Ammortizzatori in deroga: 400 milioni alle famiglie rimaste senza

Utilizzare le risorse, il cui sblocco è stato annunciato oggi dal ministero del Lavoro, per finanziare le autorizzazioni sociali concesse nel 2013. Pirelli Figline: oggi sciopero e assemblea davanti ai cancelli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2014 18:09
Ammortizzatori in deroga: 400 milioni alle famiglie rimaste senza

FIRENZE– Utilizzare i 400 milioni di risorse, il cui sblocco è stato annunciato oggi dal ministero del Lavoro, per finanziare le autorizzazioni di ammortizzatori sociali in deroga concesse nel 2013 e rimaste in sospeso perchè le Regioni hanno esaurito i fondi. Questa la proposta fatta dall'assessore alle attività produttive lavoro e formazione della regione Toscana Gianfranco Simoncini, coordinatore delle Regioni per il settore Lavoro oggi alla riunione della IX Commissione della Conferenza delle Regioni.

L'assessore ha avanzato la proposta dopo aver appreso dello sblocco delle risorse, in tutto 400 milioni a livello nazionale, annunciato dal governo. "Nel prendere atto positivamente di questo primo stanziamento – afferma Simoncini – ho proposto alla IX Commissione di decidere che queste risorse vengano utilizzate, per le molte Regioni che non hanno copertura per chiudere il 2013, in modo da far scorrere le autorizzazioni sospese dello scorso anno. Mi sembra una decisione di buon senso, un atto dovuto nei confronti ai quelle migliaia di lavoratori che da mesi attendono il pagamento dell'indennità.

Sarebbe per altro del tutto ingiustificabile dal punto di vista sociale che si iniziasse a pagare chi va in cassa integrazione oggi e si lasciasse senza risposta lavoratori che attendono da mesi". Sono 11 le Regioni che hanno esaurito da mesi i fondi per il 2013 e dove le autorizzazioni sospese per mancanza di copertura finanziaria sono centinaia di migliaia, per un fabbisogno complessivo di oltre 1 miliardo. Solo per la Toscana il fabbisogno stimato è di circa 70 milioni, per circa 20 mila lavoratori scoperti.

Con lo sblocco annunciato oggi, spetterebbero alla Toscana 26 milioni, meno della metà di quanto servirebbe per coprire il 2013. Nelle prossime ore sarà data formale comunicazione al Governo di tale decisione chiedendo che vengano date disposizioni in tal senso all'Inps. "Confidiamo che in tale direzione ci si sia una veloce attivazione del Governo e che le risorse possano essere trasferite rapidamente per dare seguito ai pagamenti e alleviare la grave situazione di disagio per molti lavoratrici e lavoratori.

Purtroppo il primo stanziamento ci permetterà di risolvere i problemi solo per un terzo dei lavoratori interessati". Appena arriveranno le risposte del Governo la Regione inizierà a trasferire le autorizzazioni all'Inps. USB Lavoro Privato e Filcams Cgil hanno proclamato per giovedi 23 gennaio, una seconda giornata di sciopero dalle ore 10,00 alle ore 14,00, a difesa del posto di lavoro e dei diritti. Si tratta di oltre 70 lavoratori e lavoratrici che svolgono la loro attività all’interno delle Biblioteche e degli Archivi del Comune di Firenze collaborando con professionalità al corretto funzionamento degli stessi, e non da oggi, infatti alcuni di questi lavoratori operano in appalto anche da oltre 10 anni.

Il 30 Giugno 2014 anche la proroga dell’attuale appalto andrà in scadenza, e dovrà essere bandita una nuova gara per i servizi, ed emerge chiaramente una situazione di criticità occupazionale, infatti il bando, nonostante gli impegni assunti, non contiene né clausola sociale né tanto meno il contratto di riferimento. Si è svolto oggi presso il Ministero dello Sviluppo Economico l'incontro relativo alla cessione da parte del Gruppo Pirelli, del Business Unit Steel Cord. Mentre a Figline tutti i lavoratori in sciopero presidiavano i cancelli dello stabilimento, al tavolo del MiSE, coordinato dal Dott.Castano, Responsabile ministeriale dell'Unità di Crisi, erano presenti i rappresentanti sindacali confederali e di categoria di Cgil Cisl e Uil, le RSU, l'Assessore Regionale Gianfranco Simoncini, il Presidente della Provincia Andrea Barducci ed una delegazione dell'azienda guidata dal Dott.Bracco.

I lavori sono iniziati con la richiesta di chiarimenti in merito ad eventuali nuove manifestazioni di interesse, ma Pirelli pur rivelando di aver ricevuto telefonate informali ha dichiarato che non le è pervenuta alcuna proposta concreta di acquisto e che domattina inizierà la trattativa finale esclusiva con Bekaert. Questa l'unica via che la multinazionale ritiene percorribile e che intende portare avanti, perché decisa a trattare con un partner industriale che possa garantirle qualità nelle future forniture di cordicella per i pneumatici.

Le organizzazioni sindacali congiuntamente ai rappresentanti della Provincia di Firenze e della Regione Toscana, preso atto delle comunicazioni, hanno chiesto ai rappresentanti del gruppo Pirelli garanzie per i prossimi 5 anni in merito agli aspetti occupazionali, produttivi e commerciali per lo stabilimento valdarnese ed un confronto, da effettuarsi in sede istituzionale, sulle strategie industriali e di mercato con il soggetto individuato per l'acquisizione del B.U.S., ribadendo l'importanza di garantire un percorso che vada a potenziare l'attività attuale per assicurare un futuro industriale ai 400 lavoratori impiegati, anche in ragione della responsabilità sociale d'impresa, sancita dalla Costituzione, che Pirelli deve assumersi in quanto multinazionale italiana, nei confronti dei lavoratori di questo paese.

Dalla dirigenza sono arrivati segnali di chiusura e, dopo una pausa resasi necessaria per chiarire, alla luce delle posizioni emerse, le azioni da compiersi, l'azienda si è detta disposta a fornire garanzie per un periodo di 36 mesi ed ha precisato che la chiusura ufficiale della trattativa con Bekaert arriverà comunque solo dopo il pronunciamento dell'antitrust europeo, intento a verificare se vi sono le condizioni per l'acquisizione da parte del competitor. Il confronto si è concluso con la richiesta ufficiale da parte del Governo di incontrare congiuntamente ed a breve termine, l'acquirente ed il cedente, assieme alle istituzioni, per capire quali siano le intenzioni della multinazionale belga e successivamente di riconvocare il tavolo assieme a Cgil, Cisl e Uil.

Le organizzazioni sindacali giudicano insufficiente la proposta dei 3 anni poiché non consentirebbero l'attuazione di un piano industriale credibile da parte del nuovo acquirente, ma si sono rese disponibili a presentarsi al tavolo della trattativa con entrambi i soggetti commerciali, ed in quella sede chiederanno garanzie che rispondano a strategie coerenti con l'allocazione dei volumi nei siti dell'attuale Business Unit Steelcord e con la loro qualità, necessarie a dare continuità al futuro dello stabilimento.

A Figline intanto lo sciopero prosegue. “Novartis è il soggetto industriale più importante presente sul nostro territorio, nei due siti di Siena e Rosia dà lavoro a oltre 2500 persone ed è una delle poche imprese in Italia che continua a fare investimenti significativi nella ricerca e nello sviluppo, con risultati di eccellenza. Ogni passaggio che riguarda il futuro dell’azienda e dei suoi dipendenti sarà seguito dalla Provincia con la massima attenzione”. A dirlo è Tiziano Scarpelli, assessore provinciale alle attività produttive, dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dalla Filctem Cgil di Siena sull’eventuale dismissione e conseguente cessione della divisione vaccini da parte della multinazionale svizzera.

“Le informazioni apparse sulla stampa circa un’ipotesi di riorganizzazione delle attività del gruppo, se confermate - prosegue Scarpelli - desterebbero grandi timori. In attesa di conoscere la posizione ufficiale dell’azienda, la Provincia prende atto delle preoccupazioni dei lavoratori e delle parti sociali ed è pronta, se necessario, ad aprire un tavolo istituzionale”. “Novartis - aggiunge Scarpelli - è un’eccellenza che deve continuare a investire sul territorio ed è fondamentale che le istituzioni senesi, toscane e nazionali, oltre a seguire passo dopo passo l’evolversi della vicenda, facciano quanto possibile per mantenere l’attrattività della provincia di Siena con condizioni e opportunità tali affinché una multinazionale come Novartis continui a fare investimenti qui, a dare occupazione di qualità e ad attrarre ricercatori da tutto il mondo”. L’industria manifatturiera può tornare ad essere motore per lo sviluppo? I segnali a livello internazionale annunciano un progressivo miglioramento della produttività e anche l’Italia viene osservata con maggior fiducia da parte degli operatori stranieri, che tornano ad attribuire valore alla storica forza della manifattura del nostro Paese, seconda in Europa solo alla Germania.

Il tema verrà discusso nel convegno “Alla ricerca di una nuova politica industriale. Dall’Europa ai territori”, organizzato da Banca CR Firenze e Confindustria Toscana Piccola Impresa, che si terrà il 24 gennaio presso l’auditorium di Banca CR Firenze (via Carlo Magno, 7) a partire dalle ore 9:00. Parteciperanno Giuseppe Morbidelli, Presidente Banca CR Firenze, Pierfrancesco Pacini, Presidente Confindustria Toscana, Antonio Tajani, Vicepresidente Commissione Europea e Responsabile industria e imprenditoria, Enrico Rossi, Presidente Regione Toscana, Giuseppe Ponzi, Presidente Confindustria Toscana Piccola Industria, Gianluigi Viscardi, Presidente Confindustria Lombardia Piccola Industria, Alessio Gramolati, Segretario Generale CGIL Toscana, Alberto Baban, Presidente Confindustria Piccola Industria, Claudio De Vincenti, Sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico, Gian Maria Gros Pietro, Presidente Consiglio di Gestione Intesa Sanpaolo.

L’incontro sarà moderato da Paolo Bricco, giornalista de Il Sole 24 Ore.

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