Codice giallo in alto Mugello esteso fino a domani 26 maggio

La situazione meteo in Città Metropolitana. Mazzeo "Fondo di solidarietà e Pnrr per contrastare dissesto idrogeologico"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 maggio 2023 14:54
Codice giallo in alto Mugello esteso fino a domani 26 maggio

Firenze – La Sala operativa della Protezione civile regionale ha esteso fino a tutta la giornata di domani, venerdì 26 maggio, il codice giallo per rischio idrogeologico già in corso per l’alto Mugello.

Ancora instabilità pomeridiana per oggi, giovedì, con rovesci e temporali sparsi, anche forti, più frequenti sulle zone interne centro-meridionali. Possibilità di forti colpi di vento e grandinate. Domani, venerdì, non si escludono isolati rovesci pomeridiani nell'interno.

Confermato il codice giallo per rischio idrogeologico-idraulico e temporali forti su tutta l'area metropolitana. Oggi, giovedì 25 maggio, instabilità pomeridiana con rovesci e temporali sparsi, con possibilità di forti colpi di vento e grandinate. Domani, venerdì, non si escludono isolati rovesci pomeridiani.

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In pericolo la prossima produzione del Marrone del Mugello IGP, una delle principali fonti di reddito per le 160 aziende agricole e l’imminente raccolta del fieno fondamentale per l’alimentazione degli animali dei tanti allevamenti dell’Alto Mugello. Le numerose frane e smottamenti hanno provocato distaccamenti e cedimenti di interi pezzi di strade vicinali, frutteti, pascoli e castagneti lungo il versante che guarda verso l’Emilia Romagna rendendo impossibile l’accesso alle aziende agricole e pericolosa qualsiasi tipo di operazione con trattori e mezzi.

Con la tregua del maltempo, sale anche la conta dei danni tra Palazzuolo sul Senio, Marradi, Firenzuola e San Godenzo dopo l’alluvione della scorsa settimana. A lanciare l’allarme è Coldiretti Firenze preoccupata per gli effetti dell’alluvione sull’agricoltura senza adeguati aiuti e ristori necessari per riparare la viabilità e mettere in sicurezza il territorio. La ricognizione in costante aggiornamento di Coldiretti Firenze disegna la mappa dell’emergenza.

Sono un migliaio, secondo una prima approssimativa stima, gli ettari di castagneti da frutto, molti dei quali iscritti al Consorzio di Tutela del Marrone del Mugello IGP, interessanti da veri e propri distacchi del terreno. Le profonde “fratture” tra i castagneti innescate dalle eccezionale volume di piogge cadute in poche ore hanno “estirpato” centinaia di piante dal suolo. Molte delle quali ultracentenarie.

“In molti castagneti non ci sono più le condizioni di sicurezza per condurre qualsiasi tipo di manutenzione o attività. – spiega Coldiretti Firenze – Il terreno è instabile. Anche a piedi è pericoloso. Le radici dei castagneti, dove si sono verificati i movimenti franosi, sono esposte al sole e rischiano di essiccare. Il danno ambientale ed economico per questa economia, nel presente e nel futuro, non è ancora quantificabile”. Ma il Mugello è terra anche di allevatori e straordinari allevamenti estensivi.

Bovini da carne e da latte in particolare. Per molte aziende zootecniche la l’autoproduzione di fieno è vitale. “I terreni sono diventati delle trappole. – racconta Arturo Raffini, imprenditore agricolo di Firenzuola – C’è da aspettare che asciughi e poi, valutare, situazione per situazione. Non puoi sapere quelle che c’è sotto il foraggio. La raccolta sarà posticipata di almeno una quindicina di giorni e questo significa rischiare di avere meno qualità e di far slittare il secondo taglio.

La priorità è ripristinare la viabilità che ci taglia fuori dal mondo e mettere in sicurezza il territorio entro il prossimo inverno. Non possiamo perdere tempo”.

