Protesi all'anca difettose: tanti i casi a Prato

L’associazione Confconsumatori Prato contattata dal produttore americano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 giugno 2013 20:09
Protesi all'anca difettose: tanti i casi a Prato

Continua la raccolta di segnalazioni di pazienti, tra cui molti pratesi, rimasti vittima di impianti di protesi all'anca difettose e non conformi: nei giorni scorsi la Confconsumatori di Prato è stata contattata dalle aziende produttrice e distributrice delle protesi, che hanno proposto un incontro coi legali dell’associazione, e anche da alcuni studi statunitensi che si sono occupati della vicenda negli Stati Uniti, ottenendo pronunce favorevoli al consumatore. Molti dei casi finora trattati riguardano cittadini pratesi che hanno subito interventi di innesto di protesi all'Ospedale di Prato ed a Villa Fiorita negli anni compresi tra il 2007 ed il 2010.

«In associazione - precisa il presidente provinciale Marco Migliorati - abbiamo una serie molto vasta di casi, dalla protesi frantumata a quella che provoca dolore, dai pazienti che hanno già subito la rimozione a quelli ancora in attesa preoccupati dell'aumento di livelli di concentrazione di metalli pesanti nel sangue (cromo e cobalto). I nostri legali sono al lavoro per studiare decine di cartelle cliniche». L'Associazione, recentemente, è stata contattata da emissari dell'azienda produttrice, il colosso americano Johnson&Johnson, e dalla DePuy, società controllata che ha commercializzato in Italia le protesi.

L'azienda ha proposto un incontro con i legali. «Riteniamo questo contatto molto positivo - precisa Migliorati - in quanto ci permetterà di esporre al produttore le esigenze di carattere medico che alcuni pazienti hanno (ad esempio quella di rimuovere la protesi pericolosa), nonchè di indicare esattamente i danni patrimoniali e non già subiti dai nostri associati. Ovviamente, se all'incontro ci presenteremo con molte adesioni alla nostra iniziativa avremo un peso rilevante». Confconsumatori di Prato è stata raggiunta anche da alcuni studi statunitensi che si sono già occupati della vicenda negli USA, ottenendo anche una sentenza positiva.

«Questo ulteriore contatto - continua il presidente provinciale - da un lato, conferma la serietà e autorevolezza con cui stiamo lavorando e, dall'altro, ci offre l'occasione di acquisire notizie utili per un'eventuale azione legale». Confocnsumatori invita tutti coloro che sono purtroppo interessati alla vicenda, a rivolgersi alla sede di Prato in viale Montegrappa 120, aperta al pubblico lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16 alle 19, telefono 380/4640227 e e-mail confconsumatori.po@libero.it.

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