Estav toscani: allarme dei revisori per i debiti delle Aziende sanitarie

Contenuti allarmanti nelle relazione dei revisori licenziate pochi giorni fa. Ritardi nei saldi fatture fino a 527 giorni. Mugnai (Pdl): «Collegi sindacali preoccupati in tutte e tre le aree vaste. Lievitano i tempi di pagamento ai fornitori»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 luglio 2013 23:09
Estav toscani: allarme dei revisori per i debiti delle Aziende sanitarie

E’ allarme dei revisori dei conti per la situazione di cassa dei tre Estav toscani, gli enti che si occupano dell’acquisizione di beni e servizi per conto delle aziende d’area vasta: è quanto emerge dalle relazioni dei rispettivi collegi sindacali relative alla situazione contabile del primo trimestre 2013 per quanto riguarda Estav Centro (comprendente Asl 10 di Firenze, Careggi, le Asl 3 di Pistoia, 4 di Prato e 11 di Empoli, il Meyer e l’Ispo) ed Estav Nord-Ovest (Asl1 di Massa Carrara, Asl2 di Lucca, Asl5 di Pisa e Aou di Cisanello, Asl 6 di Livorno, Asl 12 di Viareggio e Fondazione Monasterio) e del consuntivo 2012 per quanto riguarda Estav Sud-Est (Asl7 e policlinico delle Scotte di Siena, Asl8 di Arezzo, Asl9 di Grosseto). A darne notizia, carte alla mano, è il Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (Pdl) che, oltre ad annunciare tre interrogazioni distinte, commenta: «In tutti e tre gli Estav la situazione debitoria da parte delle aziende sanitarie è tale da impedire agli Estav stessi di pagare i fornitori entro i tempi stabiliti, che sarebbero di 90 giorni.

Invece in Toscana ci sono picchi di 527 giorni di ritardo nell’Estav Centro, di 433 nell’Estav Sud-Est, e di 390 nell’Estav Nord-Ovest. Si tratta di una situazione che sta mettendo in ginocchio realtà imprenditoriali sane e in discussione posti di lavoro mentre, paradossalmente, si consegue il mirabile obiettivo di far guadagnare le banche con i soldi della sanità pubblica. Per altro, i debiti verso Estav non sono i soli che le Asl intrattengono coi fornitori, dato che ne hanno anche di diretti.

Se è questo il modo che le Asl hanno adottato per far quadrare i bilanci nell’immediato, non possiamo non condividere con grande inquietudine le gravi preoccupazioni manifestate dai sindaci revisori». E a fronte delle cifre a poco paiono valere le contromisure annunciate dalla giunta regionale: «La Regione da settimane va ripetendo come fosse un mantra di aver messo mano a un piano straordinario per i pagamenti ai fornitori mettendo a disposizione delle Asl 256milioni di fondi dedicati. A parte il fatto che siamo ancora alle parole, ma comunque si tratterebbe di una somma evidentemente non congrua rispetto alla situazione reale che vede l’Estav Centro da solo con 446.494.695,96 euro (al 31.03.2013) di crediti nei confronti delle aziende sanitarie d’area vasta.

A questi si sommano i 183.549.189 (al 31.03.2013) vantati da Estav Nord-Ovest e i ben 160.764.000 (al 31.12.2012) che Estav Sud-Est attende di poter incassare: un totale di 790.807.884,96 euro. Ogni Estav ha le proprie aziende-zavorra. Così, se la contabilità del Sud-Est, tutto sommato la meno peggio delle tre, è appesantita dai dati critici della Asl7 di Siena e dell’azienda ospedaliera delle Scotte, allo stesso modo sui dati da maglia nera dell’Estav Centro gravano non poco le situazioni davvero molto preoccupanti della Asl 10 di Firenze, di Careggi e della Asl3 di Pistoia mentre il Nord-Ovest vede le maggiori difficoltà dalla Asl 6 di Livorno, seguita ma non di misura dall’ospedale di Cisanello.

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