Casa in Toscana: Emergenza ad alto rischio, ben oltre la vergogna

Sono 29mila le domande per un alloggio Erp e 1900 le case popolari non assegnate perché inutilizzabili

Antonio
Antonio Lenoci
03 febbraio 2016 14:02
Casa in Toscana: Emergenza ad alto rischio, ben oltre la vergogna

Cgil, Cisl e Uil danno i numeri. Sono numeri importanti, sparsi sull'intero territorio regionale, ma per accorgersi dell'entità del danno basta guardarsi attorno e prendere in seria considerazione le segnalazioni.In Toscana ci sono 1900 alloggi popolari inutilizzabili perché nessuno ne ha curato la manutenzione. Questo decadimento strutturale comporta l'impossibilità di sfruttare economicamente un bene pubblico che, a causa del suo degrado perde valore fino alla necessità di una demolizione cautelativa, pagando le ruspe.

Ovviamente. "Esisterebbe anche il danno erariale.." esclamano dall'Uniat offrendo un assist delizioso a qualche volenteroso politico locale.Non è tutto. Ben "180 milioni di Euro" arrivati in Toscana nel corso degli anni per risolvere il problema alloggi sarebbero stati "improvvidamente dirottati dall'edilizia pubblica al trasporto regionale". Ironia, nera, vuole che l'assessorato sia lo stesso poiché Vincenzo Ceccarelli si occupa di "Infrastrutture per la mobilità, logistica, viabilità e trasporti" e "Edilizia residenziale pubblica e politiche per fronteggiare l'emergenza abitativa e gli sfratti".

Meditiamo.

In una Regione che si vanta di detenere alti indici di vivibilità e di impiego lavorativo sono 270mila le famiglie toscane assegnatarie o in attesa di un alloggio pubblico mentre 150 famiglie ogni 1000 hanno chiesto un alloggio pubblico e 15 famiglie ogni 100 hanno chiesto un contributo pubblico per pagare l'affitto, ma "nella Legge di Stabilità i contributi sono stati azzerati". Gli sfratti intanto sono aumentati del 15% ed il 95% del totale è dovuto alla morosità.I criteri di assegnazione sembrano fatti da chi il problema abitativo, non se lo è mai posto.

Quelli che Cgil, Cisl e Uil definiscono carinamente "correttivi" sono sonori schiaffoni all'intelligenza umana. "Un esempio - lo fa il Sicet - chi detiene quota di una Villa in collina può avere un alloggio Erp, chi invece detiene il 100% di 10 metri quadrati in un posto qualsiasi, no. No perché è un proprietario. Anche il Tfr è considerato fonte di reddito. Ma scherziamo?".In pratica le amministrazioni locali assegnano alloggi pubblici a chi non può pagare neppure il canone minimo; leggesi "rimettendoci".

Vuoi vedere che l'assenza di manutenzione è dovuta a questo?Quando rappresentanti sindacali di lungo corso, agguerriti sostenitori delle politiche di inclusione sociale, arrivano ad evidenziare la differenza tra assegnatari italiani e stranieri, lavoratori dipendenti ed autonomi, famiglie numerose e giovani coppie, allora qualcosa di grave sta accadendo davvero.Siamo provocatori? Non tanto. "La Regione garantisca uniformità di trattamento per i cittadini".

Da questo si parte per poi arrivare a segnalare che "Aumentano gli stranieri che chiedono un alloggio Erp: sono il 40% a Firenze, il 52% ad Empoli ed il 34% a Prato". Inoltre sotto accusa finisce l'ISEE perché "Rischia di squilibrare l'accesso Erp verso le famiglie numerose con redditi bassi, a dispetto di famiglie con pensioni minime e giovani coppie di precari".Infine "l'attuale Legge regionale 41/2015 privilegia l'accesso Erp a famiglie in cui la condizione di precarietà abitativa è secondaria rispetto a criticità di tipo sociale". Sono Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini a parlare. Il Sunia getta infine una pietra enorme nello stagno già agitato della Toscana oasi felice: "A sei mesi dalla nuova Legge vediamo che le assegnazioni sono state fatte a favore di nuclei familiari con gravi problemi socio economici.

Da questo ne deriva che, seppur il canone medio è di 130 Euro al mese, si verificano scontri tra inquilinato. Rischiamo tra qualche anno di trovarci in situazioni simili alle banlieue parigine"Prospettive? "Se va bene nei prossimi 8 anni - conclude il Sunia - sarà possibile, con i fondi degli anni '90 mai utilizzati e mai reintegrati, realizzare 1200 alloggi per 29mila famiglie".

Fate due conti.

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