Tav, Rossi contesta D'Angelis e Moretti: 'Treni regionali fanno schifo' -Video-

Rossi chiede a Trenitalia di stornare gli utili dell'Alta Velocità, 380 milioni di euro nel 2012, sui treni regionali "che fanno letteralmente schifo", scrive in una nota su Facebook

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 novembre 2013 15:52
Tav, Rossi contesta D'Angelis e Moretti: 'Treni regionali fanno schifo' -Video-

FIRENZE - Enrico Rossi chiede a Trenitalia di stornare gli utili dell'Alta Velocità, 380 milioni di euro nel 2012, sui treni regionali "che fanno letteralmente schifo", scrive in una nota su Facebook. Contesta all'ad di Ferrovie Mauro Moretti e al sottosegretario ai trasporti Erasmo D'Angelis "l'idea di ridurre di 80 milioni i costi dell' uso della infrastruttura ferroviaria agli utilizzatori", facendo così un favore anche a Ntv e aggiunge: "Nessuno ne parla, nessuno contesta e ora sul Tirreno devo leggere che Moretti e D'Angelis parlano, addirittura attaccando le Regioni, dopo avere tagliato i treni e dopo che da anni il governo ha abbandonato il trasporto regionale su ferro".

Contestualmente propone di "migliorare le infrastrutture e il materiale rotabile e aumentare le corse" e poi rilancia: "Si metta una tassa progressiva sui treni dell' Alta Velocità per coloro che viaggiano in prima classe, o come diavolo si chiamano business, vip, class e altro ancora con queste parole idiote e classiste.

E i risultati di questa tassa, che i nostri super super vip, class, buiness e altro ancora ben incravattati e inamidati e profumati, sono certo pagherebbero ben volentieri, siano destinati a migliorare il trasporto regionale." La nota si conclude "Chi ha un pò di coscienza non può provare che imbarazzo vedendo in stazione i treni dell'Alta Velocità, moderni puliti, efficienti, con quattro, dico quattro classi, e, accanto, sulla stessa piattaforma i treni regionali, in ritardo, sporchi, vecchi, da cui scendono i lavoratori e gli studenti.

Anche questo è il risultato delle politiche di destra e classiste che si sono fatte in questi anni. Ora si deve cambiare, se no sarà lotta dura. E io so da che parte devo stare".

“Stanno smantellando i binari di ricovero su tutta la linea che va da Chiusi ad Arezzo, quasi 60 km nei quali non sarà più possibile permettere a un treno con problemi di fermarsi o a un treno merci lento di spostarsi per far passare il convoglio che lo segue” lo ha detto al Comitato pendolari della Val di Chiana un ferroviere che preferisce mantenere l'anonimato, al quale è stata chiesta la ragione del ritardo del treno per Firenze.

Il Comitato dei pendolari della Val di Chiana lo ha denunciato in Consiglio Regionale durante l'audizione alla 7a Commissione regionale alla quale era convocato con il Comitato di Arezzo e della Linea Tirrenica. E' questa l'ultima azione di smantellamento delle linee e dei treni che penalizza per l'ennesima volta i pendolari e i viaggiatori. Il binario di ricovero è quello che viene chiamato volgarmente “binario morto” e che permette la circolazione regolare del traffico e, nel caso fosse necessario, “ricoverare” un convoglio che potrebbe creare problemi alla circolazione.

L'eliminazione del binario di ricovero aggiungerebbe ulteriori ritardi al quelli ormai quotidiani. Tutto ciò accade mentre Trenitalia ha deciso la cancellazione di 12 treni InterCity, che ha fatto imbestialire i presidenti di 9 Regioni. Tra i convogli soppressi anche lIC580 e l'IC 595 nella linea Chiusi-Firenze. I No TAV hanno replicato al messaggio di Rossi su Facebook: "Siamo piacevolmente sorpresi nel leggere questo post in cui si dissocia finalmente dalle politiche dei trasporti del Governo.

