Alta velocità: a Santa Barbara materiale di scavo non classificato come rifiuto

L’assessore ai Trasporti Luca Ceccobao ha risposto a tre interrogazioni presentate da Dario Locci (Gruppo Misto), Monica Sgherri (FdS-Verdi), Mauro Romanelli (Gruppo Misto)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 giugno 2012 17:56
Alta velocità: a Santa Barbara materiale di scavo non classificato come rifiuto

La questione dell’Alta Velocità torna all’attenzione del Consiglio regionale. Questa mattina l’assessore regionale ai Trasporti Luca Ceccobao ha risposto a tre diverse interrogazioni: la prima in merito allo smaltimento del materiale di scavo derivante dalla realizzazione del nodo fiorentino dell’Alta Velocità, presentata da Dario Locci del Gruppo misto; la seconda, pure, in merito alle problematiche legate ai materiali di scavo, presentata da Monica Sgherri (capogruppo FdS-Verdi); la terza in merito alla valutazione di “sospendere i lavori del nodo fiorentino e della stazione Foster in via cautelare fino al chiarimento del rispetto delle norme sulla sismica e della reale situazione geofisica di Santa Barbara”, presentata da Mauro Romanelli (Gruppo Misto). Ceccobao ha ricordato che “la classificazione definitiva dei materiali di risultata dallo scavo di galleria non può che essere di competenza del ministero dell’Ambiente”, ma ha assicurato che il progetto non prevede il conferimento a Santa Barbara di materiale classificato come rifiuto, che quindi deve essere gestito in altro modo.

Solo il materiale proveniente dallo scavo della stazione Av e classificabile come terra e roccia da scavo può essere conferito a Cavriglia, mediante trasporto su rotaia. E a proposito del trasporto, questione sollevata nelle interrogazioni, l’assessore ha chiarito che l’accordo stipulato a suo tempo prevede che il materiale destinato a Santa Barbara sia trasportato su ferro, mentre per la movimentazione dei materiali per discariche inerti e per recupero si ricorra al trasporto su gomma. Le verifiche dell’Arpat nel periodo più critico hanno rilevato una media giornaliera di 47 camion.

Non è stato inoltre attivato, al momento, alcun procedimento per la realizzazione di discariche ad hoc nella nostra regione. Quanto all’opportunità di optare per una soluzione di superficie, vista anche la grave crisi economica, Ceccobao ha ricordato che la realizzazione di due nuovi binari nel tratto fiorentino è stata giudicata a suo tempo estremamente difficile, perché comporterebbe abbattimenti di edifici, nuove opere in galleria, l’aumento del livello di rumore, pesanti cantieri nell’abitato urbano. Infine, per quanto riguarda la valutazione del rischio sismico connesso con l’opera, l’assessore ha spiegato che il Genio Civile di Firenze da un controllo sui dati forniti ha evidenziato come le opere “non vadano a incidere significativamente sulla sicurezza ai fini sismici”. Dario Locci si è dichiarato insoddisfatto dalla risposta dell’assessore, il quale “a domande precise ha eluso le risposte cercando di scaricare su altri le responsabilità”.

“Mi preoccupa – ha aggiunto Locci – che un’opera inutile, dannosa e costosissima sia realizzata in evidente violazione degli impegni presi e delle norme più elementari. Le segnalazioni sui camion sono arrivate dai cittadini. E la Regione dov’era?”. Anche Monica Sgherri ha dichiarato di “non potersi ritenere soddisfatta”, ricordando che “opere come questa sono inutili, dannose e costose a prescindere dalla congiuntura economica” ed esprimendo la preoccupazione che, se la composizione dei rifiuti risultasse tale da non permettere il loro conferimento a Cavriglia, i costi di una soluzione alternativa si riversino tutti sui cittadini. “Insoddisfatto e preoccupato” si è dichiarato infine Mauro Romanelli.

“Ci avevano promesso dei ‘cantieri di vetro’ per trasparenza e informazione – ha aggiunto – e invece notizie non ne vengono date. Inoltre si era detto che l’opera serviva per liberare binari in superficie da destinare al trasporto locale. Invece Moretti ora annuncia la futura morte del trasporto pubblico locale perché non ci sono soldi. Ma i soldi non ci sono perché quest’opera finirà per costare almeno tre miliardi di euro: una cifra che basterebbe a mettere in sicurezza idrogeologica mezza Italia”. Nella seduta odierna del Consiglio Regionale è stata data risposta a tre interrogazioni tra cui una presentata dal Consigliere di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli, con titolo "In merito alla valutazione di sospendere i lavori AV del nodo fiorentino e della stazione Foster in via cautelare fino al chiarimento del rispetto delle norme sulla sismica e della reale situazione geofisica di S.Barbara". "Ascoltata la risposta dell'Assessore Ceccobao - dichiara Mauro Romanelli - mi dichiaro, purtroppo, insoddisfatto e preoccupato: fermo restando che la risposta è molto tecnica e andrà valutata quando avremo il testo scritto, la sensazione molto netta e che si proceda con la logica che il tunnel è da farsi a tutti i costi, aggiustando quel che c'è da aggiustare in corso d'opera". "D'altra parte mi pare che in questo senso siano andate anche le recenti dichiarazione del Presidente Rossi: la scelta è politica e ideologica, e chi è contrario sarebbe pure di destra". "Ancora non si sa come saranno classificate le terre di risulta, dove e come esattamente saranno smaltite, se saranno riclassificate per "aggiustare" il tutto.

Sulla sismica è emerso che non c'è chiarezza di competenze e che le insufficienze rilevate dal Genio civile non son state prese in seria considerazione". "Si erano promessi "cantieri di vetro", informazione capillare, coinvolgimento dei cittadini, e niente di questo si sta verificando. Si era anche detto che il tunnel liberava i binari per il trasporto pendolari, ma proprio in questi giorni l'AD di Ferrovie dello Stato Moretti ci dice che i trasporto pubblico locale sarà azzerato perchè non ci sono soldi". "Ma ci si domanda, visto che si parla di soldi, quanto costerà questo tunnel? Se vale quel che sempre è avvenuto per questo tipo di opere, ovvero più o meno il quadruplicamento in itinere dei costi previsti, arriveremo fino a 3/4 miliardi di euro". "Stime attendibili ci dicono, invece, che intervenire sul dissesto idrogeologico mettendo in sicurezza l'intero Paese costerebbe 8 miliardi di euro.

Per essere sintetici, risparmiando i soldi di questo tunnel si potrebbe mettere in sicurezza mezza Italia". "Si può ancora ripensarci: in questi tempi di crisi riposizionare le risorse su obiettivi come il rafforzamento e la riqualificazione del Trasporto Pubblico locale o il riasssetto idrogeologico del territorio sarebbe un segnale molto importante per riavvicinare la politica ai cittadini". "Per sottoporre questa scelta al Consiglio Regionale presenterò una mozione. Dopo tante interrogazioni con risposte poco soddisfacenti è venuto il momento che ogni forza politica si assuma la piena responsabilità delle proprie scelte e delle proprie priorità con un voto in Aula" - conclude Romanelli.

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