Comuni montani: appello di Anci Toscana

Giani: “Inaccettabile la proposta del Governo”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 Dicembre 2025 21:55
Comuni montani: appello di Anci Toscana

In vista della Conferenza Unificata Stato-Regioni, prevista per domani, nella quale dovrebbe essere presentato il nuovo sistema di classificazione dei Comuni montani, Anci Toscana si rivolge al ministro Calderoli e a tutte le forze politiche.

“Le dichiarazioni fatte oggi dal ministro Calderoli, in occasione del question time alla Camera, confermano che i criteri adottati per la classificazione dei Comuni montani penalizzano tutto l’Appennino” dichiara la sindaca di Poggibonsi e presidente di Anci Toscana Susanna Cenni. “Nel caso della Toscana quasi metà dei Comuni oggi considerati montani o parzialmente montani saranno esclusi. Una scelta ingiusta e sbagliata, che non tiene conto delle effettive caratteristiche dei territori, estromettendoli non solamente dalle risorse della nuova legge sulla montagna, che peraltro sono scarse, ma anche da molti altri importanti dispositivi di sostegno che sono vitali per aree che combattono contro l’isolamento, lo spopolamento e la mancanza di servizi.

Come possiamo pensare che non siano montane realtà come Castel del Piano (che ha sul suo territorio impianti di risalita per lo sci), Tresana, Fosdinovo, Podenzana (in Lunigiana) oppure Cetona, Monterotondo, Montecatini Val di Cecina.

Qualcosa dell’attuale classificazione va sicuramente rivisto, togliendo i casi più eclatanti, ma sostenere, generalizzando, come ha fatto oggi il ministro, che si toglie Roma e Bologna perché hanno altezze medie di poche decine di metri è del tutto fuorviante”.

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“Abbiamo espresso fin dall’inizio della discussione e poi dell’approvazione della legge per la montagna forti perplessità sui criteri di classificazione che stavano adottando”, aggiunge il coordinatore dei sindaci montani Luca Marmo. “Abbiamo formulato ipotesi alternative e ci siamo rivolti a tutti i parlamentari toscani, ma non siamo stati ascoltati e oggi purtroppo vediamo le conseguenze”.

La Commissione della montagna della Conferenza delle Regioni si riunisce e chiede al Governo il rinvio del provvedimento che riguarda la nuova classificazione dei Comuni Montani. Sul tema è netta la posizione della Toscana in linea con le altre Regioni dell’Appennino, che hanno chiesto con forza di rivedere la proposta del ministro Calderoli, i cui criteri vedrebbero il “declassamento” di molti Comuni.

“Ribadiamo quello che abbiamo espresso fin da subito- ha detto il presidente Giani- siamo di fronte ad una riforma che rischia di essere altamente divisiva e penalizzante per l’Appennino in maniera inaccettabile. Per questo siamo concordi con la maggioranza delle Regioni nel chiedere una significativa revisione di una norma che individua dei parametri e li applica in maniera rigida e non corretta. Come Regione dobbiamo trovare nel Governo un alleato contro lo spopolamento, per la prevenzione dal rischio idrogeologico e su tutte quelle tematiche che valorizzano la montagna. Purtroppo non pare che questo provvedimento vada in questa direzione ”.

Alla Conferenza delle Regioni, su delega del presidente è intervenuto il sottosegretario Bernard Dika: “La Regione Toscana perderebbe con l’applicazione di questa riforma ben 67 Comuni che verrebbero declassati e questo è irricevibile, anche a fronte degli sforzi che la Regione mette in campo per valorizzare i piccoli comuni montani. Inoltre si rischia di creare una dicotomia inaccettabile e pericolosa tra Alpi e Appennini che divide il Paese, che crea cittadini di serie A e di serie B. Per questo abbiamo espresso la nostra netta contrarietà alla nuova classificazione così come è stata proposta”.

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