Bundu Campione, nonostante tutto

Ancora una vittoria capolavoro per il nostro pugile in terra inglese

Massimo
Massimo Capitani
02 agosto 2014 05:15
Bundu Campione, nonostante tutto

Wolverhampton- Era tutto pronto. L’imbattuto e giovane pugile Gavin, sostenuto da tremila tifosi, affrontava, nel giardino di casa sua il non più giovane Campione. La prospettiva per lui, in caso di una vittoria, sarebbe stata, a soli ventotto anni,  una semifinale mondiale. Ma poi è arrivato Leonard Bundu a rovinare la festa  a tutti ed a togliere a Gavin anche la cintura dei pesi welter del Commonwealth.

La chiave del match: il montante sinistro al fegato, ancora lui, alla sesta ripresa. Poi il conteggio anomalo dell’arbitro, che di fatto concede a Gavin secondi preziosi per riprendersi, e la reazione del Campione, che non si perde d’animo e mette a dura prova la resistenza dello sfidante nel proseguo del match.

L’incontro:

Approfondimenti

Leonard inizia meglio, prende il centro del ring e trova buoni colpi già nel corso dei primi tre round. Gavin limita le azioni dell’avversario, a volte confermando le sua abilità tecniche, a volte compiendo delle scorrettezze permesse dall’arbitro. Il pugile britannico comunque, a partire dalla quarta ripesa, inizia pungere con il destro in avanzamento e con il montante sinistro a corpo.

Nella quinta ripresa Gavin riesce a dare continuità alla sua azione aggiudicandosi il round con merito. Siamo quasi alla metà di un incontro che Gavin dimostra ora di poter riprendere in mano. Nella successiva Leo porta, dopo un’azione al volto, il montante al fegato - negli spogliatoi Leo ci confiderà di non avere affondato alla precisione il colpo. Comunque sia Gavin va al tappeto, nella bolgia del Civic Hall, Wolverhampton, capiamo che l’arbitro conta fino ad otto. Poi Gavin si rialza ed ancora malfermo sulla gambe sputa il paradenti. È un chiaro segnale che è tutt’altro che è pronto per combattere. L’arbitro ferma il conteggio, raccoglie il paradenti e lo porta all’angolo per la pulizia dello stesso. Passano secondi preziosi per Gavin che così termina il round in piedi.

Nelle successive riprese Leo, spronato dai Maestri Boncinelli e Vignoli, va alla carica. Contiamo almeno quattro riprese che il Campione domina pressando l’avversario. Gavin, sorretto da una folla urlante, dimostra resistenza e cuore reggendo l’urto e riuscendo a venir fuori nell’undicesima e soprattutto nell’ultima ripresa. Si va dunque alla lettura dei cartellini. Una soluzione che all’angolo di Leo volevano evitare proprio per scongiurare il pericolo di una beffa che gli incontri fuori casa a volte riservano ai pugili ospiti.

Quando lo speaker annuncia, prima di rendere ufficiale il verdetto, la split decision, la soluzione non unanime dei tre giudici - il pubblico del Civic Center inizia a credere, dopo aver quasi perso le speranze, nella vittoria del proprio beniamino.

Nell’eccitazione del momento ci perdiamo il computo del cartellino, ma poi comprendiamo alla perfezione: “Winner, and still champion” - vince ed ancora campione, la frase che precede il nome di LEONARD BUNDU. Leo è ancora campione d’Europa.

Alla fine del match i chiassosi tifosi inglesi, riconoscono la vittoria di Bundu e rendono omaggio al campione, finendo per complimentarsi con i suoi stessi tifosi.

In chiusura del nostro articolo non possiamo che ricordare come, per il miglior pugile d’Europa del 2013, premio assegnato a Leonard Bundu dall’EBU - la sigla più importante a livello Europeo - non sia stata prevista, a beneficio dei nostri concittadini rimasti Italia, nessuna diretta televisiva del match. Una scelta che li ha privati ingiustamente di un grande match e di un’altra grande impresa sportiva.

foto  di

Antonella Bundu

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