Centro Storico di Firenze: nuove regole per il decoro

Le nuove misure da adottare per la tutela del decoro del patrimonio storico fiorentino sono oggetto di discussione

Antonio
Antonio Lenoci
23 marzo 2017 15:46
Centro Storico di Firenze: nuove regole per il decoro

 A marzo si è aperta a Firenze una fase di confronto allo scopo di migliorare e rafforzare i provvedimenti del cosiddetto “Regolamento Unesco”.La città che sta per ospitare il G7 sulla Cultura continua ad avere problemi con la gestione dell'area urbana delimitata dalle vecchie mura: il susseguirsi di ordinanze e divieti, così come la riqualificazione delle bancarelle e il riposizionamento degli ambulanti si sono scontrati spesso a carte bollate finendo per creare due fronti opposti: da una parte i residenti che intendono restare in centro, dall'altra gli operatori economici che in centro possono intercettare i flussi turistici in costante aumento.La città vivrebbe una condizione di "banalizzazione ed omologazione commerciale" riconosciuta tale anche dagli addetti ai lavori che chiedono di poter intervenire nel dibattito attraverso una lettera inviata al sindaco Dario Nardella.Uno dei problemi è che l'offerta del Centro Storico sarebbe viziata poiché "indotta dai flussi turistici", mentre le verifiche non garantirebbero al momento il rispetto delle regole emanate da Palazzo Vecchio, ma i commercianti sono entusiasti di aver saputo che "I rinforzi previsti per la Polizia Municipale andranno in gran parte sulla sezione Annonaria" e dunque per il controllo del commercio su strada.

Confesercenti Firenze dichiara "La definitiva approvazione della Legge Franceschini sulla tutela del nostro patrimonio culturale ed artistico, costituisce una novità importante e l’Amministrazione Comunale fiorentina bene ha fatto ad utilizzare tale opportunità per dare struttura e forza ai diversi tentativi di intervenire sul commercio nell’area Unesco allo scopo di contrastare la banalizzazione ed omologazione dell’offerta commerciale e di servizio".

"La Legge Franceschini può supportare provvedimenti, assolutamente importanti, di divieto e limitazioni, ma non risolve il problema degli strumenti per gestire, orientare e guidare i processi e le dinamiche di un commercio che a prescindere da tutto è oggetto di cambiamenti continui - spiega Santino Cannamela, Presidente Confesercenti - l’assenza di autorizzazioni amministrative dunque non può essere purtroppo sostituita da provvedimenti di divieto, o limitazioni generalizzate. Abbiamo ascoltato le idee e le proposte dell’Amministrazione comunale e ci poniamo verso di esse con l’intenzione di portare un contributo e renderle funzionali allo scopo e gestibili nella loro applicazione".I PUNTI IN DISCUSSIONE

- Blocco delle nuove aperture di alimentari e somministrazione

"I numeri che hanno caratterizzato questi ultimi anni e la presa d’atto che gli sforzi fatti sul piano delle regole urbanistiche e i successivi provvedimenti annonari, non hanno sortito l’effetto sperato di un rallentamento delle aperture e di una importante selezione all’ingresso, con il conseguente miglioramento della qualità dell’offerta e del servizio, ci portano a condividere la proposta di un blocco triennale delle nuove aperture del settore alimentare e della somministrazione nell’area Unesco. Non siamo tra quelli che hanno parlato di una sconfitta, perché in queste materie non è mai scoppiata una guerra e non c’è un nemico.

Siamo impegnati nella ricerca di un quadro normativo in grado di salvaguardare un commercio di qualità ed evitare la totale banalizzazione dell’offerta indotta da una prevalente domanda turistica. Pensiamo che tale blocco debba essere colto come una pausa di riflessione e il tempo sia utilizzato a pensare a strutturare un quadro di norme comunali articolato e coerente, rafforzando quelle di carattere urbanistico e affinando quelle puramente amministrative fatte di divieti, limitazioni ma anche di requisiti.Un lavoro che deve sempre tenere presente l’applicabilità e la facilità di controllo e di verifica sull’effettivo rispetto di quanto viene previsto dai regolamenti.

Richiamo non banale, dato che uno dei limiti che abbiamo riscontrato nell’applicazione dell’attuale norma, sulla tutela del centro storico patrimonio Unesco, è stato proprio nel numero di verifiche effettuate dagli addetti al controllo che non supera il 20% delle scia. In questo senso la conferma che gran parte dei nuovi assunti nel Corpo di Polizia Municipale sarà impiegato nella polizia annonaria, ci rende assolutamente soddisfatti, poiché questo potrà rendere possibile un contrasto serio ed esteso su i tanti fenomeni di abusivismo presenti particolarmente nell’area Unesco".

Trasferimenti all’interno dell’area Unesco

Esisteranno luoghi all’interno dell’Area Unesco, nei quali prevedere delle limitazioni ai trasferimenti in ingresso per le attività alimentari commerciali ed artigianali, libera la possibilità di trasferirsi per le attività di somministrazione. Le aree in questione dovrebbero essere: Piazza Duomo e Piazza Signoria.

Due le osservazioni: "La prima è relativa al fatto che si intravede l’obiettivo che l’Amministrazione intende perseguire, ovvero quello di evitare il trasferimento in luoghi estremamente identitari di paninerie, pizze a taglio e fast–food in generale. Un obiettivo di per se condivisibile se, seconda considerazione, non rischiasse di essere discriminatorio verso tutte quelle attività che sono alimentari ma assolutamente di pregio e rispettose della nostra tradizione e di un alta qualità. Occorre pensare e lavorare affinché questa norma sia accompagnata da criteri selettivi, proprio per non apparire e anche essere discriminatoria".

