Cento euro in più per chi ha figli fino a 3 anni al nido o alla materna

D’Angelis: “Così diamo una mano alle famiglie in un momento di crisi economica”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2013 14:49
Cento euro in più per chi ha figli fino a 3 anni al nido o alla materna

100 euro in più in busta paga a partire dal prossimo mese di maggio. Un aiuto concreto quello che Publiacqua ha deciso di offrire a tutti i dipendenti con figli in fascia di età fra 0 e 36 mesi al fine di coprire parte delle spese dei servizi educativi come il nido e la scuola materna. L’intervento è stato presentato stamattina in conferenza stampa dai vertici di Publiacqua: il presidente Erasmo D’Angelis, l’amministratore delegato Alberto Irace e la vice presidente Caterina Ammendola. “In questo momento di dura crisi economica – spiega Erasmo D’Angelis – abbiamo pensato di dare un ulteriore contributo concreto ai nostri dipendenti e alle loro famiglie.

La spesa per i servizi educativi è una voce importante nel bilancio familiare e, avendo diverse sedi sul territorio, da Pistoia al Chianti, non è semplice organizzare asili nido interni e così abbiamo pensato di sostenere i nostri dipendenti con un bonus a carico dell’azienda”. Il contributo parte da gennaio 2013. Dalla busta paga del prossimo mese di maggio i lavoratori nelle condizioni previste troveranno un contributo di 100 euro al mese per ogni figlio al nido d’infanzia e di 70 euro al mese per la frequenza alla scuola materna, con il recupero delle 4 mensilità pregresse. “Publiacqua è una delle aziende idriche più grandi d’Italia – aggiunge Alberto Irace - con 647 dipendenti ed elevate professionalità in ogni settore.

Con questo provvedimento continuiamo a prenderci cura anche del welfare aziendale e della qualità della vita dei nostri lavoratori sia in azienda che nel privato. Secondo una nostra stima saranno tra i 50 e i 100 dipendenti a fare richiesta per il contributo e vogliamo essere di esempio per altre aziende”. “Abbiamo deciso il bonus a seguito delle numerose richieste – conclude Caterina Ammendola - motivate dalla necessità di tempo e assistenza a figli molto piccoli e tanti dei nostri dipendenti sono costretti a ricorrere ai servizi educativi a pagamento per risolvere il problema dell’accudimento dei figli mentre si trovano al lavoro.

Così cerchiamo di aiutarli in questa importante fase di vita”. Chi ha diritto al contributo? Tutti i dipendenti con figli in fascia di età fra 0 e 36 mesi già iscritti in nidi d’infanzia pubblici o privati e che effettuano il pagamento di una retta mensile. Vale anche per coloro che hanno figli sotto i 36 mesi iscritti in una scuola materna privata fino al trentaseiesimo mese di vita del bambino. Il contributo non è soggetto a tassazione.

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