Olio, contraffazione manda in crisi le imprese, se ne parla a Firenze

4 milioni di olivi abbandonati in Toscana: dal loro recupero 30 milioni di euro di produzione in più di olio extravergine toscano.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 ottobre 2012 14:05
Olio, contraffazione manda in crisi le imprese, se ne parla a Firenze

Gli agricoltori premono per l’approvazione della “legge salva olio” per difendersi da oli tarocchi e contraffazioni. Alla Leopolda, per il convegno nazionale, il Presidente Nazionale Coldiretti Sergio Marini e il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Tullio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana: “Per colpa contraffazione tante aziende hanno chiuso, tante altre in crisi”. 30 milioni di euro di produzione in più inToscana dal recupero di 4 milioni diolivi abbandonati. L’olio tarocco contraffatto, l’extravergine figlio di miscelazioni, “tagliato”, e di etichette ingannevoli venduto a prezzi stracciati, costa alla Toscana molto di più di quanto si possa pensare perché non solo “scippa” valore ad un prodotto simbolo del Made in Tuscany nel mondo mortificandone immagine e storia, ma impedisce la crescita delle imprese precludendo interessanti opportunità imprenditoriale ai giovani.

Secondo una elaborazione di Coldiretti (info su www.toscana.coldiretti.it) il recupero degli olivi abbandonati potrebbe portare a 130 milioni di euro complessivi la produzione del settore olivicolo in Toscana. “E’ anche questa una delle ragioni per cui pretendiamo l’approvazione di quelle normesull’etichettatura trasparente contenute nella proposta di legge salva-olio Made in Italy. 30 milioni di euro è la stessa la somma impegnata per il pacchetto giovani imprenditori agricoli nel 2012 dalla Regione Toscana che ha permesso a centinaia di giovanissime attività imprenditoriali di nascere.

Imprese vuol dire occupazione, futuro. – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana lanciando il convegno nazionale in programma martedì 2 ottobre alla Leopolda di Firenze – Per colpa dei falsi migliaia di aziende invece hanno chiuso e tante altre sono andate in crisi perché il prezzo pagato agli agricoltori per il vero olio di oliva è crollato del 15% ad agosto soprattutto per effetto delle importazioni di prodotto straniero che viene spacciato come italiano e che trova preoccupanti coperture, anche in funzionari dell’amministrazione pubblica che dovrebbero invece controllare le frodi”.

Il riferimento va al funzionario “informatore” della sede fiorentina dell'Ispettorato per la tutela della Qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del ministero della Politiche agricole, arrestato dalla Guardia di Finanza, ma sono tanti i casi di cronaca che in questi mesi, ed anni, hanno raccontato le vicende di un Made in Italy sempre più bersaglio troppo facile di imitazioni e contraffazioni. “Garantire la trasparenza significa sconfiggere un fenomeno vergognoso che gioca sull’inganno e sulla furbizia – analizza ancora Marcelli – ci vendono olio, tutti i giorni, in tutto il mondo, sfruttando il fascino del nostro paese.

Non è più accettabile”. I tempi sono maturi per tirare la volata finale alla legge salva olio. Il convegno nazionale dal titolo “Extravergine Toscano. Etichetta “senza inganni” promosso da Coldiretti (info su www.toscana.coldiretti.it) in collaborazione con il Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine Igp, a cui parteciperà il Presidente Nazionale di Coldiretti, Sergio Marini, è un altro passo avanti. Tra i relatori Dott. Giuseppe Quattrocchi, Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Firenze; Ing.

Cesare Patrone, Capo del Corpo Forestale dello Stato; Gen. Cosimo Piccinno, Comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute; Col. Fabrizio Martinelli, Capo Ufficio Tutela Uscite e Mercati della Guardia di Finanza a conferma dello stretto rapporto tra mondo agricolo e organi di controllo e di tutela. Atteso, per i saluti, anche il primo cittadino di Firenze, Matteo Renzi. “Il convegno è un appuntamento che si tiene in Toscana perché questa è la regione simbolo del Made in Italy nel mondo – conclude Marcelli – ma il suo rispiro è nazionale.

Vogliamo una legge che ci tuteli, tuteli il nostro lavoro, il nostro paese”.

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