La storia di Castelfiorentino nella “memoria di pietra”

Un volume sulle lapidi, i cippi, le targhe disseminate nel territorio. Il Sindaco Occhipinti: “Un invito a riscoprire vicende importanti del nostro passato”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 dicembre 2013 23:45
La storia di Castelfiorentino nella “memoria di pietra”

La storia di Castelfiorentino attraverso la “memoria di pietra”, rappresentata da decine di epigrafi impresse su lapidi, cippi, targhe, monumenti disseminati sul territorio. Uno sguardo sul passato, per recuperare l’autentico significato di eventi che hanno lasciato tracce indelebili nella memoria collettiva, ma anche per riscoprire e valorizzare vicende poco conosciute, se non addirittura dimenticate. E’ con queste finalità che il Comune di Castelfiorentino e la Banca di Credito Cooperativo hanno promosso la realizzazione del volume “La memoria di pietra” di Rossana Ragionieri e Sandra Ristori (Zanini 2013), che è stata presentata questa mattina nella sala rossa del Municipio.

Alla presentazione sono intervenuti il Sindaco, Giovanni Occhipinti, le autrici della pubblicazione (Rossana Ragionieri e Sandra Ristori) e Federica Zanini (Grafiche Zanini Castelfiorentino). Frutto di un lavoro minuzioso di ricostruzione delle epigrafi cittadine, sparse nel capoluogo, nelle frazioni e in numerose altre località del territorio aperto, il libro richiama alla memoria personaggi e momenti che hanno segnato la storia e l’identità di Castelfiorentino dal Medioevo ad oggi, a partire dal “Centopelle” (che secondo una tradizione a metà strada fra storia e leggenda sarebbe stato presente nel primo stemma comunale), fino ad arrivare all’ultima targa di bronzo di via Terino per ricordare (nel 70° anniversario) i sette antifascisti arrestati il 22 febbraio 1943. “Scolpite su materiali durevoli nel tempo – sottolineano le autrici del volume – queste epigrafi ricordano avvenimenti e uomini di rilievo per il territorio di appartenenza e disegnano l’indole e la vocazione di una comunità.

Si sono qui prese in considerazione le lapidi esterne, quelle che spesso sfuggono al frettoloso passante o alle quali volgiamo soltanto uno sguardo rapido e distratto”. Oltre a quelle presenti su Chiese e tabernacoli, il volume non manca di ricordare le epigrafi dedicate a personaggi di Castelfiorentino come Michelangiolo Tilli, Pompeo Neri, Orazio Bacci, come pure a personalità di passaggio come Pio IX, i Re Vittorio Emanuele II e Umberto I, ed infine Giuseppe Garibaldi, della cui visita a Castelfiorentino nel 1867 – come ha ricordato il Sindaco Giovanni Occhipinti – “si sapeva ben poco fino a quando, con la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia (2011) è emersa dagli archivi del Comune una copiosa documentazione”. “Le lapidi, i cippi, le targhe, i monumenti – osserva il Sindaco – ci rivelano momenti importanti della storia del nostro territorio, anche se – spesso - ci limitiamo ad osservarle solo in occasione di ricorrenze solenni.

Ho trovato quindi opportuno e necessario questo censimento delle epigrafi, vere e proprie reliquie della memoria, che unitamente al racconto di fatti e personaggi del nostro passato (più o meno recente) sono in grado di trasmettere un patrimonio di valori e di testimonianze che abbiamo il dovere di consegnare alle generazioni future”.

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