Due Frecciabianca a rischio soppressione, la Maremma resterebbe isolata

Se i tagli sulla linea tirrenica saranno confermati, si profilano seri rischi per le attività produttive e disagi per i lavoratori pendolari.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 marzo 2013 18:17
Due Frecciabianca a rischio soppressione, la Maremma resterebbe isolata

In un'epoca di razionalizzazione, sembra che Trenitalia stia seriamente valutando la possibilità di tagliare alcune linee poco remunerative. Tra queste anche la linea tirrenica servita da due Frecciabianca con fermata a Grosseto. La notizia benché non sia stata mai confermata da Ferrovie ma neppure smentita, ha subito allertato pendolari e residenti. Il rischio infatti sarebbe l’inevitabile isolamento del territorio della Maremma con seri disagi per le attività produttive per i lavoratori.

“Una rinuncia insostenibile. Metteremo in campo tutta la nostra determinazione per scongiurare questo ennesimo taglio”. Lo afferma l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli a nome della Giunta che stamani, su sua comunicazione, si è occupata dell’ipotesi di Trenitalia di soppressione di alcuni treni Frecciabianca sulla linea tirrenica, prefigurando un peggioramento del servizio per gli utenti della linea costiera. “Ho già scritto all’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano – prosegue Ceccarelli – per verificare la fondatezza di queste notizie, ma siamo in attesa di risposta.

Certo non staremo con le mani in mano. Fisseremo per i prossimi giorni un incontro con gli amministratori e i consiglieri regionali delle zone interessate e con i parlamentari toscani per mettere a fuoco insieme le strategie che vogliamo percorrere. Un impegno che deve essere affrontato con un lavoro comune”. “Questi servizi – dice ancora l’assessore regionale – non fanno parte del pacchetto contrattuale che ci lega a Trenitalia, tuttavia si impone una riflessione sul fatto che una sola logica di tagli continui non può essere quella che regola un servizio pubblico.

Ci sono linee più o meno remunerative? Certo, però un servizio pubblico deve tenere conto, nei suoi equilibri economici, anche delle legittime esigenze di mobilità della popolazione. Altrimenti nel giro di poco tempo il servizio Frecce sarà riservato solo a pochissime tratte del paese. Si tratta di aspetti cruciali che il prossimo governo dovrà affrontare e cui dovrà dare delle risposte”. Anche l’Amministrazione di Castigliane della Pescaia dice no ai nuovi provvedimenti Trenitalia in merito alla soppressione dei Frecciabianca che, di fatto, isolerebbe tutti i Comuni della costa Maremmana.

Da giugno infatti la viabilità ferroviaria Toscana subirà un brusco arresto grazie all’eliminazione dei sei pendolini che passavano da Grosseto e Livorno lungo la tratta Tirrenica Roma-Genova. A farne le spese, in maniera tangibile e molto pesante, sarebbero tutti i pendolari che gravitano e si muovono lungo questa direttrice ma anche il grande flusso turistico di persone straniere e italiane che, per andare in vacanza, sceglierà il treno come mezzo di trasporto. Per non parlare poi del collegamento con l’aeroporto di Pisa che, fino alla fatidica data dello stop, consentiva di raggiungere Grosseto in un’ora e poco più.

A detta delle ultime dichiarazioni provenienti da Trenitalia i tagli sarebbero confermati senza ombra di dubbio vista la scarsa “economicità” della tratta in termini di biglietti. “Un serio colpo assestato ai danni del turismo Maremmano – replica l’assessore al turismo Pier Paolo Rotoloni -. Per il nostro comune una vera sventura che si quantificherà in danni sensibili che ricadranno sulla imminente stagione estiva che rappresenta per il nostro paese fondamentale risorsa per l’economia locale.

Sarà una perdita di opportunità legata alle presenze in quanto quello di Trenitalia rappresenta l’unico servizio pubblico legato alla viabilità su rotaie. La mia Amministrazione fa appello affinchè si possa ritornare a discutere su questa che a tutt’oggi ci appare come una grande limitazione per il mondo del turismo in Maremma in un momento così delicato per l’economia dell’intero Paese. Crediamo doveroso, da parte di Trenitalia, valutare appieno le ricadute che questa decisione porterebbe ai luoghi più frequentati dal turismo in termini economici e di sviluppo del territorio”.

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