Italia- Brasile: l'accordo anti tarocco dei prodotti alimentari

Un patto per salvaguardare le reciproche eccellenze e la qualità del cibo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 febbraio 2013 21:20
Italia- Brasile: l'accordo anti tarocco dei prodotti alimentari

FIRENZE – Un accordo per combattere insieme i tarocchi in campo agroalimentare. Lo ha proposto l’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori, alla delegazione di rappresentanti di ASBRAER, l’associazione brasiliana di enti di assistenza tecnica e sviluppo rurale, che raccoglie 27 enti statali di 9 stati diversi, che in questi giorni sta conducendo una visita in Toscana. La delegazione, composta da una quindicina di persone, ha avuto oggi una mattinata di lavoro presso la sede della Regione Toscana, in palazzo Cerretani, che si è conclusa con l’intervento dell’assessore Salvadori.

“Se condividiamo modalità e contenuti dei controlli – ha detto Salvadori – sarà probabilmente più facile dare una mano ai nostri Stati affinchè l’attività di controllo diventi più efficace. Fra la Toscana e il vostro grande Paese possiamo instaurare un rapporto di scambio reciproco, fra le nostre e le vostre eccellenze, che sia di vantaggio per entrambi e che garantisca i consumatori dalle frodi alimentari. Noi in Toscana – ha concluso Salvadori a proposito di controlli – stiamo testando un sistema che vada ad analizzare la composizione molecolare per salvaguardare i nostri prodotti tipici, la qualità e la filiera corta.” In precedenza la delegazione aveva avuto modo, a cura dei rispettivi consorzi, di approfondire la conoscenza del sistema di tutela e valorizzazione dell’olio extravergine Toscano Igp e del Prosciutto Toscano Dop.

Entrambi i consorzi hanno illustrato le caratteristiche del prodotto, i metodi di lavorazione, l’etichettatura, la tracciabilità e la sua certificazione, il sistema dei controlli. Un sistema che si è rivelato efficace in Italia, che sta migliorando in Europa con la nuova normativa che obbliga gli stati membri a intervenire, ma che ancora mostra limiti nel resto del mondo. “La denominazione di origine – ha detto Salvadori in proposito – è la punta avanzata del sistema di garanzia, ma oggi anche questi controlli, che pure sono quanto di meglio abbiamo, non sono più sufficienti.

Dobbiamo trovare nuovi modi per garantire i consumatori che chiedono certezze rispetto alle truffe che in campo agroalimentare avvengono ormai quotidianamente in tutte le parti del mondo.”

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