Tutela del lupo: Legambiente presenta il progetto Med Wolf

Sabato 9 febbraio presso l’Oasi WWF Stagni di Focognano conferenza sul salvataggio anfibi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2013 22:16
Tutela del lupo: Legambiente presenta il progetto Med Wolf

Promuovere la presenza del lupo nelle zone rurali nell’Europa Mediterranea occidentale, riducendo i conflitti con le attività umane. È questo il principale obiettivo del progetto europeo Medwolf portato avanti da Legambiente, Wwf e altre associazioni ambientaliste, oltre che da istituti di ricerca scientifici italiani e portoghesi, associazioni agricole di categoria, Cia, Coldiretti, Confagricoltura e dalla Provincia di Grosseto. “Tenendo presente – afferma Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana- che il lupo è una specie protetta a livello nazionale e internazionale, e che va tutelato e protetto, bisogna altresì farsi carico con forte senso di responsabilità dei frequenti attacchi dei predatori (non solo lupi ma anche ibridi e cani inselvatichiti che spesso fuggono dal controllo dei proprietari) sui nostri allevamenti di bestiame.

Le azioni principali del progetto riguardano lo sviluppo e il monitoraggio della presenza e dello stato del lupo, la valutazione dei danni e l'informazione sugli avvistamenti e la sperimentazione di misure per ridurre e prevenire i danni di eventuali attacchi da parte dei predatori: fili elettrici, staccionate, formazione dei cani da guardia. Importante anche la sensibilizzazione degli allevatori e della comunità” “Con questo nuovo progetto internazionale – spiega Angelo Gentili, responsabile Med Wolf Legambiente (Circolo Festambiente) - vogliamo da una parte ridurre almeno del 20% i danni al bestiame e dall'altra sensibilizzare gli allevatori a utilizzare i metodi di prevenzione e soprattutto conoscere maggiore chiarezza i diversi aspetti della problematica.

La questione riguarda i danni al bestiame domestico, soprattutto nella provincia di Grosseto ma anche in altre aree della Toscana, deve essere presa in considerazione con serietà soprattutto visti i numerosi attacchi alle greggi che si sono registrati. Spesso però ad attaccare non sono i lupi ma addirittura cani inselvatichiti, che neppure occhi esperti sanno riconoscere. Proprio per questo il progetto è fondamentale per studiare i comportamenti del lupo, distinguere i vari predatori che attaccano e soprattutto trovare soluzioni a quello che sta diventando sempre più un problema diffuso”. Tra i partner del progetto, iniziato il 1 settembre 2012, figurano ben 3 associazioni agricole di categoria, ed è la prima volta che accade in Italia, a fianco di associazioni ambientaliste italiane e istituti scientifici come l'Istituto di Ecologia applicata dell'Università La Sapienza di Roma.

Tutto questo per trovare soluzioni condivise nel rispetto della conservazione del lupo e delle esigenze degli allevatori locali. Le zone monitorate e interessate dal progetto sono la provincia di Grosseto, per l'Italia, e quattro aree protette del Portogallo. L'innalzamento di temperatura e le piogge di questi giorni risveglieranno gli Anfibi dopo tanti giorni di freddo. Rane, rospi e tritoni infatti, dopo aver svernato al riparo sotto qualche pietra o nella lettiera dei boschi, iniziano le consuete migrazioni riproduttive che li porteranno nei pressi delle zone di ovodeposizione.

Questi luoghi sono in genere costituiti da piccole raccolte d’acqua, pozze, piccoli laghetti e acquitrini. Tutto questo affascinante movimento naturale si svolgerebbe senza alcun problema, come è sempre stato per milioni di anni, se negli ultimi decenni l’uomo non avesse inventato le automobili e avesse riempito il territorio di strade. Infatti sempre più spesso questi piccoli animali, che costituiscono un importantissimo e insostituibile anello del nostro ecosistema, si trovano a dover attraversare una strada nel vano tentativo di arrivare ad una pozza ormai divenuta irraggiungibile: il risultato è che essi muoiono investiti a centinaia, senza essere riusciti nemmeno a vedere il luogo di riproduzione. Per ovviare a queste inutili stragi di animali innocenti il WWF Toscana organizza ormai da moltissimi anni, sul modello di altre nazioni del Nord Europa, numerosi interventi di salvataggio in varie strade intorno a Firenze e a Prato.

Si tratta principalmente di azioni di trasporto manuale, di predisposizione di barriere antiattraversamento lungo i tratti a rischio e, dove è possibile, della realizzazione di sottopassi e stagni alternativi. Per coloro che vogliono saperne di più e pensano di poter dare, insieme a tante altre persone, il loro piccolo contributo per la conservazione di queste specie, viene organizzata sabato 9 febbraio, ore 10:30, presso l'Oasi WWF Stagni di Focognano (Campi Bisenzio), una conferenza pubblica di promozione delle operazioni di salvataggio con video-proiezione di immagini sugli interventi in atto in vista delle “serate” di volontariato “SOS ANFIBI” che si terranno nelle prossime settimane.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza