Pensioni d'oro, volantinaggio a Firenze davanti alle Poste di piazza Repubblica

Questa mattina, di fronte alle Poste Centrali di Via Pellicceria a Firenze, il consigliere comunale Francesco Torselli, i consiglieri regionali Giovanni Donzelli e Marina Staccioli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 gennaio 2014 16:15
Pensioni d'oro, volantinaggio a Firenze davanti alle Poste di piazza Repubblica

"C'è una sola parola per descrivere quello che è accaduto ieri in parlamento: vergogna! Il governo di Letta ed Alfano, assieme ai parlamentari dei partiti di Renzi e di Grillo hanno bocciato la proposta di Fratelli d'Italia di tagliare le cosiddette pensioni d'oro, ovvero quelle pensioni che portano nelle tasche dei propri titolari una somma superiore a 5.000 Euro al mese, ovvero più di 10 volte la pensione minima percepita da tanti italiani". Questo è quanto hanno dichiarato il consigliere comunale Francesco Torselli, assieme ai consiglieri regionali Giovanni Donzelli e Marina Staccioli ed ai consiglieri circoscrizionali Alessandro Draghi (Q2), Giovanni Gandolfo (Q3) e Matteo Fanelli (Q4) questa mattina, di fronte alle Poste Centrali di Via Pellicceria a Firenze, dove hanno improvvisato un volantinaggio. "Abbiamo scelto la sede centrale delle poste - fanno sapere da Fratelli d'Italia - come luogo simbolo di dove tanti nostri concittadini ricevono ogni mese una pensione che in molti casi non supera i 500 Euro.

Abbiamo spiegato alla gente cosa è accaduto ieri in parlamento dove il governo Letta, con l'astensione di Forza Italia e del Movimento 5 Stelle, ha bocciato la proposta di Fratelli d'Italia (sostenuta soltanto, oltre ovviamente che dal proponente movimento di Giorgia Meloni e Guido Crosetto, dalla Lega Nord) che proponeva di tagliare le pensioni d'oro e di destinare i soldi recuperati da questa azione alla revisione delle pensioni minime e di invalidità". "La proposta di Fratelli d'Italia - spiegano Torselli, Donzelli e Staccioli - era quella di stabilire un tetto di 5.000 Euro mensili, ovvero 10 volte una pensione minima, oltre il quale calcolare i contributi previdenziali versati e, qualora questi non fossero corrispondenti all'effettiva pensione erogata, di tagliare la parte eccedente il tetto dei 5.000 Euro.

I soldi risparmiati sarebbero dovuti servire ad aumentare poi le pensioni minime e quelle di invalidità. Una proposta di buon senso alla quale Letta, Alfano, Monti, ma anche i "rottamatori" Renzi e Grillo, hanno detto di no". "Spieghiamo meglio - proseguono gli esponenti di Fratelli d'Italia - cosa sarebbe cambiato se la nostra proposta fosse stata approvata: un "pensionato d'oro" che percepisce una pensione da 90.000 Euro senza aver versato i contributi necessari per prenderla, sarebbe passato da 90.000 Euro al mese a 5.000 Euro al mese.

In pratica, con il taglio di una sola pensione avremmo potuto aumentare, ad esempio, da 500 Euro al mese a 850 Euro al mese, ben 100 pensioni minime! E il governo ha avuto il coraggio di votare contro questa proposta, roba da matti...". "Chiediamo al Sindaco Renzi - concludono Torselli, Donzelli e Staccioli - se la nuova sinistra che ha in mente e che tanto va propagandando in giro è questa: quella che difende chi percepisce 90.000 Euro al mese di pensione e non chi ne percepisce 500 scarsi. Per non parlare poi del Movimento 5 Stelle, quelli della "lotta alla casta"...

Si dovrebbero vergognare! Per questo abbiamo voluto spiegare ai cittadini, e continueremo a farlo nei prossimi giorni, chi si nasconde dietro le facce rassicuranti di Alfano e Letta o dietro i finti innovatori come Matteo Renzi e Beppe Grillo".

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