​Céline apre a Radda in Chianti: assunti 30 pellettieri

Il protocollo è stata firmato oggi a Radda in Chianti, con il comitato direttivo dell'azienda presente al completo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 luglio 2017 17:25
​Céline apre a Radda in Chianti: assunti 30 pellettieri

 Céline, il marchio francese leader nel settore della pelletteria con oltre centoventi negozi nel mondo (di cui quattro in Italia, uno anche a Firenze), raddoppia la presenza in Toscana e trova la sua seconda casa a Radda in Chianti, in provincia di Siena, con un accordo di collaborazione di cinque anni con la Regione che interesserà le future opportunità di sviluppo, la formazione e progetti di ricerca e innovazione sui temi dell'industria 4.0.

 La produzione nell'atelier è partita già da un mese, con una trentina di assunti, per lo più giovani e giovanissimi, che hanno seguito un corso di formazione intensivo di sei settimane e già con un paio di modelli in confezione.

"E' uno dei risultati conseguiti grazie anche all'azione della Regione, che dal 2010 si è dotata di una struttura interna (Invest in Tuscany ndr) per attrarre investimenti dall'estero, aiutare imprenditori che sul territorio vogliono investire o che vogliono espandere aziende già presenti" commenta il presidente della Toscana Enrico Rossi.

La Toscana che sa attrarre gli investimenti. A Roma per altri impegni, Rossi non ha potuto partecipare all'iniziativa: al suo posto c'era l'assessore alle attività produttive, Stefano Ciuoffo. "Oggi tutti producono e tutti fanno – commenta – La sfida è aggiungere qualcosa in più, far sì che il prodotto racconti qualcos'altro, legarlo ad un territorio, farlo con l'eccellenza di chi crede nella qualità ed è la strada appunto scelta dai francesi che hanno deciso di affidarsi, con il loro design, alle mani esperte e sapienti degli artigiani della nostra regione".

"Rimanere e rafforzarsi in Toscana – aggiunge Rossi - rappresenta il riconoscimento di elementi distinti vi del territorio come la qualità della vita o il paesaggio ma anche della vivacità competitiva locale, dalla concia alla qualità artigianale, fino all'integrazione con gli accessori". E poi c'è la Regione, che oltre che semplificare il percorso di insediamento della nuova attività è pronta ad intervenire con i propri percorsi di formazione, ricorda l'assessore, e misure dedicate ai processi di innovazione, prima fra tutte l'industria 4.0, finanziate con risorse europee.

Quella di Radda in Chianti è la seconda casa in Toscana del marchio francese satellite del gruppo Lvmh. Céline conta infatti già da diversi anni una manifattura a Strada in Chianti, frazione nel comune di Greve in provincia di Firenze: laboratorio di alta artigianalità. All'interno lavorano in circa 250, dalla ricerca e sviluppo all'elaborazione dei modelli, la messa a punto dei prototipi, la gestione della produzione, il controllo qualità e spedizione ai negozi; con l'indotto e la filiera indiretta si arriva a 800 addetti impegnati.

Convinti di rimanere in ToscanaLa scelta di rafforzare il "made in Italy" ha condotto l'azienda a cercare, fin dal 2015, una nuova e ulteriore area produttiva. E alla fine - tra Toscana, Veneto, Lombardia e Emilia Romagna - la scelta è caduta su Radda in Chianti, appena una ventina di chilometri da Greve, dove sarà riutilizzato temporaneamente un sito produttivo che già esisteva, un mobilificio in disuso, in attesa della nuova manifattura, distante poche centinaia di metri e parte dello stesso lotto, che sarà realizzata entro il marzo del 2019 sulle fondamenta di un edificio già demolito, con gli stessi identici volumi e dunque senza ulteriore consumo di suolo e un'attenzione particolare peraltro alla sostenibilità energetica e paesaggistica.

