Bekaert: incontro in Regione con i sindacati

Condivisi obiettivi a breve e lungo periodo. Fim-Cisl: "Il Mise scelta chi se ne deve occupare: non c’è tempo per altri rinvii". Calosi (Fiom Cgil Firenze-Prato): "Importante la presa di posizione oggi della Regione: serve una proroga ad hoc dehgli ammortizzatori sociali che preveda degli automatismi per superare l'accordo del 24 febbraio"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 marzo 2021 21:49
Bekaert: incontro in Regione con i sindacati

Riunione nella sala Azzurra di palazzo Sacrati Strozzi per ribadire l’unità di intenti tra istituzioni e organizzazioni sindacali rispetto alla vicenda Bekaert. Al tavolo in Regione Valerio Fabiani, consigliere del presidente Giani delegato a lavoro e crisi aziendali; la sindaca di Figline Incisa Valdarno, Giulia Mugnai; Lorenzo Zambini della Città metropolitana.

Oltre ai tecnici regionali Carmen Toscano (Arti) e Paolo Tedeschi (di supporto alla presidenza della Regione), erano presenti Alessandro Beccastrini (Fim-Cisl); Davide Materazzi (Uilm Firenze-Arezzo) e Andrea Vignozzi (Fiom-Cigil).

“Dobbiamo essere allineati sugli obiettivi strategici, sapendo che ammortizzatori sociali e reindustrializzazione stanno insieme. Ciascuno deve fare la sua parte: abbiamo coinvolto il ministero del lavoro, ora serve il Mise, perché è necessario un cambio di fase” ha dichiarato Fabiani.

Condivisi gli obiettivi ribaditi da tutti i presenti: reindustrializzazione del sito come chiave per occupazione e futuro del territorio; proroga degli ammortizzatori sociali una volta finito l’utilizzo della cassa covi; riassorbimento dei lavoratori per intero all’interno di qualsiasi progetto di reindustrializzazione sostenuta da finanziamento pubblico.

“C’è bisogno dell’unità del territorio, da cui deve arrivare una voce forte e chiara per riunire il tavolo al Mise dove non sono ancora state assegnate le nuove deleghe – ha spiegato Fabiani – Chiediamo che alcune vertenze particolarmente urgenti siano fin da subito assegnate a un preciso referente, che sia il ministro, o un vice ministro o un sottosegretario”.

Sullo sfondo la ricostruzione della filiera dell’acciaio nel territorio toscano, con il coinvolgimento di Piombino e un ruolo del capitale pubblico, commenta ancora il consigliere per le crisi aziendali.

“L'obiettivo condiviso del tavolo di oggi è quello di chiedere al più presto la riapertura del tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico – ha dichiarato la sindaca Mugnai -. E’ lì che bisogna continuare la discussione sui piani industriali e quindi, attraverso, la reindustrializzazione, pensare a tutelare i 120 lavoratori ancora coinvolti nella vertenza, oltre a riaprire un'attività produttiva che possa riportare sviluppo sul territorio”.

“Una richiesta forte al ministero dello Sviluppo economico affinché indichi una persona che possa seguire direttamente la vertenza Bekaert per riannodare i fili della trattativa interrotta dalla crisi di governo.” E’ quella che arriva dal tavolo di crisi sull’azienda di Figline Valdarno riunitosi oggi ed a cui hanno partecipato Regione, Città Metropolitana, comune di Figline-Incisa Valdarno e sindacati, secondo quanto riferisce il segretario generale della Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini.

“La cassa integrazione per Bekaert si esaurisce il 4 di Maggio – spiega Beccastrini – e dunque a differenza di altre vertenze aperte, noi non abbiamo tempo di attendere le lentezze ministeriali nelle nomine. C’è bisogno di qualcuno che si impegni da subito pancia a terra su questa azienda.”“Il dato positivo – aggiunge il segretario Fim – è che, a quanto riferito da Regione e città Metropolitana, il ministro del lavoro Orlando avrebbe assicurato alle istituzioni toscane la disponibilità a trovare una formula di ulteriori ammortizzatori sociali da proporre alla Bekaert, a fronte di una prospettiva di reindustrializzazione, come previsto dall’accordo del 24 Febbraio scorso.”

Daniele Calosi, Segretario Generale della FIOM CGIL di Firenze, ha così commentato: “Come FIOM abbiamo ribadito le condizioni a nostro avviso necessarie per arrivare ad un accordo sulla reindustrializzazione. In particolare, come avevamo già scritto in una PEC che abbiamo inviato a tutte le Istituzioni, inclusi i Ministri competenti, chiediamo che chi reindustrializza, se usufruisce di finanziamenti pubblici, dentro o fuori dallo stabilimento di Figline, si impegni a trovare una soluzione per tutti e che non possa decidere arbitrariamente del futuro dei lavoratori ancora dentro Bekaert.

Per riuscirci è necessario avere tempo ed utilizzare ammortizzatori sociali, anche applicabili automaticamente o attraverso il blocco dei licenziamenti, che superino l'accordo sui licenziamenti del 24 febbraio che come FIOM non firmammo. Bene che la Regione abbia riconosciuto la necessità di ricercare la piena occupazione ed utilizzare gli ammortizzatori sociali per andare oltre la data prevista per i licenziamenti. Abbiamo sempre meno tempo, dobbiamo trovarlo”.

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