Firenze verso il nuovo sindaco, da Matteo Renzi al fuorigioco #staiserena

Alla vigilia della pedonalizzazione del piazzale Michelangelo fissata per l'8 marzo si cerca di capire cosa avverà il giorno seguente dedicato alle Primarie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 febbraio 2014 10:37
Firenze verso il nuovo sindaco, da Matteo Renzi al fuorigioco #staiserena

Firenze #staiserena, a poche ore dall'ultima rivoluzione che cambierà ancora lo stile di vita dei fiorentini con la pedonalizzazione del piazzale Michelangelo fissata per l'8 Marzo vigilia delle Primarie. "Matteo ha fatto bene" e dall'altra "Ma cosa hai fatto, Matteo?" dibattiti sui Social Network e voci di corridoio. Si va dai renziani della prima ora che un po' risentono degli ultimi saliti sul carro di rincorsa, a quelli che in 48 ore hanno dichiarato di aver chiuso con il PD e guardano ora a Civati come ad una uscita di sicurezza, per restare dentro, ma fuori!. Poi la partita Fiorentina vs Inter ha rubato la scena al totoministri ed al totosindaco.

E' bastato un goal in fuorigioco per spazzare via in un attimo tutti i turbamenti psichici del post renzismo fiorentino. La colpa alla fine è dell'arbitro. Napolitano ne sa qualcosa. Chi al posto di Renzi? Con l'ex sindaco a Palazzo Chigi governare non sarà un problema, dicono, si dice, c'è da crederci anche. Completare le opere grandi e piccole, liberare le Caserme per farne case popolari e strappare affreschi di Palazzo, non dovrebbe più essere un problema, solo per citare alcune delle richieste che Renzi, da sindaco, ha rivolto al Governo.

In questa stessa logica ci sta anche pensare che cambiare colore politico #Adesso sarebbe quanto mai assurdo. Sì però il sindaco una sua presenza scenica, un ruolo lo deve pur avere, a chi affidare dunque la parte? Eugenio Giani e quell'ambizione smisurata di fare il Sindaco della sua Firenze. Assessore alle Tradizioni Popolari, allo Sport, Presidente del Consiglio Comunale, Presidente di Casa Buonarroti e della Società Dantesca e del Coni provinciale, sono solo alcune delle cariche ricoperte negli ultimi anni dall'uomo simbolo di una Firenze di vicinato quello che "Se lo chiami arriva".

Giani pubblica una nuova foto del profilo nel pomeriggio che vede Baricco a Palazzo Vecchio ed è un proliferare di complimenti, sostegno, appoggio bipartisan al potenziale candidato sindaco. Non solo però non sarebbe il candidato ideale per l'uscente sindaco, ma caratterizza una specie di ostacolo al passaggio di consegne con l'ex vicesindaco poi parlamentare onorevole Dario Nardella, assessore alle Attività Produttive, membro uditore del consiglio di amministrazione della Fiorentina (al pari di Giani) professore di diritto e grande musicista.

Nardella ha saputo mostrare grandi qualità dialettiche a livello nazionale ed ha trovato posto nei salotti politici tanto da far pensare che un uomo come lui fosse più utile che mai a Roma; ma la sua valutazione personale sarebbe ricaduta su Firenze. Un ostacolo quello di Eugenio Giani tanto da far ipotizzare che con un posto da Sottosegretario si potrebbe risolvere la contesa. Basta un posto importante per rinunciare al posto di sindaco? Una ipotesi azzardata, provocatoria, spudorata, ma anche una unità di misura per valutare l'ambizione smisurata. Stefania Saccardi è uscita presto di scena con l'incarico regionale già pronto: vicepresidente di Giunta al posto di Stella Targetti e deleghe al welfare. Ipotesi in corso di valutazione nelle alte sfere del PD locale: fare le Primarie, ma senza il cavallo vincente (Giani alle ultime elezioni ha preso una quantità imbarazzante di voti) che farebbe convergere i voti sull'uomo indicato dall'alto. Una ipotesi, quella delle Primarie Last Minute, su cui Claudio Fantoni, ex assessore al Bilancio di Firenze e primo sfidante di Renzi si è espresso nelle ultime ore dicendo che "sarebbe una farsa" alla quale è meglio non partecipare. Il centrodestra avrebbe potuto superare tutti facendosi trovare con le Primarie già pronte, aperte a tutti, facciatamente differenti.

