Careggi: cittadino cinese dona gli organi

Enrico Rossi: "Notizia in controtendenza col razzismo di questi giorni". L'on. Giorgio Silli chiede un opuscolo sul Coronavirus per Prato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 febbraio 2020 19:15
Careggi: cittadino cinese dona gli organi

Grazie ad un uomo, di nazionalità cinese, deceduto nella rianimazione di Careggi, altre tre persone potranno vivere con fegato e reni nuovi. A riferire la notizia è il presidente della Regione Enrico Rossi. "In questi giorni di atteggiamenti razzisti verso i cinesi, segnalo una donazione di organi, proveniente da un cinese, che mi è stata riferita oggi dal direttore dell'Aou di Careggi Rocco Damone". Così il presidente Rossi sottolinea una notizia che si colloca in controtendenza con il clima di diffidenza e gli atteggiamenti discriminatori che stanno montando ai danni di cittadini cinesi, anche nella nostra regione, a seguito della psicosi da coronavirus.

Il presidente è stato informato oggi dal direttore di Careggi che, a seguito del decesso di un paziente di nazionalità cinese di 47 anni, ricoverato da alcuni giorni in neurorianimazione, è stato possibile eseguire un prelievo di organi dopo che i familiari, contattati in Cina, avevano dato il loro consenso. Dopo aver escluso, grazie alle indagini svolte allo Spallanzani di Roma, la presenza di Coronavirus (visto che non era noto se il paziente avesse fatto viaggi o avesse avuto contatti con persone provenienti dalla Cina negli ultimi 15 giorni prima del ricovero), dagli accertamenti previsti dai protocolli del Centro nazionale trapianti, fegato e reni sono risultati idonei per il trapianto.

"Sono intollerabili i casi di sinofobia che si stanno verificando nel nostro Paese e persino nella mia città, Prato. Il nostro compito è quello di informare e sconfiggere l’ignoranza, spiegando innanzi tutto che la nazionalità non ha nulla anche fare con il virus, mentre lo ha il viaggiare da e per la Cina. È tuttavia di oggi la notizia che anche la municipalità di Wenzhou, dalla quale proviene la quasi totalità della comunità cinse di Prato, è stata isolata poiché pare abbia il maggior numero di casi dopo Wuhan.

Eminenti virologi ci dicono che la situazione dell’epidemia è critica -interviene il deputato di centrodestra Giorgio Silli- Il Comune di Prato, anziché perdere tempo in iniziative pittoresche o essere ossessionato dal razzismo, dovrebbe aver già predisposto un opuscolo informativo da consegnare a casa tutti gli abitanti di Prato – di qualsiasi nazionalità - per illustrare loro lo stato dei fatti ed i comportamenti da tenere. Io credo che siamo ancora in tempo per farlo: mi occuperò di contattare a questo proposito il gabinetto del ministro della Sanità, al quale ho già scritto, per capire se è possibile una collaborazione per un’informativa sul nostro territorio.

Sarebbe infine auspicabile che l’informativa potesse essere condivisa e sottoscritta anche dalle forze di opposizione in consiglio comunale, dato che il lassismo di questi giorni dell’amministrazione ha reso la sua azione poco credibile. La sinofobia e l’ignoranza si combattono con l’informazione e non con il volemose bene a un tanto al chilo, diamoci da fare tutti insieme”.

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