Task force regionale per supportare gli enti, il catasto delle reti

La proposta di Anci Toscana: catasto delle reti e società della rete regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 settembre 2013 13:17
Task force regionale per supportare gli enti, il catasto delle reti

Firenze - La costruzione di un catasto delle reti da aggiornare via via che i nuovi investimenti, pubblici o privati, si realizzano; una societá della rete regionale che sviluppi le infrastrutture e le metta poi a disposizione degli operatori privati dei servizi; la trasformazione della mission di Rtrt, la rete telematica regionale. Sono questi i punti principali su cui si snoda la proposta di Anci Toscana in materia di infrastrutture e servizi tecnologici, che il presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi e il segretario generale dell'Associazione Alessandro Pesci hanno illustrato oggi a Firenze nel corso del convegno "Reti e servizi" e che potrebbe consentire alla Pubblica amministrazione di compiere il definitivo salto di qualità in termini di efficacia ed efficienza. Per quanto riguarda la mappatura delle reti, sarebbe opportuna, afferma Pesci, "una ricognizione, già tentata in passato ma mai completata, di quanto già esiste sul territorio sia di proprietà di operatori nazionali e locali sia di proprietà pubblica, per conoscere con precisione la connettività reale che le attuali infrastrutture permettono nei diversi territori, e poter così impiantare in via definitiva un catasto delle reti organico e preciso che consenta di orientare con maggior precisione gli interventi da programmare".

A questo deve affiancarsi, aggiunge Pesci "un nuovo soggetto pubblico che possa valorizzare le variegate esperienze che la Toscana ha visto negli ultimi dieci anni - con il cablaggio o la copertura wireless di centri urbani e aree industriali grazie a operatori nati in joint venture tra privati e società di pubblico servizio- , una società della rete regionale a dimensione Toscana e non di Regione che sviluppi infrastrutture e le metta a disposizione agli operatori privati dei sevizi su un piano di assoluta parità di accesso".

Per quanto riguarda l'implementazione dei servizi, occorre secondo Anci Toscana una road map che punti alla rapida crescita dell'uso di tecnologie dell'informazione e della comunicazione. E' necessario, in altre parole, un cambio di strategia rispetto alla Rete telematica regionale: "Rtrt ha rappresentato un'esperienza importante ed ha contribuito alla diffusione di una nuova cultura e di un approccio aperto alle nuove tecnologie - sostiene Cosimi - ma occorre oggi modificarne la natura e la missione.

Non più luogo aperto e democratico ma vera e propria task force con lo scopo di supportare enti locali e amministrazioni pubbliche in genere a migliorare il proprio approccio all'Ict. Per compiere il definitivonsalto di qualità occorre una cabina di regia tra Comuni e Regione che possa in un breve lasso di tempo migliorare sensibilmente gli standard del sistema". Al convegno di stamani sono intervenuti anche gli assessori regionali Vittorio Bugli e Stella Targetti. "Le infrastrutture di rete sono decisive - ha affermato Bugli - occorre appoggiarsi in modo massiccio sulle nuove tecnologie per non lasciare vuote le parole della politica.

La stessa semplificazione dei livelli istituzionali rischia di restare una parola vuota se non la strutturiamo attraverso l'implementazione delle nuove tecnologie". Presenti anche per Anci Toscana Marco Mairaghi, sindaco di Pontassieve e presidente di Anci Innovazione srl, Annalisa Nocentini, assessore del comune di Prato e responsabile e-gov dell'associazione dei comuni toscani, Laura Castellani (Regione Toscana), Simone Bonannini (Interoute Italia), Sandro Vannini (presidente CorecomToscana).

Il convegno è stato anche l'occasione per illustrare le esperienze di atri territori. Interventi infrastrutturali di adeguamento, ristrutturazione e nuova costruzione di edifici pubblici (compresa l’adozione di misure antisismiche); realizzazione e manutenzione di reti viarie e infrastrutture accessorie e funzionali alle stesse o reti telematiche di NGN e WI-FI; salvaguardia e messa in sicurezza del territorio. Sono queste le categorie di intervento inserite nel Primo Programma "6000 Campanili", previsto dall’art.18 comma 9 del ‘Decreto del Fare’. Le risorse stanziate ammontano a 100 milioni.