Numerose le frane che a Marradi minacciano le abitazioni, le strutture agricole ed i terreni del Maneggio Casetta. “I pascoli per i cavalli sono pericolosi soprattutto per la presenza delle fessure sul suolo. – spiega Vincenzo Moffa – Le frana hanno sepolto un aratro e solo per miracolo non ha travolto un capannone ed alcune abitazioni. I danni sono ingenti”. L’alluvione dell’Alto Mugello è il settimo evento estremo che si è consumato in Toscana nel corso del 2023 causando nelle campagne milioni di euro di danni alle coltivazioni e alle strutture aziendali e mettendo a rischio la biodiversità.

“L’urgenza è il ripristino della viabilità per consentire i rifornimenti delle tante aziende agricole ed allevamenti. L’autonomia è agli sgoccioli. – conclude Coldiretti Firenze - L’Alto Mugello ha bisogno di risorse ed aiuti perché da solo non può farcela. E queste possono arrivare solo se anche l’alluvione che ha colpito la nostra provincia sarà integrata nel decreto di emergenza nazionale varato per l’Emilia Romagna”.

A seguito della tremenda alluvione che ha colpito la Romagna e anche in ragione dell’impossibilità di avere certezze circa la riattivazione funzionale delle linee ferroviarie Faentina e Ravenna/Ferrara, la crociera del Treno di Dante nelle Città d’Arte prevista dal 2 al 4 giugno è stata rinviata al 2024. Al momento è possibile solo ipotizzare le nuove date, che potrebbero essere 31 maggio/2 giugno 2024.

Un piccolo, grande gesto di gratitudine verso chi, in questi giorni, ha lavorato fra acqua e fango. Questa mattina ad Alfonsine (Ra) una bambina di sette anni, Dalida, ha portato la colazione ai dipendenti del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, partiti nei giorni scorsi dalla Toscana per dare il loro contributo all’emergenza in corso in Emilia-Romagna. La piccola ha portato loro anche due disegni, un grande cuore e un arcobaleno con i quali ha voluto ringraziare tecnici e operai per tutto il loro impegno. «Grazie di tutto da Alfonsine, Dalida, 7 anni» si legge nel disegno. E sulla confezione contenente la colazione, il messaggio della madre: «Mia figlia – ha scritto – si è tassata di 80 euro per regalare la colazione ai ‘dadi’ che ci salvano”.

Il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud ha portato in zona due idrovore e una squadra di tecnici e operai. Le idrovore stanno raccogliendo le acque esondate dal Sanio e dal Reno e le stanno riversando nel canale di bonifica che confluisce nel canale destra del Reno, in modo da farle defluire verso il mare. La grande quantità di acqua uscita nei giorni scorsi dalle rotte arginali dei fiumi ha infatti messo in crisi le idrovore locali che sono state completamente allagate e che devono essere riparate. Da qui l’esigenza di altre idrovore, arrivate appunto dalla Toscana.

«È un gesto bellissimo che riempie di gioia noi e gli operai che sono lì giorno e notte. Ci fa sentire importanti e ci dà un tuffo al cuore – dice Fabio Bellacchi, presidente Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud -. In Emilia-Romagna abbiamo inviato tre squadre per il controllo del Canale Emiliano Romagnolo oltre a due pompe. Siamo stati impegnati con 11 persone e al momento ce ne sono sul posto ancora 6. Sabato andrò anch’io per salutare e ringraziare gli operai per il grande lavoro svolto».

«Anbi Toscana ringrazia il gran cuore di questa bambina, un raggio di sole in mezzo a tanta devastazione - commenta Marco Bottino, presidente di ANBI Toscana -. Continuiamo a essere vicini a tutta la popolazione colpita dall’alluvione e ai Consorzi dell’Emilia-Romagna. Il nostro contributo non si è fermato ai primi giorni, ci saremo finché si renderà necessario».

«L’emergenza generata dall’eccezionale ondata di maltempo sta causando enormi criticità per i territori e le comunità coinvolti. Con il nostro contributo ai colleghi dell’Emilia-Romagna – spiega Fabio Zappalorti, direttore di ANBI Toscana – ci auguriamo di velocizzare la corsa verso la ricostruzione e la normale gestione dei corsi d’acqua».