Vincoli merceologici ad alcune strade

L’ipotesi è di creare un elenco di strade per le quali inserire un vincolo di carattere tipologico e merceologico, che trova favorevoli gli esercenti. "L’idea che si possa allargare la norma applicata per Via Tornabuoni e per Ponte Vecchio a Via Maggio, Via de’ Fossi e L.no Corsini, può essere percorsa. Queste proposte portano con se motivazioni coerenti, riteniamo sia opportuno creare un momento specifico di comune riflessione allo scopo di individuare se vi fossero altre realtà urbane che possano essere trattate in modo simile. Abbiamo fatto l’esempio di Via S. Spirito ma la portata del provvedimento richiede una riflessione supplementare e collegiale, allo scopo di cogliere tutte le eventuali specificità". Contrasto all’abuso di sostanze alcoliche e altri comportamenti che incidono su decoro e sicurezza

C'è una proposta di modifica degli orari indicati nell'attuale regolamento, che gli esercenti ritengono "già estremamente limitanti, rispetto alla normativa nazionale di riferimento" e dunque non soggetta a modificazione.

Vi è poi l’ipotesi di inserire nel regolamento l’uso di Stewart da parte degli esercizi di somministrazione, anche in forma associata in funzione della gestione degli assembramenti per contrastare i possibili eccessi di rumore sulla strada e nelle piazze. "Si tratta di un tema complesso che dobbiamo inquadrare con la massima precisione. La nostra Associazione è stata la prima a proporre codici di autoregolamentazione, patti tra istituzioni e locali serali in funzione di responsabilizzare, con comportamenti virtuosi, le attività di somministrazione ed infine a proporre un progetto sperimentale di monitoraggio del territorio, tramite la presenza di Stewart in funzione antidegrado e come deterrente verso comportamenti che possono pregiudicare la percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Se da un lato ci fa molto piacere che l’amministrazione comunale valuti positivamente l’esperienza realizzata, tanto da volerla riprendere in modo più strutturato, non potremmo condividere l’ipotesi di introdurre nelle normative in materia un qualche “obbligo” per i locali di somministrazione di utilizzare queste figure in funzione antirumore.Tale ipotesi si scontrerebbe con il principio più volte affermato e rafforzato da una serie importante di sentenze che i titolari degli esercizi di somministrazione sono responsabili del rumore direttamente prodotto dall’interno della propria attività, compreso le pedane esterne, ma non di quello generato dalla autonoma presenza negli spazi pubblici di persone.Nell’attuale disciplina è anche definito che nelle responsabilità si possa forse ricomprendere la presenza di persone all’esterno del locale, con contenitori di vetro riconducibili alla proprietà (bicchieri di vetro), ma non certo l’indistinto mondo che passa più o meno per caso e che si ferma a parlare. Pensare dunque ad introdurre una qualche forma di obbligo all’utilizzo degli Stewart non sarebbe in linea con le normative nazionali in materia.Molte nostre aziende sarebbero disponibili a partecipare ad iniziative e progetti promossi dalla Amministrazione comunale, per la strutturazione di un servizio di Stewart in alcune e circoscritte zone della città, nelle quali si registra l’esigenza di una azione preventiva antidegrado e di un controllo del territorio, per aiutare le forze dell’ordine a garantire la sicurezza. Ad un tale progetto aderiremmo in modo convinto ed impegnato, allo scopo di contribuire con le nostre imprese al successo dello stesso" sottolinea il Presidente.

Negozi Storici

Art.5 negozi Storici. "Alcuni recenti provvedimenti assunti dalla Amministrazione comunale come quello che prevede lo sconto IMU sugli immobili sede di esercizi storici , impone l’adozione del disciplinare previsto che doveva essere concordato con la soprintendenza entro 90 giorni. Tali forme di incentivo oggi sarebbero disponibili solo per una parte di imprese, ovvero solo quelle che avevano a suo tempo richiesto di essere riconosciute negozio storico e precluse a tutti quelle che pur avendo le stesse caratteristiche non si erano preoccupate di fare quella richiesta. L’occasione del disciplinare è quella giusta per poter discutere e condividere le caratteristiche che ai giorni nostri possono classificare un negozio storico e tradizionale.

Chiediamo dunque che si proceda ad inserire nel dibattito anche questo tema che ci pare componente essenziale delle politiche di tutela".Nel corso delle ultime settimane le associazioni di categoria sono state sentite dall’Amministrazione comunale. "Nel corso dell'incontro, le associazioni hanno presentato proposte e osservazioni sulle modifiche in corso di elaborazione; tutti elementi che hanno contribuito in modo positivo alla discussione. Alcune delle proposte presentate, peraltro, sono state recepite dall’Amministrazione e rientreranno nel testo finale del regolamento che sarà portato all’approvazione della giunta nei prossimi giorni.

Dopodiché, il testo passerà all’esame del Consiglio comunale che sarà il luogo deputato alla discussione” ha detto l’assessore allo Sviluppo economico Cecilia Del Re in merito ai contributi pervenuti dalle associazioni di categoria sulle modifiche al regolamento per la tutela del centro storico.

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