Apprendistato, ecco come cambia. Al via il nuovo regolamento regionale

Il regolamento, che entrerà in vigore dopo la pubblicazione sul bollettino ufficiale, disciplina i tre diversi livelli di apprendistato introdotti dalla legge nazionale e regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 giugno 2012 13:52
Apprendistato, ecco come cambia. Al via il nuovo regolamento regionale

Si è concluso ieri, con il via libera da parte della giunta, il percorso di approvazione del regolamento di esecuzione della legge regionale sull’apprendistato. Il regolamento, che entrerà in vigore dopo la pubblicazione sul bollettino ufficiale, disciplina i tre diversi livelli di apprendistato introdotti dalla legge nazionale e regionale: quello per la qualifica o il diploma professionale, quello per l’apprendistato professionalizzante (il più comune, riguarda oltre il 90% dei contratti) e quello, infine, di alta formazione e ricerca. In particolare, il regolamento definisce i criteri generali per la formazione pubblica per quanto riguarda il primo e il secondo livello, mentre per il terzo, l’alta formazione, si rinvia ad un percorso condiviso con università e centri di ricerca. “Con l’approvazione del secondo parere della giunta sul regolamento – spiega l’assessore alle attività produttive, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini – si completa l’ultimo passaggio, nei tempi previsti, dell’iter della nuova legge con cui la Regione Toscana, fra le prime a livello nazionale, ha recepito le novità del Testo unico sull’apprendistato.

Si tratta di uno strumento importante, che rinnova e rilancia l’apprendistato che, secondo noi, dovrà diventare la forma principale di ingresso nel mercato del lavoro. Per questo, ora che tutti gli strumenti sono operativi, intendiamo promuoverlo e valorizzarlo”. Un punto significativo, introdotto con il regolamento anche a seguito dell’ampia discussione a livello di consiglio regionale e con le parti sociali, riguarda il monte ore di almeno 600 ore dedicate alla formazione di base nell’apprendistato finalizzato alla qualifica professionale o al diploma. “La possibilità – commenta Simoncini – di acquisire, in apprendistato, qualifica e diploma, è forse la principale novità della nuova normativa, di cui abbiamo voluto ribadire il valore formativo”. Per l’apprendistato professionalizzante, il regolamento prevede che la formazione pubblica sia erogata attraverso voucher individuali, che i lavoratori possono spendere, secondo un progetto formativo strutturato ad hoc, con il supporto di figure professionali qualificate.

La formazione per questa tipologia di contratto può infatti essere svolta sia internamente che all’esterno dell’azienda. L’attività formativa è erogata prioritariamente con assegnazione di un buono individuale, da utilizzare presso agenzie formative accreditate. Può essere erogata con corsi di formazione professionale e con modalità di formazione a distanza. A questo proposito la Regione è attrezzata da tempo con la piattaforma Trio per la teleformazione, che può essere utilizzata dal lavoratore anche per la formazione in apprendistato semplicemente collegandosi con il proprio computer. Il monte ore viene stabilito sulla base della qualifica o del titolo di studio del lavoratore. In pratica, posto che la durata complessiva della formazione per le competenze di base è di 120 ore complessive entro i primi tre anni, si è deciso che queste ore possono essere ridotte a 90 per gli apprendisti con qualifica o diploma professionale e sono ridotte a 60 per coloro che sono in possesso di un diploma superiore quinquennale o della laurea. La giunta ha poi deciso di fissare lo standard delle competenze base che ciascun apprendista deve conseguire: riguardano la sicurezza e la disciplina del rapporto di lavoro, le pari opportunità, le competenze chiave europee per l’apprendimento permanente.

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