"Questo importante sviluppo della nostra attività manifatturiera rientra in una fase positiva dell'evoluzione del marchio Céline", commenta la presidente Séverine Merle. "Abbiamo scelto la Toscana proprio per il suo know how, l'altissimo livello di artigianalità e la professionalità delle persone che possiamo assumere qui". Il sito temporaneo è già in produzione dal 26 giugno scorso, dopo la bonifica e ristrutturazione avviata all'inizio dell'anno, e si estende per 4400 metri quadri, di cui duemila produttivi. Ospitava la Laca, azienda dicucine componibili. Ancora più grande sarà lo stabilimento definitivo: 5.200 metri quadri, di cui quattromila produttivi. La zona è quella della Villa, vicino al capoluogo, e sarà un fabbrica esteticamente bella oltre che funzionale, nello stile dell'azienda francese e in armonia con il paesaggio circostante..

"Avere svolto il ruolo di facilitatori in questa operazione ed essere qui oggi è motivo di grande soddisfazione", sottolinea il sindaco di Radda in Chianti, Pier Paolo Mugnaini. "L'incontro della nostra comunità con un grande gruppo industriale e con un marchio leader come Céline – prosegue -, l'opportunità per un ulteriore e significativo sviluppo economico del nostro territorio oltre alla riqualificazione di una zona industriale con un progetto attento e rispettoso delle caratteristiche del territorio stesso sono, in un momento dove ancora la crisi economica si fa sentire un patrimonio da sviluppare e custodire nel tempo".

Trenta assunti che triplicheranno nel 2018Presso l'atelier, dedicato alla produzione di borse ed accessori in pelle, lavoreranno entro la fine dell'anno prossimo novanta pellettieri. I primi trenta sono già all'opera. Lo spiega durante la firma Pierre Yves Foucher, amministratore delegato di Céline Production, società controllata con cui il marchio è presente in Italia.

Nel 2019 altre assunzioni, fino a 280 addettiCol secondo sito - la ‘Manufacture', scelta lessicale non casuale a sottolineare di nuovo l'elevata artigianalità della lavorazione - gli occupati cresceranno ancora: 250 entro il 2019 secondo le previsioni ed altri trenta di supporto, che con gli attuali occupati di Greve in Chianti fanno più di cinquecento. E dunque il doppio.

La pelletteria è uno dei volani del sistema economico toscano e del suo export e il rafforzamento della presenza di Céline aiuterà a valorizzare la maestria e le competenze già esistenti, che la Regione intende sostenere sia attraverso la formazione sia favorendo la qualificazione e tracciabilità della filiera produttiva.Quarantamila addetti: il 13,5 per cento di tutti quelli del manifatturiero.

A tanti ammontano gli occupati in Toscana nella pelletteria, il settore industriale quantitativamente più importante della regione che contribuisce con poco meno del 9 per cento al valore aggiunto prodotto e pesa quasi il 10 per cento sull'export complessivo toscano. Conciario e calzature comprese.

La pelletteria è uno dei volani del sistema economico regionale e una punta di eccellenza anche nel panorama nazionale: un terzo delle esportazioni pellettiere italiane (il 32,78%) sono infatti toscane.

Dopo la crisi del 2008 e 2009 anche il settore della pelletteria aveva subito un contraccolpo negativo. Poi però l'export ha ripreso ad impennarsi e dal 2009 ad oggi è di fatto più che raddoppiato, con un grande contributo alle esportazioni di tutta la regione in questi anni e recuperando ampiamente le perdite. Fatta base 100 infatti (fonte Irpet) dell'export nel 2007, ovvero prima della crisi, le esportazioni a prezzi correnti valgono oggi 180 per la pelletteria e poco meno di 120 nel complesso. Solo nel 2016 il settore ha registrato un lieve calo (-4,64%), seguito però da un'immediata ripresa nei primi mesi del 2017 con un parziale che vede nel primo trimestre un balzo del 15,45 per cento.

I principali mercati di sbocco sono quelli europei, al cui interno spiccano la Svizzera e la Francia. La Svizzera è però un mercato intermedio, come per l'Asia è Hong Kong che è terza nei mercati prima di Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Giappone e Cina.

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