L’80% dei danni alle coltivazioni da ungulati causati da cinghiali

Fratelli d’Italia: “Governo Meloni in prima linea per affrontare il problema”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 febbraio 2023 21:33
L’80% dei danni alle coltivazioni da ungulati causati da cinghiali

Firenze 09/02/2023 – Dal 2010 al 2021 le devastazioni provocate dagli cinghiali, caprioli, daini, mufloni e cervi hanno superato i 21 milioni di euro. A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dei dati della Regione Toscana secondo cui nel solo 2021 sono stati denunciati 1,4 milioni di euro di danni imputabili ai soli cinghiali in aumento del 16% rispetto all’anno prima. Cifre sui danni denunciati in difetto secondo Coldiretti Toscana che stima in 300 mila gli esemplari, uno ogni 12 toscani, diventati nel frattempo sempre più una minaccia per circolazione stradale con 67 incidenti in quattro anni, la sicurezza e la salute pubblica.

“La presenza di ungulati e predatori è una delle principali cause dell’abbandono delle nostre campagne, delle nostre montagne e soprattutto delle aree più marginali anche se l’emergenza è arrivata ormai fino dentro le città. Centinaia e centinaia di ettari fertili nella nostra regione sono stati abbandonati contribuendo all’aumento del rischio di erosione e dissesto idrogeologico. Fare attività agricola è diventato impossibile ed insostenibile con conseguenze dirette sul mantenimento del paesaggio, sulla cura del territorio, sulla biodiversità e sulla produzione di cibo per la comunità.

– spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – La presenza fuori controllo della popolazione di questa specie costringe gli agricoltori a fare la guardia ai vigneti, ai campi di mais, ai raccolti. Denunciare i danni, che non ripagano mai interamente del lavoro e degli investimenti, non può continuare ad essere la soluzione al problema così come non possiamo alzare recinti ovunque. – prosegue Filippi - Scavano buche alla ricerca di cibo, abbattono muretti, fanno scappare i turisti e azzerano la redditività delle aziende agricole.

E’ una lotta impari. L’equilibrio si è rotto, non solo nelle campagne, e va ristabilito”.

Nelle scorse ore Coldiretti Toscana aveva stilato la prima mappa delle strada ad alto rischio dove la presenza di cinghiali, e di altre specie selvatiche, rappresentano una minaccia costante alla sicurezza di automobilisti, motociclisti e ciclisti. In tutto una cinquantina tra strade regionali, provinciali e comunali dove si sono verificati incidenti, anche mortali, documentate dalle cronache o oggetto di segnalazioni ripetute di attraversamento di cinghiali ed altre specie da parte degli agricoltori.

Approfondimenti

Da anni Coldiretti si sta battendo per ridurre la popolazione dei cinghiali. In Toscana, su sollecitazione della Federazione regionale, è stata modificata dalla Regione Toscana la legge 310/2016, per consentire agli agricoltori-cacciatori di intervenire direttamente contro gli ungulati per proteggere i raccolti, dopo averne segnalato la presenza nei propri fondi. Ora anche il Governo nazionale si muove. “E’ una prima misura – conclude il Presidente regionale, Filippi – Quello che chiediamo è un decreto legge urgentissimo per modificare l’articolo 19 della Legge 157 del 1992 che consenta di estendere i piani di controllo coordinati dalla Regioni ed arrivare così ad un contenimento drastico per contenere un fenomeno che non riguarda sol più e soltanto gli agricoltori ma tutta la collettività”.

“Raccogliamo l’appello di Coldiretti e lo rilanciamo alla Regione: servono misure urgenti per contenere la popolazione dei cinghiali da tempo fuori controllo. Dalle campagne e dai boschi ormai si sono riversati nei centri abitati e con sempre maggiore frequenza vengono avvistati nelle città, spinti dalla siccità e dall’incuria. Costituiscono un’emergenza per gli agricoltori, che vedono sistematicamente i loro raccolti devastati, e per automobilisti, motociclisti e ciclisti visto che invadono tanto le strade periferiche quanto quelle principali.

Grazie ad un emendamento di Fratelli d’Italia è stata modificata la legge nazionale per consentire agli agricoltori-cacciatori di intervenire contro gli ungulati. Per la prima volta, con il Governo Meloni, l’emergenza cinghiali viene affronta a livello nazionale. Questi animali costituiscono un serio pericolo per l’incolumità delle persone, basti pensare ai continui incidenti che provocano dalla Lunigiana alla Garfagnana, dalla provincia pistoiese fino al Casentino, alla Maremma ed al mare” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Trasporti, Vittorio Fantozzi, vicepresidente della Commissione sviluppo rurale, e Gabriele Veneri.

La deputata Chiara La Porta ha sottoscritto l’emendamento nazionale di Fdi alla legge 310/2016.

“Nell’emendamento di Fdi, che è stato approvato, è stato previsto che le Regioni potranno provvedere al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, anche nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto. Qualora questi metodi si rivelino inefficaci, le regioni, possono autorizzare dei piani di controllo numerico, mediante abbattimento o cattura. E’ stato introdotto il “Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica”, che costituisce lo strumento programmatico, di coordinamento e di attuazione dell’attività di gestione e contenimento numerico della presenza della fauna selvatica” sottolineano Capecchi, Fantozzi e Veneri.

“Come Fratelli d’Italia, a livello regionale abbiamo sollevato il problema, legale e assicurativo, della responsabilità diretta della Regione per i danni provocati dagli animali selvatici e che ha fatto lievitare il fondo del contenzioso. Da due anni stiamo segnalando il problema dell’elevatissimo numero di ungulati sul territorio toscano” sottolineano i consiglieri regionali di Fdi.

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