Firenze, 3 novembre 2025- E' contraria la posizione della sindaca Funaro in relazione alla richiesta di concedere la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese.
Mercoledì prossimo infatti si riunisce la Commissione 7 del Consiglio comunale presieduta da Stefania Collesei, che avrà all’ordine del giorno la proposta di conferirla alla Relatrice speciale dell’Onu sui territori palestinesi. La Presidente Collesei era stata destinataria ieri di una lettera aperta indirizzatale da un gruppo di esponenti della società civile e culturale fiorentina, contrari all'iniziativa.
“Suggerisco alla Presidente della commissione Pace Collesei di invitare in Commissione, in base all'art 35 comma 2 del regolamento del Consiglio comunale e all'art 27 c. 3 dello Statuto, la Sindaca Funaro a discutere sulla mozione per la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese. Se la presidente la invitasse, la prima cittadina sarebbe obbligata da queste norme a venire. E sarebbe il modo giusto per fare chiarezza con la maggioranza che la sostiene in Consiglio comunale, che appare divisa sul tema, molto più di dichiarazioni rilasciate alla stampa”. Lo dichiara, a margine della commissione svolta oggi a Palazzo Vecchio, il consigliere di Fratelli d’Italia e vicepresidente vicario del Consiglio Alessandro Draghi.
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“Riteniamo inoltre – ha aggiunto Draghi – che il dibattito su quanto avviene a Gaza e in Medio Oriente non debba essere a senso unico. Nostro dovere di Istituzione è di ascoltare tutte le voci; per questo riterrei quantomai opportuno che in commissione fossero audite la Comunità ebraica e l’associazione Italia-Israele”.
"A luglio 2025 abbiamo depositato una mozione per dare la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese e per dare rilevanza al suo ultimo rapporto, in cui denuncia la collaborazione delle grandi aziende internazionali (compresa la Leonardo) con il massacro portato avanti dal Governo di Israele -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- A ottobre 2025 si sarebbe dovuta finalmente discutere, ma è poi stata annullata, per ragioni personali della Presidente.
Noi sappiamo che Francesca Albanese, in veste di Relatrice Speciale dell'ONU, è sempre stata invisa ad alcuni ambienti. Già a marzo 2023 avevamo contribuito a ospitare la presentazione di un rapporto di Amnesty International, insieme a Francesca Albanese, il nostro gruppo consiliare e due Consigliere comunali dell'allora maggioranza, presso le ex Leopoldine di piazza Tasso. Ha poi partecipato a un'iniziativa voluta dall'allora Presidente del Consiglio nel 2024, nel Salone dei 500.
Tutte le volte è stata attaccata. Così come è stata attaccata dal Governo degli Stati Uniti, ricevendo addirittura delle sanzioni, creando un gravissimo precedente tra un esecutivo nazionale e una persona che agisce su mandato delle Nazioni Unite. Le sue recenti opinioni su fatti di cronaca che non riguardano direttamente il suo lavoro, rispetto a fatti a cui non ha partecipato, sono un modo per non parlare del suo operato.
La Sindaca ha parlato in modo inopportuno lunedì sera - a fine Consiglio comunale - mancando di rispetto a chi ha ricevuto un mandato elettorale come lei, alla sua maggioranza e alla stessa Commissione odierna. Avrebbe potuto partecipare o almeno ascoltare le ragioni che abbiamo esposto e gli interventi di una parte della sua maggioranza.
È sua la responsabilità dell'assenza di un esito definito oggi. Ringraziamo le tante persone presenti e chi in questi decenni ha sempre portato avanti la causa a sostegno del popolo palestinese. A dividere è il Governo di Israele, che ordina all'esercito di violare qualsiasi principio di diritto internazionale e umano. Uccidere giornaliste e giornalisti è divisivo. Uccidere personale sanitario è divisivo.
Attendiamo di leggere le proposte di emendamenti da parte della maggioranza, ma nel frattempo chiariamo quali sono i tre punti fondamentali che abbiamo sottolineato oggi, confermando la stessa posizione che avremmo esplicitato anche a luglio, ad atto appena depositato".
La Cisl Firenze-Prato condivide l'orientamento della sindaca: "In un momento così difficile crediamo sia più opportuno promuovere piuttosto occasioni di dialogo e di ascolto reciproco, unico antidoto alla violenza. E’ quello che anche noi abbiamo cercato di fare nelle scorse settimane, andando ad incontrare i rappresentanti della Comunità ebraica di Firenze e l’Imam della Comunità islamica fiorentina.Non può essere cittadino onorario di Firenze chi ritiene che devastare la redazione di un giornale possa essere considerato ‘un monito’. Di ‘moniti’ di questo tipo, attraverso la violenza, questo paese ne ha già conosciuti, in particolare cento anni fa, contro i giornali come contro le sedi sindacali".