Japanese Legacy: nel mondo dei samurai

Un focus sulle armature giapponesi tra il Museo Stibbert e Palazzo Coppini. In programma la visita alla straordinaria collezione Stibbert e conferenze sullo studio degli armamenti difensivi di epoca Momoyama ed Edo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 marzo 2014 14:40
Japanese Legacy: nel mondo dei samurai

Firenze, 7 marzo 2014- Esperti da tutto il mondo per un evento unico nel suo genere dedicato alle armature giapponesi del periodo Momoyama ed Edo. Sabato 8 e domenica 9 marzo a Firenze, presso il Museo Stibbert e Palazzo Coppini, Centro studi e Incontri Internazionali della Fondazione Romualdo Del Bianco® - Life Beyond Tourism® (via del Giglio 10, Firenze), si terrà la prima edizione del Simposio “Japanese Legacy”, sullo studio degli armamenti difensivi giapponesi di epoca Momoyama ed Edo, che va dal 1500 al 1868. Si tratta di un appuntamento di straordinaria importanza che porta per la prima volta in Europa un’iniziativa dedicata a questo tema così affascinante.

E lo fa in grande, grazie alla partecipazione di venticinque tra i più importanti studiosi e collezionisti di tutto il mondo, dal Giappone agli Stati Uniti, dall’Olanda alla Germania, dalla Svezia alla Francia, fino alla Svizzera al Belgio e all’Inghilterra. L’obbiettivo degli organizzatori è ripetere ogni due anni questo straordinario Simposio, che non solo coinvolgerà grandi esperti e conoscitori in ogni edizione, ma sarà aperto a tutti coloro che saranno interessati. Il Simposio “Japanese Legacy” si aprirà sabato 8 (ore 14) con una visita al museo Stibbert e alla sua straordinaria collezione di armature giapponesi, una delle più importanti raccolte al di fuori del Giappone, sotto la guida del suo curatore, Francesco Civita.

Domenica, a Palazzo Coppini, si terranno invece una serie di conferenze sul tema, a cui parteciperanno, tra gli altri, Francesco Grazzi del Cnr-ISC; Francesco Civita, curatore della sezione giapponese del Museo Stibbert di Firenze; Bas Verbeek, curatore del Museo del Mondo di Rotterdam (Paesi Bassi), e Ian Bottomley, ex senior curator del Royal Armouries a Leeds (Regno Unito).

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