Swiss & Global Asset Management oggi a Firenze

All'Hotel St. Regis il road show "Tutta un’altra storia, molto altro oltre lo spread"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 febbraio 2013 19:20
Swiss & Global Asset Management oggi a Firenze

Si è svolto oggi all'Hotel St. Regis di Firenze il road show “Swiss & Global Asset Management L@b 2013 – Tutta un’altra storia, molto altro oltre lo spread”. Analizzando lo scenario Macro Economico, Carlo Benetti, Head of Market Research & Business Innovation Swiss & Global Asset Management, ha detto: "Il 2012 sarà ricordato come l’anno della grande incertezza e nello stesso tempo come un anno che ha offerto soddisfacenti performance dei mercati finanziari.

In questo inizio anno si è decisamente allontanato il rischio che il collasso dell’Eurozona inneschi un altro crollo dei mercati finanziari. Restano le preoccupazioni per la persistenza di disequilibri in molte economie. Nonostante le ombre e i problemi strutturali che non potranno essere risolti dalle politiche monetarie, che peraltro sono state molto efficaci, il nuovo anno potrà dare sorprese positive. Gli investitori dovranno però accettare di aumentare un po’ il rischio nei loro portafogli esercitando nel contempo maggiore misura di selettività e flessibilità.

Selettività, flessibilità e capacità di vera gestione attiva gli elementi chiave in un ambiente di mercato ostile alla tradizionale detenzione di obbligazioni governative. Gli investitori lo hanno già sperimentato nel corso del 2012 ma nel 2013 essi dovranno prendere sempre maggior confidenza con il concetto davvero nuovo che nessuna singola classe di attivo potrà più dirsi safe haven, ovvero porto sicuro". Nella sua panoramica dei mercati obbligazionari Enzo Puntillo, Responsabile Fixed Income di Swiss and Global Asset Management, Zurigo, ha evidenziato che: "Il 2012 è stato un anno problematico benché abbia comunque favorito performance a doppia cifra anche nei mercati obbligazionari.

Il peggio sembra alle nostre spalle ma la ripresa economica è lenta, al di sotto del suo potenziale, appesantita ancora dal fardello del debito. La questione cruciale che i mercati continueranno ad affrontare nel 2013 è ancora quella dell’enorme debito concentrato principalmente nelle economie avanzate, e poiché i debiti debbono essere pagati, la domanda è chi pagherà e in che modo. La repressione finanziaria, ovvero tassi reali negativi, è un modo elegante per alleggerire il peso del debito sui conti pubblici senza misure dolorose sui contribuenti.

Nel secondo dopoguerra la repressione finanziaria è durata oltre 30 anni; tassi reali negativi significano progressiva erosione del potere d’acquisto, l’investitore deve quindi esserne consapevole. E poiché nessuna asset class può più definirsi sicura, siamo in uno scenario di investimento ostile alla tradizionale detenzione di obbligazioni governative. La nostra risposta è che in questo contesto è preferibile la gestione attiva, la gestione di portafogli total return, alternativa intelligente all’investimento obbligazionario tradizionale che ha l’obiettivo di massimizzare il rendimento e, almeno noi in Swiss & Global, di contenere al massimo la volatilità con una allocazione dinamica del rischio.

I risultati della nostra strategia, efficacemente rappresentata dal nostro Total return Bond Fund confermano la validità di questa indicazione". L’intervento del Prof. Paolo Legrenzi, Coordinatore del Laboratorio di Economia Sperimentale Swiss & Global Ca’ Foscari ha sviluppato il tema della crisi come momento di approfondimento del ruolo del consulente: "Chi ha corso un grande pericolo vorrebbe evitare di incapparvi di nuovo. Strategia ovvia, ma che in un mondo complesso è talvolta controproducente.

Si può imparare personalmente da questi casi in cui la paura ci mette fuori strada? S’illustra la differenza tra gli errori, che si superano con l’esperienza, e le illusioni, che dipendono da come siamo costruiti e sono difficilmente modificabili su noi stessi. Di qui la constatazione che gli effetti delle illusioni si rivelano sistematicamente e inevitabilmente, ma su tempi troppo lunghi. Non cogliamo, di conseguenza, il ruolo negativo della frequenza con cui controlliamo ciò che ci importa, come ad esempio il nostro portafoglio, e del conseguente ruolo delle emozioni.

Un’altra illusione, con effetti controproducenti solo in questi scenari decisionali, consiste nel fare ciò che si conosce bene (vedi distribuzione ricchezza case e peso degli immobili). Strategia intuitiva e saggia, che cozza tuttavia con l’opportunità di tenere diversificato il portafoglio".

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