L'informazione tra diritti e doveri nel libro di Carlo Bartoli

La presentazione del volume del presidente Odg Toscana oggi in Consiglio regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 gennaio 2014 22:29
L'informazione tra diritti e doveri nel libro di Carlo Bartoli

FIRENZE- Il diritto all'informazione oggi, tra norme deontologiche e nuovi media, è stato il tema dell'incontro "Diritto all'informazione, confini in movimento" che si è svolto nella sede del Consiglio Regionale della Toscana. Il dibattito prendeva spunto dal libro "Introduzione al Giornalismo. L'informazione tra diritti e doveri" scritto da Carlo Bartoli, presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Toscana. Un approfondimento sulle norme che regolano oggi la professione giornalistica, dai codici deontologici alle leggi su par condicio e privacy, fino alle sentenze emesse dall'Ordine; in un momento non semplice per una figura come quella del giornalista riconfermata dal giudizio della Corte di Cassazione "un mediatore intellettuale tra il fatto e la diffusione della conoscenza di esso".

Bartoli oggi ha sottolineato quanto vivo sia ancora lo spirito del giornalismo, a condizione che non abbandoni il solco tracciato dalla deontologia e dall'etica della professione. "Alla base dell'attività -ha spiegato il presidente OdG- dobbiamo esercitare il dubbio in ogni momento, permettere che il giornalista sia sempre sotto esame da parte del pubblico. Trasformando queste sfide in opportunità, mettendosi al servizio dei soggetti deboli, solo così potremo garantire un futuro al giornalismo". All'incontro, con l'autore e con il presidente dell'Assostampa Toscana Paolo Ciampi che ha parlato dei difficili anni vissuti alla guida del sindacato, erano presenti Cristina Scaletti, assessore alla cultura della Regione Toscana, Sandra Bonsanti, giornalista e scrittrice che ha presentato il proprio progetto di casa dei Giornalisti, e Adriano Fabris, docente di Etica della comunicazione all'Università di Pisa.

In particolare l'assessore Scaletti ha voluto sottolineare il diritto e il dovere di informare, ma anche di essere informati: "Se viene meno il meccanismo della trasparenza e dell'adesione, non può che crescere il senso di sfiducia nei cittadini. E si incrina l'identità del paese se non si punta sulla possibilità di affermare la verità sui grandi avvenimenti che solo un'informazione responsabile può fornire". "Proprio la responsabilità deve fungere da criterio di condotta – ha aggiunto -.

Agire da giusti nella consapevolezza del bisogno civile e sociale significa agire nel rispetto delle regole. La Regione ha avviato azioni per favorire la crescita dell'informazione in Toscana come strumento di partecipazione, attraverso bandi per aiutare gli strumenti informativi a crescere e ad adeguarsi ai nuovi bisogni richiesti certo dalla sviluppo tecnologico, ma anche dai lettori". "Dobbiamo anche restituire e rafforzare la dignità di lavoratori dell'informazione ai giornalisti – ha concluso il suo intervento Scaletti - costruendo elementi coerenti con questi obiettivi.

Uno di questi potrà essere la creazione dell'archivio del giornalismo di inchiesta, magari accanto all'archivio regionale della legalità, che proprio Sandra Bonsanti ha proposto e il presidente Enrico Rossi ha accolto con entusiasmo. Un impegno che con il contributo di Ast e Odg potrebbe portare ad una vera e propria casa del giornalista, a tutela soprattutto di chi oggi svolge sempre più spesso il suo compito in condizioni difficili e mal pagate".

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