A Empoli la prima scuola che rispetta l'ambiente

L'edificio costruito secondo i principi di ‘bioedilizia’ è una costruzione all'avanguardia che ripensa gli ambienti e gli arredi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 dicembre 2012 18:31
A Empoli la prima scuola che rispetta l'ambiente

EMPOLI. Un secondo taglio del nastro per il Comune di Empoli, unitamente alla Provincia di Firenze: ieri, lunedì 17 dicembre 2012, il nuovo ponte sull’Arno; questa mattina, martedì 18 dicembre 2012, il nuovo plesso dell’Istituto Ferraris-Brunelleschi. La prima scuola costruita secondo i principi di bioedilizia; secondo il rispetto dell’ambiente, secondo un nuovo modo di pensare una scuola negli spazi, negli arredi, negli strumenti messi a disposizione degli studenti. Una scuola che guarda lontano, che vuole guardare lontano e che è frutto di un altro esempio di lavoro di squadra per raggiungere questo risultato. L’emozione in questo giorno di festa, perché così è stato, era visibile negli amministratori, negli studenti preparati ad accogliere le autorità che avrebbero parlato, i giornalisti, le loro insegnanti.

Hanno inaugurato il nuovo plesso scolastico Andrea Barducci, presidente della Provincia di Firenze; Giovanni Di Fede, assessore provinciale all’istruzione e all’edilizia scolastica; Daniela Mancini, dirigente dell’istituto; Luciana Cappelli, sindaco di Empoli; Angela Palamone, direttore direzione generale ufficio scolastico regionale per la Toscana. Presente anche Alfiero Ciampolini, direttore del Circondario Empolese Valdelsa. Dal sindaco di Empoli, Luciana Cappelli, parole accorate per continuare a scommettere sul futuro con una scuola di serie ‘A’ come è oggi l’Istituto Ferraris-Brunelleschi.

«L’inaugurazione di una scuola rappresenta sempre un momento di grande gioia. Non solo perché segna la fine di un’opera pubblica e di un investimento. Ma soprattutto per il valore sociale e culturale che ha mettere a disposizione degli studenti un nuovo luogo di formazione e di educazione – ha detto il sindaco -. Questa inaugurazione giunge il giorno dopo quella del ponte che collega Empoli con Vinci. Io credo che questi due momenti rappresentino molto bene il fatto che quando le istituzioni lavorano con impegno, passione e competenza possono raggiungere obiettivi importanti anche in un periodo difficile e complesso come quello che stiamo vivendo.I lavori per la realizzazione di questa opera sono stati più complessi e hanno presentato anche qualche difficoltà.

Ma oggi possiamo davvero dire di aver completato una struttura all’avanguardia, un lavoro che ha messo al centro la didattica ed il benessere di studenti e professori anche all’interno del loro luogo di studio e di lavoro». Andrea Barducci ha sottolineato il grande lavoro di squadra squadra per centrare questo risultato. «Una scuola che è il prodotto della fatica e dell’impegno dei nostri cittadini a cui restituiamo opere pubbliche per il benessere della collettività. Purtroppo stiamo assistendo al processo inverso per cui non potremo più spendere soldi e se non torneremo a scommettere sugli Enti locali, avremo un impoverimento del contesto locale, mentre questa scuola è l’esempio di un miglioramento di questo contesto.

Siamo riusciti a costruire nuove aule nonostante i tagli a cui ci sottopone il governo, ma la soddisfazione è maggiore perché abbiamo realizzato un edificio ecosostenibile e biosostenibile. Il vostro futuro – ha detto Barducci – lo troverete partendo dal vostro territorio». Giovanni Di Fede ha parlato di quanto questa mattinata sia «una gioia per tutti noi. In questo grande lavoro ci sono le mani, le professionalità, le competenze, l’impegno di tante persone, nonostante le difficoltà che durante il percorso si sono presentate – ha detto Di Fede -.

Un esempio di come difronte anche all’impossibile, si possa raggiungere la realizzazione di questa bella scuola. Cinquanta spazi diversi tra loro con opportunità all’avanguardia. Come Ente non ci siamo mai arresi e chiediamo alle persone di essere con noi». Daniela Mancini, la preside dell’Istituto, ha rivolto un pensiero ad una grande figura ‘padre’ della nuova struttura venuto a mancare, l’architetto Ugo Sasso ed ha sottolineato che questa nuova scuola rinnovata, figlia del rinnovamento «è l’inizio, perché dobbiamo proseguire nella costruzione deli altri lotti».Grande soddisfazione anche da parte dell’ufficio scolastico regionale, che ha ritenuto questo intervento di bioedilizia scolastica rilevante e significativo.

La mattinata si è conclusa con il gruppo musicale ‘The edge of silence’ ed un buffet offerto

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