Cinema: “Tutti pazzi per Rose”

La nostalgia degli anni Cinquanta in una romantica e raffinata commedia francese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 giugno 2013 11:01
Cinema: “Tutti pazzi per Rose”

Tutti pazzi per Rose” (Populaire) è una deliziosa commedia che rinvia per certi versi al “Favoloso mondo di Amelie”. Se il periodo di Amélie Poulain era una contemporaneità vista con lo sguardo sognante della protagonista, il mondo di Rose è invece il finire degli anni Cinquanta. La giovane Rose, (Déborah François) è una ragazza di provincia goffa e dispettosa, ma di grande tenacia La ragazza vive con il padre, un burbero vedovo che gestisce una drogheria in un piccolo villaggio della Normandia.

Deve sposare il figlio del meccanico e le si prospetta un futuro da casalinga docile e applicata. Ma Rose sa quello che vuole: fuggire da un'esistenza preordinata dal padre. Rose vuol fare la segretaria, lavoro ambito per l'emancipazione femminile negli anni Cinquanta. Giunta a Lisieux, un piccolo centro che offre opportunità e sbocchi lavorativi, si trova a dover lottare, per un posto di lavoro, con un’agguerrita schiera di altre ragazze apprendiste dattilografe ma Rose, è molto determinata e riuscirà, pur battendo a macchina con due sole dita, a raccogliere l’attenzione di un giovane datore di lavoro.

Ingaggiata dall'affascinante Louis (Romain Duris) Rose è in sostanza costretta, se vuol conservare il lavoro, a impegnarsi in un allenamento serissimo per vincere i campionati regionali prima, nazionali dopo di dattilografia. Il ritmo delle battute sulla tastiera si fa sempre più veloce e sicuro, la postura sempre più dritta, anche se non mancano le gaffe e le situazioni che rendono Rose sempre più interessante agli occhi di Louis, che comincia inconsapevolmente ad innamorarsi della sua allieva e segretaria.

Per raggiungere la velocità da gara la ragazza dovrà ribattere a macchina, e sempre più velocemente, i classici della letteratura francese. Così finito Madame Bovary, si ricomincia subito con un altro libro. La storia trascorre lieve tra le scene delle gare di dattilografia che sono semplicemente esilaranti e una trama romantica giocata con tempi perfetti verso un finale non imprevedibile. “Tutti pazzi per Rose” è un piccolo e grazioso film che riesce a rendere omaggio ai grandi Maestri del passato con una particolare sensibilità rievocativa che rinvia a quel cinema americano degli anni 50, che aveva come protagoniste Doris Day, Audrey Hepburn e Kim Novak.

La giovane ed impacciata protagonista che incontra il giovane brillante che l'assume e ne scopre le doti da invogliare e accrescere, non può non ricordare pellicole del tipo di "My fair lady". Ma “Tutti pazzi per Rose” non è un remake e neppure un mero esercizio di stile, il film appare, infatti, ben inserito nella cultura e nell'ambientazione francese dei tardi anni Cinquanta e suggerisce il clima registico tipico della nouvelle vague.

I protagonisti, Romain Duris nella parte del capo e Déborah Francois in quello della segretaria, sono perfetti nei loro ruoli e questo contribuisce notevolmente alla riuscita del film che, si fa apprezzare come divertissement intelligente e, forse, come esempio nostalgico di un certo modo, ormai superato, di fare cinema. Un omaggio tenero e divertito che il regista Régis Roinsard rende alla commedia romantica degli anni Cinquanta e Sessanta, con deliziose citazioni e con gag che non mancheranno di divertire gli spettatori italiani. Alessandro Lazzeri

Notizie correlate
In evidenza