Quello che lei dice è quanto sosteniamo anche noi, inascoltati anche da Lei, da anni. Siamo felici di averla tra i “nostri”. Le ricordiamo che anche a Firenze, in Toscana, ci sono progetti che uccidono il trasporto pubblico ferroviario: uno di questi è il sottoattraversamento AV di Firenze. Un miliardo e mezzo dichiarato (ma lo sa anche Lei che i costi TAV in Italia sono aumentati 5, 6, 7 volte) a fronte di poche centinaia di milioni in oltre 10 anni per il trasporto regionale. Le ricordiamo che l'idea di destinare gli utili dei treni AV verso il “servizio universale” (Il Comitato NO TUNNEL TAV risponde al presidente della Regione Enrico Rossi che pare diventato un NO TAVregionale, IC, merci...) era quanto promesso da tutti i governi che si sono succeduti fin dall'epoca di Necci. Che erano menzogne alcuni ferrovieri lo dicevano già negli anni '80. Cogliamo al balzo l'occasione del suo sfogo (condiviso) per dichiararle fin da subito la nostra disponibilità a parlare di proposte alternative ai tunnel e alla stazione che sta già creando problemi con la falda.

Come cittadine/i, assieme a tecnici volontari e all'Università della nostra città, abbiamo elaborato una serie di interventi alternativi ai tunnel. Con la stessa cifra si potrebbe potenziare tutto il sistema ferroviario dell'area metropolitana, razionalizzare la mobilità a Firenze, creare un semplice ed efficace sistema di treni metropolitani e suburbani. Troppe volte si risponde a chi propone alternative nascondendosi dietro un dito: i fondi destinati dalle FS alle linee TAV sarebbero un capitolo di spesa diverso da quello del servizio regionale.

Presidente, crediamo sia l'ora di drizzare la schiena: le FS sono una SpA totalmente controllata dallo Stato, la loro privatizzazione è una farsa, serve solo a far crescere opacità nel suo operato. La politica può e deve pretendere che l'AD Mauro Moretti faccia quello che la politica vuole. Se non viene fatto, anche a scala toscana, vuol dire che il degrado delle FS è voluto e accompagnato. Un'ultima cosa, piccola, ma significativa e nella direzione della sua indignazione: Moretti promise un anno fa che la stazione di Santa Maria Novella sarebbe stata dotata di una vera sala d'attesa, non di quelle seggiole messe in mezzo agli spifferi nell'atrio partenze.

Fa male vedere l'esclusivo “club freccia rossa” per pochi vip e centinaia di persone che vagolano o si siedono in terra in attesa del treno che non arriva. Anche noi, tutte le volte che ci passiamo davanti, abbiamo un contato di vomito nel vedere questa vergogna davvero classista. In attesa di una sua risposta la salutiamo". “Ho sinceramente apprezzato e condiviso pienamente – dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli –il messaggio diretto e schietto del Presidente Rossi nei confronti di Trenitalia e del Governo sul trasporto ferroviario regionale”. “Noi però pensiamo che a questo punto si debba fare un passo ancora in avanti.

Se mancano i fondi per il trasporto regionale ferroviario, o per il trasporto pubblico locale su gomma, come si fa ancora a dire che opere quali il sotto attraversamento Alta Velocità di Firenze, l’autostrada Tirrenica e la Terza corsia della Firenze Mare sono da considerare prioritarie nell'attuale situazione economica del Paese?”. “Certamente noi le consideriamo anche opere sbagliate, ma non pretendiamo su questo di convertire tutti alle nostre posizioni. Ma almeno si rifletta se in una condizione di scarsità di risorse non si debba mettere avanti altre urgenze.

Ai cittadini toscani, che ogni mattina lavorano e studiano, servono collegamenti efficienti ed economici tra le città e tutte le risorse devono andare in questa direzione”. “Delle grandi opere per ora se ne avvantaggiano solo pochi ricchi investitori e le persone più abbienti” - conclude Romanelli Nei giorni scorsi Il Comitato “No Tunnel TAV” di Firenze ha dato grande risalto alla recente nota di Arpat, come supporto tecnico all'Osservatorio Ambientale sul Nodo fiorentino dell'Alta Velocità, riguardo i monitoraggi della falda vicino ai cantieri dei Macelli e di Campo di Marte. “Dopo gli scandali gravissimi che hanno coinvolti i realizzatori dell’opera, sia riguardo alla realizzazione delle opere che allo smaltimento delle terre di scavo, cosa aspetta il Governo, la Regione, il Comune ad imporre il definitivo stop dei lavori? Come continuare in un’opera così inutile e pericolosa?” è l'intervento del consigliere regionale Mauro Romanelli “Il report di monitoraggio idrogeologico relativo al periodo 1° gennaio 2012 al 31 marzo 2013 sono allarmanti e Arpat afferma chiaramente la presenza di anomalie certe riconducibili ad attività di cantiere”.

