia sarà sempre lì.

Nel bene e nel male, perché ciò che resta è considerato pur sempre un monito per le future generazioni. Pensate se sparisse tutto: ogni immagine, frase, accusa o scusa: qualcuno stanotte potrebbe avvicinarsi troppo agli scogli.

"L'attrattività della Toscana - prosegue Rossi - ha subìto un duro colpo, tant'è che abbiamo registrato un calo del 13% nelle presenze turistiche al Giglio, calo che si è esteso a tutto l'Arcipelago con una riduzione del 7,5% e del meno 4% sull'insieme delle coste toscane". La Regione stima che la sola isola del Giglio nel periodo di presenza del relitto abbia perso circa 45.000 visitatori.

Il presidente ha sottolineato il duro lavoro necessario per ricostruire l'immagine della Toscana come meta turistica d'eccellenza: "Il volto della nostra regione, noto per la sua dolcezza, equilibrio e misura, è stato deturpato da quel mostro d'acciaio adagiato per quasi 3 anni sugli scogli del Giglio. Non sarà facile ricostruirlo. Serviranno anni di lavoro, consistenti investimenti e costose campagne di comunicazione nazionali ed internazionali per ridare valore alla Toscana ferita e riposizionarci come luogo di eccellenza turistica".Il legale di Costa Crociere Spa interviene sull'aspetto economico del danno biologico e lo studio legale Pavia Ansaldo e l’avv.

Maria Chiara Zanconi difensori del Comune di Isola del Giglio così replicano: "Nel corso dell’udienza odierna il Prof. Scarpa, consulente del Comune di Isola del Giglio, ha illustrato dettagliatamente le tipologie di danno subite dall’ente territoriale. In tale sede è stato sottolineato come il Comune sia in sé che come ente esponenziale abbia subito una palese e diretta lesione alla propria identità personale (immagine, nome, reputazione), lesione che, naturalmente, si aggiunge agli ulteriori danni patrimoniali individuati e quantificati dal Prof.

Scarpa. In tale quadro non si è parlato di danno biologico ed esistenziale dei gigliesi, men che meno del Comune, bensì sono stati offerti criteri e parametri di quantificazione del tutto in linea con i principi in materia. Il riferimento al danno biologico, pertanto, è stato effettuato, anche in considerazione della qualità del caso specifico, unicamente nell’ambito della valutazione del turbamento e del disagio della collettività rappresentata dall’ente territoriale, valutazione cui non si è correlata una quantificazione rimessa alla determinazione equitativa del giudice»

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