Una cosa di sinistra che avrebbe colto di sorpresa la sinistra stessacostretta a fare altrettanto. Invece nulla di fatto. Non si sono messi d'accordo sui modi, metodi, tempi e soprattutto i nomi. Dovevano essere i nomi del popolo, poi i nomi del partito, poi i nomi di un partito. Poi nulla. Marco Stella e Guglielmo Picchi arrivano entrambi da Forza Italia, poi Achille Totaro e più distanti Paolo Marcheschi Fratelli d'Italia, Gabriele Toccafondi Nuovo Centro Destra e Mario Razzanelli Lega Nord.

Tutti fermi al palo in attesa di un cenno. Tutti o quasi hanno rivolto un appello ai colleghi a svegliarsi, a muoversi, ad attivarsi. Nulla. Si è persino pensato ad un certo punto di 'saltare il turno' aspettando che Renzi venisse rieletto per poi lasciare dopo poco per Palazzo Chigi, E' arrivato prima Palazzo Chigi. Strateghi. In corso di riorganizzazione gli altri come spiega il consigliere comunale Tommaso Grassi: "Sel, liste di cittadinanza, movimenti politici e partiti di sinistra insieme presenteranno un programma che stiamo redigendo con i cittadini e presenteranno un unico candidato sindaco in alternativa alla coalizione che si pone in continuità con l'amministrazione Renzi".

"Ora è sotto gli occhi di tutti la visione di Renzi per la città di Firenze: un trampolino di lancio per la sua ascesa governativa, da gettare dopo l’uso e dopo anni di non governo e di non scelte” così il segretario provinciale fiorentino di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Valiani, qualora vi fossero stati dubbi sull'appoggio di Sel al PD. Una città in Comune é invece il nome della lista di cittadinanza vicina ad Ornella De Zordo, già candidata sindaco che ora si ritaglia un ruolo fuori dai riflettori.

Repubblica Fiorentina e Gente di Firenze sarebbero date sotto il 2%. I più sereni, però, appaiono gli attivisti del Movimento 5 Stelle. Sorrisi al gazebo allestito in piazza della Repubblica a pochi passi dagli azzurri di Forza Italia. Istantanea: Sotto il tendone azzurro due persone intente a vagliare i post su facebook con gli occhi fissi ciascuno sul proprio cellulare, attorno il vuoto. Silenziosi. Sotto il tendone bianco tanta gente da non riuscire a compilare il questionario a 5 stelle, chiacchiere seduti e discussioni in piedi.

Voci, sfoghi della gente, sfottò. Tranquillità. Nella politica dell'entusiasmo sfrenato, dei contraccolpi e delle 'paludi' eterne, per gli esperti potrebbe tornare di moda l'alternativa cittadina: Siete sereni? "Non serve accanirsi contro qualcuno - spiegano i portavoce del Movimento 5 stelle - ma occorre lavorare per tutti. Cosa dovremmo fare, puntare il dito? E' piuttosto evidente quello che sta accadendo tra inciuci e giochi di Palazzo. Stanno facendo tutto da soli, ancora una volta, e la gente stavolta è vaccinata, lo capisce.

Noi abbiamo un codice preciso per quanto riguarda la candidabilità a sindaco, seguiremo quello: basta essere in regola, non avere carichi pendenti, non essere iscritti ad un partito politico ed essere preparati, chiunque può presentarsi ed in assemblea valuteremo i nomi da presentare. Siamo pronti, oggi ancora di più" AntLen

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