Firenze: una conferenza per denunciare l’abuso di espianti in Cina

Appuntamento venerdì 21 giugno con il candidato al Nobel per la pace David Matas e molti esponenti della comunità scientifica e delle istituzioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 giugno 2013 19:30
Firenze: una conferenza per denunciare l’abuso di espianti in Cina

FIRENZE- “Organi di stato: l’abuso dei trapianti in Cina”, è il titolo della conferenza che si terrà nella sala delle feste del Consiglio regionale della Toscana (Via Cavour, 18), venerdì 21 giugno, alle 10,30 e che vedrà come principale protagonista David Matas, candidato premio Nobel per la Pace nel 2010 per la sua inchiesta sull’espianto forzato di organi ai praticanti del Falun Gong e ai prigionieri di coscienza in Cina. Con lui ci saranno rappresentanti della comunità medica italiana come Franco Filipponi, professore ordinario di chirurgia all'Università di Pisa e presidente della Società italiana per la sicurezza e la qualità nei trapianti, in qualità anche di autore della prefazione alla versione italiana del libro “Organi di Stato”, Maurizio Romani, vicepresidente della Commissione igiene e sanità del Senato della Repubblica e Luigi Marroni, assessore al diritto alla salute della Regione Toscana.

Modererà l'incontro Andrea Lorini, caporedattore dell'edizione italiana di Epoch Times, il giornale che nel marzo 2006 ha dato la prima notizia al mondo sulla pratica illegale di espianto forzato di organi ai praticanti del Falun Gong in Cina. Durante la conferenza di Firenze, che segue di tre giorni un analogo appuntamento a Roma, verrà presentata l’edizione italiana (Antonio Stango Editore) del libro “Organi di Stato: l’abuso dei trapianti in Cina”, scritto dell’avvocato internazionale per i diritti umani David Matas assieme a Torsten Trey, direttore esecutivo di Medici contro l’espianto forzato di organi (Dafoh), associazione che solleva a livello mondiale l’abuso dei trapianti e la questione di etica medica ad esso legata.

David Matas stima che per fornire 10.000 trapianti, ogni anno in Cina 1.000 prigionieri condannati a morte verrebbero uccisi per i loro organi, 500 trapianti verrebbero da parenti vivi che donano, 500 da Uiguri, Tibetani e Cristiani, e 8.000 dai praticanti del Falun Gong. La persecuzione da parte del Partito Comunista Cinese della pratica spirituale del Falun Gong è iniziata il 20 luglio del 1999. Dopo 14 anni, continua ancora oggi. Tra gli innumerevoli casi di torture, l'espianto di organi dai corpi vivi dei praticanti del Falun Gong è senza dubbio il peggiore, tanto da essere stato definito come “una nuova forma di malvagità sul nostro pianeta”. Agipress

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