Caduti due alberi a Firenze, l'assessore Biti: ''prevederlo era impossibile''

Ieri in viale degli Olmi, zona Cascine; oggi in via Circondaria. L'assessore Caterina Biti solleva l'Amministrazione da responsabilità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 novembre 2012 18:33
Caduti due alberi a Firenze, l'assessore Biti: ''prevederlo era impossibile''

Nel giro di poche ore, complice il maltempo, sono caduti due alberi secolari: ieri sera in viale degli Olmi, nella zona delle Cascine, una pianta di leccio è caduta invadendo l'intera carreggiata e bloccando il traffico per alcune ore. Per fortuna senza nessuna conseguenza per gli automobilisti in transito. Oggi pomeriggio invece intorno alle 13,30, i giardini pubblici di via Circondaria sono stati chiusi dopo la caduta di un albero, un bagolaro. A seguito di un sopralluogo dei vigli del fuoco e della Polizia Municipale è stato individuato un terzo albero pericolante vicino alla scuola superiore, si è deciso così di porre in sicurezza i giardini.

Sull'accaduto è intervenuta l'assessore all'Ambiente Caterina Biti che solleva l'Amministrazione da eventuali responsabilità varie ed eventali: "Sono stati due eventi imprevedibili: gli alberi caduti erano stati controllati recentemente. Purtroppo anche le verifiche più accurate lasciano sempre un margine di imponderabilità, soprattutto quando cede l’apparato radicale, complici anche le piogge e le forti raffiche di vento”. "Il Comune - prosegue la Biti- controlla costantemente le alberature cittadine, con il monitoraggio effettuato in collaborazione con la cooperativa Ciclat, che ha censito e tuttora monitora le oltre 75mila piante del patrimonio pubblico” puntualizza l’assessore, che ricorda come dal 2009 il saldo positivo dei nuovi impianti di alberature a fronte degli abbattimenti sia di oltre 8.300 unità".

Controlli tecnici che però a quanto pare non sarebbero efficaci nella previsione dei cedimenti delle alberature: "Le cadute di oggi - conclude l'assessore - sono state causate da problemi alle radici e purtroppo ancora oggi non ci sono mezzi per controllare come stanno senza rischiare di danneggiarle".

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