​Beni archeologici: a Firenze il convegno ICOMOS

L'evento arriva dopo la tanto criticata letterina di richiamo per la gestione del Patrimonio Unesco

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 novembre 2015 16:00
​Beni archeologici: a Firenze il convegno ICOMOS

 Il convegno del Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti lavora alla normativa per la gestione del patrimonio archeologico. Proprio quella gestione che ha visto nel capoluogo toscano un acceso dibattito al seguito della "letterina di richiamo" recapitata sulla scrivania del sindaco da parte della massima autorità internazionale tenuta all'oscuro delle grandi opere in corso di realizzazione a Firenze.Una vera e propria strigliata ai danni dell'amministrazione rea di essersi dimenticata di considerare l'organizzazione, nella quale il capoluogo toscano è inserito dal 1982, durante le fasi di presentazione dei progetti. Auditorium al Duomo (via de’ Cerretani 54 r) ospita da oggi al 3 dicembre il convegno «Review and finalize best practices (standards and guidelines) for archaeological heritage management at World Heritage Sites», promosso da ICAHM, comitato scientifico internazionale sulla gestione del patrimonio archeologico di ICOMOS, in collaborazione con la Fondazione Romualdo Del Bianco.

Obiettivo del convegno/workshop è quello di sviluppare un progetto definitivo di norme e linee guida per la gestione dei Beni Archeologici. Una distinzione fondamentale sarà fatta tra i siti archeologici aperti al pubblico e non che sono la grande maggioranza. Il problema che si pone rivelando la posizione dei siti archeologici non noti al pubblico è il rischio di saccheggio; al contrario, quasi tutti i siti archeologici che vengono inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale diventano parchi archeologici, che promuovono la comprensione internazionale, alla base della Convenzione sul Patrimonio Mondiale.

Le disposizioni che devono essere prese per preservare materiali archeologici insostituibili passano dalla creazione di servizi per i visitatori dentro e intorno al sito. Sono molti i passaggi da seguire prima di poter inserire un sito nella lista del Patrimonio Mondiale per garantire che lo sviluppo sia compatibile con gli obiettivi di conservazione della Convenzione del patrimonio mondiale. La pianificazione regionale è essenziale. Nel mezzo secolo successivo alla ratifica della Convenzione del Patrimonio Mondiale, molti siti archeologici hanno subito danni, e l'esperienza fornita ai visitatori è stata progressivamente peggiorata, perché non sono state prese disposizioni adeguate.

Il comitato scientifico internazionale redigerà quindi standard e linee guida per la gestione del patrimonio archeologico del Patrimonio Mondiale dell'Umanità che riguarderanno l'infrastruttura di gestione, i programmi e le attività necessarie alla conservazione delle risorse culturali, la conservazione delle risorse naturali, la distribuzione equa dei benefici sociali ed economici, la valorizzazione delle esperienze dei visitatori presso archeologici Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Così i siti candidati a entrare nella Lista del Patrimonio Mondiale avranno standard e linee guida a cui uniformarsi per essere ammessi. I progetti di standard e le linee guida per la gestione del patrimonio archeologico a siti del patrimonio mondiale saranno al centro anche della conferenza annuale Icahm, che si terrà a Salalah (Oman) nel mese di febbraio 2016.

Su input della Fondazione Romualdo Del Bianco (e in seguito alla risoluzione n° 42 della XVIII Assemblea Generale dell’ICOMOS), il convegno è aperto agli osservatori esterni, soprattutto ai giovani dottorandi delle università europee, che potranno seguire così tutti i lavori dei massimi esperti provenienti da molti continenti e nelle sessioni dedicate a loro potranno porre domande e discutere i temi della giornata.

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