Il coraggio e la forza delle donne: feste e eventi nel cuore di Firenze

Bouquet colorati della solidarietà, musica, dimostrazioni: la Festadelle Donne di Coldiretti porta in Piazza Strozzi: uno spicchio di Primavera nonostante il tempo.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 marzo 2013 19:42
Il coraggio e la forza delle donne: feste e eventi nel cuore di Firenze

Bouquet colorati della solidarietà, musica, dimostrazioni: la Festadelle Donne di Coldiretti porta in Piazza Strozzi: uno spicchio di Primavera nonostante il tempo. Durante le festa sono stati messi in vendita dei bouquet per sostenere le aziende agricole rosa che ancora stanno vivendo e subendo gli effetti dell’ultima alluvione. Il pensiero è stato tutto per loro, per le donne imprenditrici che ancora oggi stanno pagando gli effetti dell’alluvione dello scorso novembre. Le loro aziende non riescono ancora a ripartire nonostante gli sforzi, i sacrifici, il lavoro.

E’ dedicata a loro, alle imprenditrici della Maremma e della Provincia di Massa Carrara, l’iniziativa “Le Donne per le Donne” che Coldiretti (info su www.toscana.coldiretti.it) ha organizzato in collaborazione con il Comune di Firenze nel giorno della Festa della Donna. Una giornata speciale che ha portato questa mattina, giovedì 8 marzo, in Piazza Strozzi, nel cuore di Firenze, i gioiosi e colorati bouquet della solidarietà realizzati abbinando fiori, un’altra eccellenza toscana, con i prodotti diventati l’emblema del drammatico evento come il pecorino Dop della Maremma, il Candia dei Colli Apuani Doc, l’olio extravergine.

Il ricavato generoso sarà completamente devoluto alle imprenditrici che hanno animato per tutta la mattina con palloncini e dimostrazioni di cake design Piazza e dintorni. “Un’iniziativa che mette al centro le donne e la solidarietà, due temi a me particolarmente cari. La terra – ha evidenziato l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Firenze, Stefania Saccardi visitando gli stand - è l’elemento con cui la donna riesce ad esprimersi probabilmente al meglio. La presenza delle donne in agricoltura è un bel segnale per il futuro”. “C’è tanta voglia di farcela, e ce la faremo – l’appello di Maria Cristina Rocchi, Responsabile Donne Impresa Toscana aprendo l’incontro - Ma non possiamo farcela da soli”.

Coldiretti non lascerà sole le imprese, le accompagnerò alla ritrovata normalità: ad assicurarlo è stato Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana intervenendo all’incontro che ha però invitato a “non dimenticare”: “Le donne sono la spina dorsale della famiglia, della società, delle imprese. Spesso il loro impegno non è esaltato ed evidenziato nella maniera adeguata. Quando la notizia è finita – ha spiegato -. poi ci si dimentica ma non significa che le aziende, le persone che sono state danneggiate hanno risolto tutti i loro problemi.

Non dobbiamo abbassare l’attenzione. Qui non si tratta di trovare risorse per rimettere a posto una situazione, ma capire che il territorio va gestito in un’altra maniera. Non lasceremo sole le nostre imprese”. Le storie drammatiche sono quelle di Anna Maria, imprenditrice di Albinia, nel grossetano: “ci sentiamo abbandonati – ha raccontato – è necessario riaccendere i riflettori sul disastro che ci ha colpito. Le nostre produzioni sono state annientate, i terreni sono impraticabili ed abbiamo perso quasi tutto; personalmente dovrò reimpiantare i vigneti e ricominciare tutto da capo.

Non ci spaventa ripartire, ci spaventa sapere che potremo essere soli”. Dalla Maremma alle colline del Candia dove i vigneti sono franati e le cantine sono state allagate da acqua e fango. Silvia tiene in braccio il suo piccolo Leonardo di appena sei mesi che ha già vissuto la sua prima alluvione: “le nostre vigne sono crollate, la collina è implosa. Non si possono ricostruire i monti, nemmeno reimpiantare le viti. La messa in sicurezza, la stessa ricostruzione delle colline è per noi impossibile da sostenere.

