Pendolari, lunedì nero: ritardi sulle tratte toscane. Blitz 5 Stelle su Vivalto

Sempre più difficile raggiungere Firenze la mattina da Val di Chiana e Arezzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 novembre 2013 14:10
Pendolari, lunedì nero: ritardi sulle tratte toscane. Blitz 5 Stelle su Vivalto

Un altro inizio settimana da dimenticare ma che, purtroppo, sta diventando la norma. Anche stamane il R3152 Foligno-Firenze, annunciato con 20 min di ritardo, diventati 25. A questo punto decine di pendolari della Val di Chiana decidono di fare una corsa in auto per riuscire a prendere l'IC580 da Arezzo e arrivare a Firenze CM e Firenze Smn in tempo utile (8.07) per prendere le coincidenze per Rifredi e arrivare in tempo al lavoro e all'Università. Strada difficile per la pioggia e per il traffico che dopo le 7.00 è da ora di punta.

Arrivo ad Arezzo col fiatone ma in tempo per il 580, alle 7.30. “Paghiamo la differenze di tariffa (una decina di euro) ma almeno arriviamo in orario” dicono i pendolari dopo aver sistemato l'auto nel parcheggio a pagamento della stazione. Ma ecco la sgradita sorpresa: l'IC580 ha 45 min di ritardo (arriverà a Firenze con 85 min) e il R3152 nel frattempo ha accumulato 30 min. “Per 'fortuna' – dicono alcuni – anche se abbiamo fatto un viaggio inutile fino ad Arezzo, almeno riusciamo a 'recuperare' il Foligno-Firenze in ritardo”. Sul R3152 una pendolare chiede al capotreno le ragioni di quei 30 min.

“Problemi sulla linea alla stazione di Magione” risponde. “Ma è mai possibile che tutte le volte che piove, o cadono 5 cm di neve ci debbano essere problemi – sbotta la pendolare – anche oggi, per l'ennesima volta, mi tocca prendere un'ora di permesso”. Arrivo a Firenze alle 8.57. Saltate tutte le coincidenze per Rifredi: 8.38, 8.47, 8.58. “Che fatica. E non è finita – dice un pendolare che prende il R3152 tutti i giorni - Al ritorno c'è da riprendere l'auto parcheggiata a pagamento ad Arezzo e anche stasera si torna a casa con almeno mezzora di ritardo.

Se il treno sarà puntuale”. “Uno schiaffo alla dignità dei pendolari”. Un carro bestiame con i pendolari in piedi e ammassati tra i corridoi, nei vestiboli, sui gradini, circa 900 persone strette come sardine da Figline fino a Firenze Rifredi. Questo è il treno regionale, il Vivalto 6604, il più affollato da Arezzo a Firenze, sulla linea Chiusi-Pistoia. Questa mattina i deputati del Movimento 5 Stelle, Massimo Artini e Samuele Segoni, alle 7 e 19 alla stazione di Figline, hanno deciso di salire sul Vivalto, per effettuare un sopralluogo e valutare le condizioni di sovraffollamento e di sicurezza del convoglio.

Incontro sul treno con il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re, che ha apprezzato l’iniziativa e ha esposto i problemi dei pendolari che quotidianamente raggiungono Firenze. Una volta arrivati a Firenze Campo Marte, i deputati sono saliti sul treno per Firenze Santa Maria Novella, transitato con un quarto d’ora di ritardo. “Sul regionale 6604 c’è una situazione insostenibile, in cui le più elementari condizioni di sicurezza non sono garantite: nei corridoi e nei vestiboli non si passa e in caso di emergenza o di evacuazione del treno anche il capotreno non avrebbe la possibilità di muoversi rapidamente, così come invece dispone l’Agenzia Nazionale di Sicurezza delle Ferrovie – sottolineano Massimo Artini e Samuele Segoni – A gennaio scorso l’Ansf ha specificato che le imprese ferroviarie, come Trenitalia, devono fornire indicazioni precise al proprio personale circa l’occupazione degli spazi a bordo delle carrozze rispettando la capienza.

Sul 6604 gli spazi sono nettamente insufficienti ad ospitare tutti i pendolari in viaggio (Foto) e neanche la carrozza in più, promessa per il prossimo dicembre, potrebbe risolvere la situazione”. “Negli ultimi anni la situazione è peggiorata, mentre il prezzo dei biglietti è aumentato – attaccano i deputati - e sia il Governo che la Regione, ente competente in materia, non hanno saputo fornire risposte adeguate a quelle migliaia di valdarnesi, che quotidianamente si recano con il treno a Firenze, al posto di lavoro o all’università: a far girare le palle – usando una sua colorita espressione – è il governatore Enrico Rossi, che in questi anni poco o nulla ha fatto per i pendolari toscani e per il servizio regionale.

Purtroppo risultano latitanti anche i sindaci locali, totalmente ignari dei disagi che devono affrontare i loro cittadini. Così oggi depositiamo tre interrogazioni parlamentari. La prima sul sovraffollamento, chiedendo il rispetto delle prescrizioni fornite dall’Ansf e sanzioni nei confronti di Trenitalia. La seconda sulle interferenze dell’Alta Velocità perchè RFI garantisca i treni pendolari nell’uso della linea Direttissima, fra Figline e Firenze. La terza per conoscere lo stato di sicurezza della galleria San Donato, considerato che la stessa Ansf considera i tunnel ferroviari tra gli elementi più critici della rete ferroviaria”. Infine Artini e Segoni annunciano: “Siamo anche noi pendolari e adesso che andiamo a Roma tocchiamo con mano l’abissale differenza di servizio e di investimenti tra treni locali e alta velocità.

Per questo l’iniziativa di oggi verrà portata avanti anche nei prossimi mesi, visionando altre linee regionali per fare da megafono ai problemi quotidiani dei pendolari”.

Notizie correlate
In evidenza