Firenze, commercianti e artigiani compatti contro la ztl no stop

L'annuncio del Comune del prolungamento dal 21 giugno mette in difficoltà le categorie: "Provvedimento economicamente dannoso, scoraggia i fiorentini e concede il centro solo ai turisti"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2019 13:56
Firenze, commercianti e artigiani compatti contro la ztl no stop

(DIRE) Firenze, 30 mag. - Contro la ztl non stop di Firenze del venerdì e del sabato (fino alle 3 di domenica notte), al via dal 21 giugno come annunciato ieri dal Comune, si sollevano le voci di Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato. Il provvedimento, spiegano compatte, nei fatti "si dimostra inutile, mette in difficoltà molte attività economiche e limita la possibilità per tutti i fiorentini e le loro famiglie di accedere facilmente alla parte centrale della citta'".

L'esperienza della ztl, in sostanza, "non ha mai risolto il problema della vivibilità del centro storico, né quello di una sua ordinata fruizione". Per questo "proseguire con le chiusure ad oltranza del traffico suona come una scelta superata e dannosa, perché scoraggia i fiorentini e relega questa parte di città solo ai turisti". Secondo le quattro associazioni, quindi, "l'unico modo valido per reprimere il fenomeno della sosta selvaggia in centro, resta quello di garantire il controllo del territorio con una maggiore presenza della polizia municipale e con l'applicazione delle sanzioni a chi le merita".

Rispetto poi agli sconti sui parcheggi, pur esprimendo apprezzamento per l'iniziativa sollecitata dalle categorie, le sigle ritengono che "si debba fare di più. In particolare, per favorire l'accessibilità del centro storico le agevolazioni dovrebbero essere applicate tutti giorni della settimana dalle ore 20 alle 8, anche ai parcheggi di Beccaria, Sant'Ambrogio, Binario 16 e Oltrarno.

Jacopo Cellai (Forza Italia) fa da sponda e aggiunge altre considerazioni: "Non avendo realizzato alcun nuovo parcheggio a servizio dell'attuale ztl Nardella non trova di meglio che attivare la ztl a partire dal prossimo 21 giugno dalle 07:30 del venerdì alle 03:00 della domenica ( ad eccezione della finestra tra le 03:00 e le 07:30 del sabato che si presume non essere molto abusata...) dimostrando che l'unica ricetta individuata dal Partito Democratico per coniugare le esigenze di vivibilità dei residenti con quelle di chi lavora in centro e di chi desidera viverlo di sera nel fine settimana è quella di estendere gli orari di chiusura ai non residenti.

Le linee di tramvia in esercizio notturno e le tariffe agevolate di alcuni parcheggi - prosegue - sono scelte scontate e normali per una città che non voglia isolare il proprio centro. Eliminare di fatto totalmente qualsiasi finestra di transito senza aver provato neppure a valutare aree diverse tra di loro che meriterebbero scelte diverse significa agire in modo superficiale. Non si aiuta la residenza perchè si rende impossibile avvicinarsi a chi abita in ztl, con zone in cui la cosiddetta "movida" riempierà di più le strade e altre in cui ci saranno molte meno presenze a danno della sicurezza delle stesse.

Non si aiutano i lavoratori perchè è evidente che una parte della clientela sarà persa e andrà peggio dell'anno scorso avendo scelto i giorni di venerdì e sabato. E se il tema di fondo è il contrasto doveroso alla sosta selvaggia è bene ricordare che l'assunzione di un rilevante numero di vigili urbani dovrebbe servire anche al controllo della sosta. Non servono i muri. Il transito e la sosta breve per la salita/discesa di una persona dovrebbero essere garantite, dentro una finestra serale aperta, nell'equilibrio delle differenti esigenze di chi vive il centro storico.

Ancora una volta invece il Partito Democratico sembra più preoccupato di scegliere chi e come si deve muovere in centro piuttosto che di dire dove e quando individuerà quei posti auto che Nardella un tempo aveva individuato in piazza del Carmine, poi in piazza Tasso e in piazza Brunelleschi senza realizzarne alcuno. Posti auto che servono a tutti, residenti e non", conclude Cellai.

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