Non lasciateci soli”. Non si è fatto tardare l’impegno dell’Assessore all’Agricoltura, Gianni Salvadori invitato all’incontro che ha spiegato come ci sia “una strada sola: è quella di lavorare il territorio, renderlo produttivo e permettere alle imprese di svolgere l’attività agricola. Con i vincoli non si preservano certi territori. E’ evidente che dobbiamo definire un’impostazione diversa nella gestione del territorio. L’agricoltura non può più essere marginale nelle scelte dello sviluppo toscano, ma filtro di tutti gli interventi che si faranno”.

Salvadori ha immaginato anche un coinvolgimento delle imprese agricole nella manutenzione del territorio e ricordato gli sforzi che la Regione Toscana ha fatto per le imprese agricole con il piano varato da 6 milioni di euro: “Bisogna – ha concluso - ripartire dal territorio per far ripartire l’economia. Avete il mio impegno”. Questo pomeriggio sempre a Firenze è stata presentata in sala delle Feste di palazzo Bastogi la ricerca “Cittadine del mondo” sulla partecipazione al femminile.

La realtà toscana Tante donne insieme, per testimoniare il loro impegno in ambito associativo. E’ successo questo pomeriggio, nella sala delle Feste di palazzo Bastogi, dove è stata presentata la ricerca su “Cittadine del mondo. La partecipazione delle donne nel volontariato e nell’associazionismo”. “Un percorso – come ha sottolineato la consigliera dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea toscana Daniela Lastri – che non si ferma certo alla giornata internazionale della donna, ma che vede un costante lavoro di relazione tra Consiglio regionale, commissione Pari opportunità, Centro servizi volontariato toscano (Cesvot) e associazioni di donne provenienti da diversi paesi del mondo”.

L’iniziativa di questo pomeriggio è infatti strettamente legata al percorso tracciato con il workshop del dicembre scorso: “Incrociamo lo sguardo delle donne africane”, sempre nel nome della partecipazione. La ricerca, curata dal Centro interuniversitario di Sociologia politica di Firenze (Ciuspo), “è l’occasione per affrontare il ruolo della presenza femminile nel volontariato e nell’associazionismo toscano – ha sottolineato Lastri, coordinando i lavori – e ribadire la partecipazione come fattore di libertà e di coesione sociale tra donne di provenienza e cultura diverse”. Rossella Pettinati, presidente della commissione regionale Pari opportunità (Crpo), ha ricordato come è nato questo lavoro: da una lettera di intenti sottoscritta dalla Crpo e dal Cesvot, per individuare le tante realtà del volontariato e del sociale “dove le donne ci sono e sono tante, ma difficilmente arrivano a livelli importanti”; da qui la necessità di riflettere “per avere il quadro della situazione e capire cosa si può fare”. Come evidenziato negli interventi di Patrizio Petrucci, presidente Cesvot, e di Stella Milani, Centro universitario di sociologia politica (Ciuspo), la solidarietà organizzata è uno dei contesti di analisi privilegiati per indagare i modelli femminili di partecipazione: dono, reciprocità e gratuità sono tratti caratterizzanti del volontariato e sono, al tempo stesso, i principi su cui si fonda quell’etica della cura che le donne, più spesso degli uomini, realizzano non solo in ambito familiare, ma anche nelle altre sfere dell’agire quotidiano. “Occorre lavorare di più sull’identità di genere anche in ambito di associazionismo e volontariato – ha affermato Lastri – sia dalle testiomonianze di donne impegnate in questi ambiti che dai contenuti della ricerca si evince un marcato protagonismo al femminle, che ha però bisogno di un riconoscimento”.

“Anche qui, come in altri contesti – ha concluso la consigliera – il cambiamento deve essere imperativo categorico, perché manca una forte responsabilizzazione delle donne a livello dirigenziale”.

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