“In concomitanza del lavori di scavo della trincea, a Campo di Marte si riscontrano livelli elevati di torbidità, ovvero di inquinamento, delle acque sotterranee e sempre in quella area l'acqua si è innalzata progressivamente con l'avanzamento della realizzazione delle paratie e della galleria artificiale, nonostante la realizzazione di pozzi drenanti realizzati su prescrizione”. “Nella zona della stazione ai Macelli la variazione di livello tra la serie di pozzi a monte e a valle delle paratie/dighe sotterranee è massima in corrispondenza del manufatto e minima al di fuori.

Sono dati gravi, dislivelli tra valle e monte di un metro e mezzo sulla falda, e gli effetti futuri, qualora i lavori fossero portati a compimento, non potrebbero essere che quelli che molti denunciano da tempo: le paratie ai Macelli (40 metri di profondità) e a Campo di Marte (oltre i 30 metri di profondità ) causerebbero cedimenti del terreno, allagamenti e riduzione della capacità portante delle fondamenta di molti edifici”. “Un disastro annunciato e che trova ancora, come recentemente il Comune di Firenze, la politica sorda e colpevolmente reticente.

Nell'ultimo dibattito in Consiglio Regionale, ho chiesto che il Presidente della Regione, la Giunta ed i gruppi di maggioranza valutino seriamente i progetti alternativi al sottoattraversamento, incontrando i Comitati insieme agli esperti e ai tecnici che da tempo propongono valide alternative, per impedire che la città di Firenze sia ferita in maniera irreparabile. Mi trovo a dover insistere, con moltsa decisione: non si può voltare la testa dall'altra parte e questa maggioranza ha il dovere perlomeno di ascoltare e valutare chi da anni, con gratuità e spirito di servizio, oltre a denunciare propone alternative” – conclude il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli. Questo l’intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo: “Che il presidente Rossi si sia "rotto le palle" (cit.) delle politiche di Ferrovie e del suo amministratore delegato Mauro Moretti, che privilegiano l'Alta Velocità facendo agonizzare il servizio regionale e universale, è senz'altro una notizia.

Di oggi, 8 novembre 2013. Sapesse quanto è, Presidente, che se le sono rotte gli utenti del trasporto locale, i pendolari, chi non può permettersi il biglietto dell'Alta Velocità. Sapesse quanto è che i 3 milioni di passeggeri giornalieri dei treni "normali", guardano con incredulità e rabbia i piani di investimento di Ferrovie, che per il 90% riguardano le linee usate dai 40.000 passeggeri al giorno delle varie Frecce! Ma prendiamo atto: meglio tardi che mai. Ci permetta però un suggerimento: sia conseguente, e un po' più incisivo, nelle proposte.

Lasci stare la sovrattassa "Robin Hood" per i biglietti Frecciarossa di prima classe, o vip o quant'altro, e vada al cuore del problema: si destini al trasporto ferroviario regionale e universale una quota di risorse adeguate al mantenimento di un servizio essenziale e necessario in un paese civile, contrastando la voracità del sistema Alta Velocità che sta condannando all’estinzione tutto il resto. Magari a partire dai 3 miliardi dell'inutile tunnel sotto Firenze, che serve solo alle lobbies cementizie, a gestire grandi appalti, e a fare un bel centro commerciale in più a Firenze.

Di certo non è necessario al passaggio dei treni veloci. Chissà, magari fra un po' di tempo ci darà ragione anche su questo. Speriamo ci voglia meno rispetto a quanto c'è voluto per riconoscere Moretti per quello che è, un esecutore della più disumana logica liberista, che ci vede tutti come clienti e consumatori, che non distingue fra una merce e un servizio, che licenzia chi osa alzare la testa, che definisce la tragedia di Viareggio uno "spiacevole incidente". Presidente, vediamo di essere un po' più pronti, questa volta”.

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