​Banda ultralarga, c'è l'impegno col ministero. Dalla Regione 100 milioni

Internet veloce anche sulla Fi Pi Li

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 luglio 2014 20:47
​Banda ultralarga, c'è l'impegno col ministero. Dalla Regione 100 milioni

FIRENZE – "La Toscana ha già pronti cento milioni, ma siamo disposti anche a spendere di più" spiega il presidente Enrico Rossi. Regione e Ministero per lo sviluppo economico fanno squadra per investire sulla banda larga e ultralarga per un accesso ad internet sempre più veloce: essenziale per lo sviluppo delle imprese e di tanti servizi, dal commercio elettronico all'apprendimento a distanza, dal telelavoro al cloud computing. Un piano finanziato in parte con i fondi europei per l'agricoltura. Essenziale anche per lo sviluppo di servizi a cittadini e imprese della pubblica amministrazione, altro fronte sui cui la Toscana è impegnata.

Il pubblico farà la sua parte: la Regione ha già trovato anche i primi cento milioni. Il Governo li sta cercando. Ma Regione e Ministero lanciano insieme anche un appello agli operatori privati a riconsiderare le opportunità di investimento in Toscana. 

Sta tutto nella lettera di intenti firmata a Palazzo Strozzi Sacrati, al termine di una tavola rotonda nata con lo scopo di fare il punto sui progetti in corso e futuri. Un'iniziativa a cui ha partecipato il sottosegretario alle comunicazioni Antonello Giacomelli.

"La Regione Toscana ha stanziato dal 2007 ad oggi 52 milioni per rendere ovunque possibile un accesso ad internet di almeno 2Mbit al secondo"ricorda in apertura l'assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli. Solo il 5,1 per cento degli abitanti della regione è oggi escluso da questa soglia e soffre il cosiddetto digital divide. "Entro metà del 2015 – aggiunge l'assessore - saranno completati gli ultimi interventi con il bando che è ora in corso".

Verso la frontiera dei 30 Mbit - Ma 2Mbit al secondo in futuro rischiano di essere pochi. L'obiettivo dell'agenda digitale europea fissa come obiettivo i 30Mbits entro il 2020 (e per il 50 per cento della popolazione d'Europa addirittura i 100Mbits). In Toscana è stato quantificato un investimento necessario da 144 a 937 milioni. Così per i prossimi sette anni la Regione ha messo in programma di spendere complessivamente 95 milioni. Il Governo invece si è impegnato a cercare e inserire cinque miliardi, per tutta Italia, nel fondo di coesione.

Il sottosegretario allo sviluppo economico Giacomelli ha anche annunciato un pacchetto di norme nello Sblocca Italia che aiuti la posa in opera della fibra, superando le lentezze burocratiche e le frammentazioni, la cancellazione magari degli oneri concessori straordinari e che preveda la predisposizione dei nuovi edifici alla connettività e incentivi per quelli vecchi. Si pensa anche ad uno sportello unico a cui gli operatori potranno rivolgersi.

Cavi e ponti radio - Fibra ottica, ma non solo. I modi e le tecnologie per garantire un accesso veloce ad internet possono infatti essere vari. Oggi la popolazione toscana è servita per l'89,4% da connessioni Adl e per il 5,5% con tecnologie wireless e 3G. La sfida è rendere disponibili presto, anche in Toscana, accessi ad almeno 20 Mbit/s ed entro il 2020 anche a 30 Mbit. Innovazione, crescita economica e progresso vanno infatti di pari passo con la diffusione delle nuove tecnologie, che hanno però bisogno anche di collegamenti internet veloci, accessibili a tutti e a prezzi competitivi. Oggi la velocità media di navigazione in Toscana è di 5Mbit, insufficienti per garantire taluni servizi avanzati.

"La Toscana è una punta avanzata e di riferimento: anche per gli investimenti che sono già stati fatti – commenta il sottosegretario Giacomelli -. Ma non dobbiamo dimenticare che tra i Paesi europei l'Italia è agli ultimi posti per l'accesso ad internet. Dobbiamo partire da questa consapevolezza e ci stiamo impegnando per colmare il grave ritardo".

"Offrire un accesso veloce ad internet - sottolinea il presidente della Toscana, Enrico Rossi – è il miglior contributo che possiamo garantire alle nostre imprese per aiutarle a crescere". "Su un tema come questo sono anche favorevole ad un piano unico nazionale – aggiunge il presidente -. Così come mi piacerebbe che l'accesso ad internet diventasse un servizio di tipo universalistico, come mi dicono è stato fatto in Giappone. Sarebbe un bel principio".

Internet, la banda ultralarga viaggerà anche  lungo la Fi-Pi-Li

Non solo impegni di lungo respiro. Sul fronte della banda ultralarga da portare in Toscana, con accessi ad internet di almeno 30Mbit per tutti, c'è già un progetto regionale pronto a partire. Se ne è parlato stamani nel corso della tavola rotonda organizzata a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, con la presenza del sottosegretario Antonello Giacomelli.

Il progetto prevede di utilizzare la dorsale e i cavidotti stesi lungo la superstrada per portare la fibra ottica in tutte le zone industriali da Firenze a Pisa e Livorno, ma anche (grazie all'accordo con il Ministero dello sviluppo economico) negli uffici pubblici e nei centri abitati che si affacciano attorno. Sono diciannove i comuni che sarebbero coinvolti.

"Per il progetto la Regione ha già stanziato 14,5 milioni di fondi europei e a breve uscirà un bando in modo da permetterci di aggiudicare la gara entro la fine dell'anno" ricorda l'assessore alla presidenza, Vittorio Bugli. In questo caso il pubblico non realizzerà l'infrastruttura, ma garantirà incentivi alle aziende che si impegneranno ad erogare il servizio nel più breve tempo possibile e al maggior numero di utenti. Un modello che poi potrebbe essere replicato in altre zone della Toscana.

Durante l'iniziativa, sono stati riepilogate anche le cifre degli interventi messi in atto negli ultimi sette anni. La Toscana è una cartina a tre colori: ci sono le aree nere, dove per numeri e per concentrazione di abitanti ed aziende non occorrono né incentivi né interventi del pubblico per realizzare le infrastrutture necessarie a portare internet. Ci sono le zone bianche, che il mercato e i privati non considerano appetibili. Sono le aree a cosiddetto "fallimento di mercato". E poi ci sono le zone grigie, dove qualcosa gli operatori fanno ma non è sufficiente.

Dal 2007 ad oggi, grazie all'intervento diretto del pubblico, sono stati abilitati in Toscana 250 mila utenti, utilizzando per il 45 per cento reti già esistenti. Anche per questo è importate un catasto del sottosuolo: un'esigenza rilanciata stamani dal sottosegretario Giacomelli. In altri casi ci si è mossi con incentivi. Entro il 2015 saranno mezzo milione gli utenti abilitati grazie all'intervento della Regione Toscana.

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