In Emilia-Romagna, i Consorzi toscani hanno già inviato 41 persone in totale e messo a disposizione 32 mezzi su richiesta della Protezione civile e su coordinamento di Anbi Emilia Romagna, con l’obbiettivo di contribuire a liberare i terreni e gli immobili dalle acque. In particolare, sono partiti tecnici, geometri,operai, ingegneri e addetti al montaggio e al funzionamento degli impianti.

“Serve la solidarietà di tutta l'Europa per uscire dall'emergenza e ricominciare a ricostruire. Servono ristori economici per le famiglie e le imprese e sarà fondamentale la possibilità di accedere al Fondo di solidarietà dell'Unione europea per superare l'emergenza. Poi tutti insieme, dovremo lavorare a un patto europeo per il clima e a un piano di prevenzione per la messa in sicurezza del territorio italiano ed europeo”. Con queste parole, il presidente del Consiglio regionale della Toscana si è rivolto al commissario europeo per la gestione delle crisi, lo sloveno, Janez Lenarčič, alla 155esima sessione plenaria del Comitato europeo delle Regioni, che si è tenuta a Bruxelles, ieri mercoledì 24 maggio.

Mazzeo è intervenuto come delegato della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. Due le proposte avanzate dal presidente Mazzeo. “Dovremmo usare anche i fondi delle opere irrealizzabili del Pnrr. Il Governo italiano chieda alle istituzioni europee di poter utilizzare queste risorse subito, destinandole a tutti i progetti già cantierabili, e ce ne sono tanti, per il contrasto al dissesto idrogeologico, facendo prevenzione e invertendo il paradigma dell'urgenza.

Sono sicuro che l'Europa ci sarà vicina anche nella ricostruzione”.

“Le immagini che arrivano dell’Emilia Romagna hanno colpito tutti noi – ha detto ancora Mazzeo rivolto al commissario europeo, al presidente e all’assemblea –. Quelle tremende immagini hanno un colpevole: il cambiamento climatico. In Romagna in 36 ore è caduta l’acqua che di solito cade in 6 mesi. Oggi contiamo 15 morti, 20mila sfollati, 6miliardi di danni. E purtroppo è un bilancio provvisorio”. E l’evento atmosferico ha interessato anche parte della Toscana: “Nella mia Toscana, nel Mugello, abbiamo avuto in piccolo degli effetti di questo evento catastrofico, con oltre 200 frane e alcune comunità isolate”.

Il presidente del Consiglio regionale ha voluto “ringraziare in quest’aula tutti i volontari e la protezione civile italiana che ancora stanno spalando il fango e assistendo i 20mila sfollati. Prevenzione deve diventare la parola d’ordine delle nostre politiche di difesa del territorio.

Serve un ‘Piano europeo’ per mettere in sicurezza il nostro territorio: regolare le vie d’acqua, rendere resilienti le nostre infrastrutture, proteggere i nostri Comuni. Ed i nostri cittadini.

Attualmente la politica regionale di coesione, su 7 anni, destina il 30 per cento dei suoi fondi (circa 120miliardi di euro) alle azioni di riduzione delle emissioni, ma solo il 3 per cento (12miliardi) agli investimenti per adattarci al cambiamento climatico. Dobbiamo aumentare gli investimenti su questo, per proteggere le nostre comunità. Per diventare più resilienti”.

Mazzeo ha rivolto inoltre un ringraziamento particolare alla “commissaria Helena Dalli, per il lavoro che sta facendo sull'inclusione e per aver dedicato il mese di maggio come mese europeo della diversità e dell'inclusione sul posto di lavoro. Abbiamo ancora tante battaglie da vincere, penso alla parità salariale, ma c'è un principio su cui non possiamo transigere, ed è quello dell'articolo 3 della nostra Costituzione: tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. L'impegno delle istituzioni è renderlo effettivo tutti i giorni, in ogni paese d'Europa”.

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