ANCI nazionale ha siglato con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la convenzione che regola i criteri per l’accesso e l’utilizzo delle risorse. Non appena quest'ultima sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale, gli enti potranno cominciare a inviare le richieste ad ANCI tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), secondo le norme del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), unitamente alla documentazione indicata nella citata Convenzione. Possono presentare domanda i Comuni che, in base al censimento 2011, avevano una popolazione inferiore ai 5mila abitanti (in Toscana sono 134); le Unioni composte esclusivamente da Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti e i Comuni risultanti da fusioni tra Comuni ciascuno dei quali con popolazione inferiore a 5mila abitanti. Le richieste potranno essere inviate esclusivamente a partire dalle ore 9 del giorno successivo alla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della convenzione, e dovranno pervenire entro e non oltre 60 giorni dalla stessa. La documentazione necessaria per inviare le richieste di finanziamento sarà disponibile sul sito del Ministero e di Anci. La rete, la banda larga e le 'nuvole informatiche' per migliorare e rendere più efficiente la pubblica amministrazione.

L'assessore al bilancio, ai tributi e ai rapporti con gli enti locali della Toscana Vittorio Bugli lancia l'idea di un grande cloud per aiutare i vari rami della pubblica amministrazione a dialogare e parlare fra sé: una nuvola dedicata in prima battuta alla gestione dei tributi e di supporto al contrasto dell'evasione fiscale, ma che potrebbe essere utilizzata in tanti modi diversi e rendere la vita anche più facile ai cittadini contribuenti. Secondo l'assessore la riforma della pubblica amministrazione non riguarda solo la soppressione di un ente o di un livello istitutizionale.

C'è dell'altro. Ha a che fare con il funzionamento della 'macchina'. “Bisogna esaminare il funzionamento della 'macchina' e capire dove agire – dice -. Perchè come le aziende che reggono alla concorrenza sono quelle che si adeguano alla tecnologia, così la pubblica amministrazione, se vuole tenere il passo, deve attrezzarsi e darsi una nuova organizzazione”. “Lo stesso – aggiunge - vale per i servizi”. “Valutiamo insieme noi Regione e Comuni – propone dal palco, durante il suo intervento - la creazione di un sistema regionale per la gestione e riscossione delle tasse, tributi e imposte: un grande 'cloud' toscano con il quale gestire il contributo che i cittadini danno al funzionamento della Pubblica amministrazione della Toscana”. “Dobbiamo passare dalle parole ai fatti – prosegue – e in questo senso la Toscana è pronta a svolgere la propria parte”.

“Oggi – spiega, scendendo nel concreto - sempre di più Comuni e Regioni si occupano del prelievo fiscale: quindi c'è un problema di come si fa a farlo bene, in modo efficace ed equo, e rendendo anche più efficienti le modalità di accertamento. Tutto questo non si fa solo con le persone, ma anche con servizi informatici basati sullo scambio delle informazioni e sulla possibilità di accertamento e azione in tempo reale”. Da qui la proposta di Bugli di “costruire un sistema di cooperazione istituzionale che non sia 'della Regione', ma 'regionale'”.

“La rete, la banda larga – ha detto ancora - può essere di supporto sia in direzione della semplificazione dei rapporti fra cittadini e istituzioni che per costruire un nuovo modo di essere degli enti territoriali. Credo che dovremo cominciare a ragionare su come la cooperazione istituzionale possa aiutare Comuni e Regione a costruire un sistema di accertamento e di riscossione in grado di facilitare la vita agli operatori ed ai cittadini”. “Gli investimenti sulle infrastrutture tecnologiche e sui servizi informatici – conclude Bugli - possono diventare una vera occasione di sviluppo per la modernizzazione del Paese ed essere decisivi per riformare lo Stato e la Pubblica amministrazione.

Altrimenti il tema dell'innovazione resterà ancora una volta una scatola vuota, utilizzato dalla politica in maniera poco sentita e poco strategica”.

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