Via libera del consiglio al bilancio dell'Agenzia regionale

Approvata a maggioranza la delibera su bilancio preventivo economico 2013 e pluriennale 2013-2015. Per il 2013 risorse per il funzionamento pari a 3 milioni e 640 mila euro, 350 mila euro in meno rispetto all’anno precedente

Redazione Nove da Firenze
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23 ottobre 2013 16:06
Via libera del consiglio al bilancio dell'Agenzia regionale

Firenze – Il Consiglio regionale ha approvato il bilancio economico 2013 e pluriennale 2013-15 dell’Agenzia regionale della sanità (Ars). Il bilancio è stato approvato con il voto contrario del gruppo Fratelli d’Italia. In commissione Sanità, ha spiegato in Aula il presidente Marco Remaschi (Pd), il bilancio dell’Ars “è stato oggetto di approfondita discussione, dopo l’illustrazione del direttore dell’Agenzia regionale. Le risorse per il funzionamento, pari a 3milioni e 640mila euro, registrano un decremento di 350mila euro rispetto all’anno precedente, che già aveva segnato una riduzione del 5 per cento”.

Remaschi ha parlato di “efficace attività istituzionale svolta dall’Ars, “in un momento complicato e difficile, con l’istituzione di un osservatorio sugli effetti della crisi economica che ha permesso di rilevare alcune patologie e l’emergere di gravi problemi legati al disagio sociale e che riguardano gli stili di vita. L’Ars – ha aggiunto Remaschi – ha segnato anche un miglioramento importante nella capacità di comunicazione, che attraverso nuove tecnologie, ha permesso un’azione più attrezzata e uniforme.

Un’ulteriore attività di indirizzo strategico è l’osservatorio sui servizi di epidemiologia”. Nel bilancio, il 75 per cento delle spese riguarda il personale, mentre il 16 per cento la gestione dell’immobile in cui l’Agenzia è ospitata come affitto e bollette. Il restante 10 per cento è per le attività dell’osservatorio di epidemiologia e di qualità. La consigliera Marina Staccioli ha annunciato in Aula il voto contrario del gruppo Fratelli d’Italia, concentrando le critiche su “una agenzia nel quale il rapporto tra dirigenti e personale è di uno a dieci e il cui direttore generale percepisce oltre 107 mila euro l’anno più i premi di produzione.

Noi pensiamo che in un momento come questo i premi di produzione andrebbero sospesi”.

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