Treni. Biglietti più cari e più rari? La risposta di Ceccobao ai pendolari

La polemica sui disservizi agli sportelli della stazione di S.M.Novella. I Comitati dei pendolari di Valdichiana e Arezzo scrivono all'assessore ai trasporti, ma la risposta non li soddisfa; un'assemblea il 29 ottobre.

Redazione Nove da Firenze
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26 ottobre 2012 19:43
Treni. Biglietti più cari e più rari? La risposta di Ceccobao ai pendolari

"La vendita di biglietti e abbonamenti per la clientela del trasporto regionale nella stazione di Firenze Santa Maria Novella è regolarmente attiva, sia agli sportelli che alle biglietterie automatiche. Lo avevamo già chiarito ieri ed oggi è stato confermato direttamente da Ferrovie dello Stato”. Così l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao torna sul tema dei presunti disservizi verificatisi alle biglietterie della stazione di Santa Maria Novella, a Firenze, a danno dei viaggiatori del trasporto pubblico regionale. “Può essere avvenuto quanto riportato da un quotidiano – aggiunge l’assessore – cioè che a seguito del formarsi di lunghe code, il personale addetto alla clientela abbia invitato i viaggiatori ad utilizzare anche le macchinette automatiche.

Ma questo non vuol dire che le biglietterie tradizionali siano precluse ai pendolari toscani. Trenitalia deve garantire il massimo dell’attenzione nel servizio e nell’assistenza ai viaggiatori delle linee regionali toscane”. Qualche giorno fa l'assessore Cecobao risponde alla missiva del Comitato Pendolari di Arezzo e dal Comitato Pendolari Valdichiana che continuano a non essere soddisfatti del servizio e degli aumenti del costo del biglietto. "Come da voi osservato - scrive l'assessore -, per arrivare ad un riequilibrio del contratto di servizio tale da difendere il livello del trasporto ferroviario regionale siamo dovuti intervenire e stiamo intervenendo su più fronti: attraverso un’azione approfondita di revisione delle singole linee (siamo già intervenuti sulla Porrettana, sull’aretina nelle fasce di morbida, sulle navette Empoli-Firenze Porta al Prato e sulle navette Pontedere-Pisa, e ci accingiamo ad intervenire sulla viareggio-Lucca-Firenze).

Tutto ciò però non basta, e per questo siamo stati costretti ad intervenire anche sulla compartecipazione degli utenti. Scegliendo però un principio cardine che sta guidando le politiche regionali, ovvero l’equità. Per questo la Regione Toscana sarà la prima a dotarsi di due diverse fasce di prezzo, ‘tariffa ordinaria’ e ‘tariffa Isee’, per gli abbonamenti ferroviari regionali, per gli abbonamenti Pegaso e per gli abbonamenti alle linee bus di competenza regionale (quelle che prevedono tratti autostradali che collegano capoluoghi o centri maggiori lontani da Firenze)". "Per regolare l’accesso alla ‘tariiffa ISEE’ abbiamo adottato la fascia A della sanità, ovvero i 36.151,98 euro.

Che in base allo studio che è stato effettuato dall’Irpet si tratterebbe di oltre il 70% degli attuali utenti ferroviari". Ma i pendolari di Arezzo e Valdichiana per nulla soddisfatti della risposta hanno indetto per il 29 ottobre un' assemblea. In una nota poi fanno l'elenco dei punti su cui si animerà la discussione e in particolare di quei nodi problematici a cui secondo i due comitati, l'assessorato non avrebbe dato adeguate risposte. Per esempio sulla "richiesta di trovare le risorse per evitare l’aumento di biglietti e abbonamenti, razionalizzando il Memorario che ancora presenta treni doppioni e quindi duplicazioni di costi per tali treni" o ancora sulla" richiesta di una diversa modulazione dell’aumento del 10% per i biglietti e del 20% per gli abbonamenti in modo che il maggior costo non pesi su studenti e lavoratori (già gravati dagli aumenti di tutti i costi che devono i fuori sede), ma sui viaggiatori occasionali".

I pendolari poi avanzano la richiesta di "innalzare la soglia di esenzione dall’aumento fissata in 36 mila euro di reddito familiare determinato in base ai criteri ISEE, sostenendo che il 70% dei pendolari è al di sotto di tale soglia". "Ai pendolari non risulta verosimile tale percentuale e chiedono all'assessore Ceccobao la fonte di questi dati perché temono che, in questo periodo di difficoltà economica generalizzata, l’aumento colpirà molti più lavoratori e studenti di quanto previsto dall’assessore.

Per questi motivi, il sistema di doppia tariffa con l’esenzione ISEE come attuato dalla Regione appare tutt’altro che equo. L’assessore dichiara, inoltre, di essere intervenuto presso Trenitalia per mantenere l’attuale orario dell’IC 589, che oggi, da Firenze CM alle 18.06, ferma ad Arezzo alle 18.35 e che, a dicembre, sarà anticipato nel primo pomeriggio, rendendolo inutilizzabile per i pendolari, ricordando che compito della Regione è quello di preoccuparsi dei treni regionali ed interregionali già presenti". Altro NO, quindi, alla richiesta di sostituire l’IC589, in caso di suo spostamento dalla fascia pendolari, con un treno regionale, attualmente non esistente nell’orario, con medesime caratteristiche di orario e tempi di percorrenza tra Firenze e Arezzo e fermate anche in Val di Chiana. Un’ulteriore proposta potrebbe essere quella di sostituire il Rv 3099 delle 16.55 (che i pendolari chiamano Ceccobao Express) nella fascia delle 18.00, molto più utilizzata dai viaggiatori della precedete, in modo che il collegamento veloce tra Firenze-Arezzo-Val di Chiana, realizzato da questo treno, possa essere utilizzato da un maggior numero di persone, senza lasciare sguarnita la precedente fascia oraria che sarà arricchita proprio dall’IC589. I pendolari hanno inviato le proprie richieste anche al presidente della Commissione trasporti del Consiglio regionale e ai capogruppi dello stesso Consiglio, ma ad oggi nessuna risposta dal versante politico. I pendolari aretini e della Valdichiana, hanno convocato un'assemblea per lunedì 29 ottobre alle 21.30 presso i locali del dopolavoro ferroviario di Arezzo per discutere della risposta ricevuta e prendere iniziative per difendere il loro futuro di viaggiatori, come quella della adesione ad un Comitato di pendolari unitario per la Toscana.

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