Sgominata a Firenze la banda dello pneumatico

L’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, hanno eseguito due misure coercitive di arresti domiciliari e sequestri preventivi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 giugno 2012 13:29
Sgominata a Firenze la banda dello pneumatico

L’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, hanno eseguito due misure coercitive di arresti domiciliari, sequestri preventivi per equivalenza di beni mobili ed immobili fino alla concorrenza di € 5.000.000, nonché decine di perquisizioni sul territorio nazionale, per sgominare un’organizzazione dedita alle frodi fiscali “carosello” nel settore degli pneumatici. La frode carosello, come noto, è un meccanismo fraudolento dell’Iva attuato mediante vari passaggi di beni, in genere provenienti ufficialmente da un Paese dell’Unione europea, al termine del quale l’impresa italiana acquirente detrae l’Iva nonostante che il venditore compiacente non l’abbia versata.

In genere viene interposto un soggetto italiano (prestanome e nullatenente) nell’acquisto di beni tra un soggetto comunitario (reale venditore) e un altro italiano (reale acquirente). Quest’ultimo ufficialmente risulta però aver acquistato dal prestanome, che emette una fattura con Iva ma non la versa, mentre il rivenditore (compiacente) la detrae. Nel caso in questione, alcuni soggetti residenti nel territorio fiorentino e lombardo, avevano costituito numerose società “cartiere” intestate a soggetti nullatenenti ed in difficoltà economica o con gravi problemi di natura fisica, che si interponevano tra il fornitore comunitario ed il reale destinatario della merce, emettendo fatture per operazioni soggettivamente inesistenti. L’organizzazione non si limitava soltanto a fornire fatture, ma offriva anche altri “servizi” quali l’emissione di documentazione di trasporto falsa al fine di giustificare vendite all’estero per pneumatici che in realtà non uscivano dal territorio nazionale, oppure agevolava l’acquisto “a nero” degli pneumatici riscuotendo una percentuale dal destinatario finale che finanziava l’operazione.

Durante le perquisizioni sono stati sottoposti a sequestro diversi supporti informatici contenenti dati importantissimi che al momento sono al vaglio degli investigatori. Allo stato la frode accertata ammonta a circa 7 milioni di euro, ma si pensa che sia soltanto la punta dell’iceberg, in quanto la frode ha interessato la quasi totalità del territorio nazionale L’operazione trae origine dal tavolo regionale Agenzia Dogane, Agenzia Entrate e Guardia di Finanza, finalizzato a combattere l’evasione collegata all’IVA intracomunitaria. Le indagini, anche di natura tecnica, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, hanno permesso di smascherare un’organizzazione dedita all’evasione dell’IVA perpetrata attraverso la costituzione di società “cartiere” (soggetti interposti), nel settore degli pneumatici, le quali emettevano fatture imponibili Iva per operazioni soggettivamente inesistenti. Gli indagati al momento risultano 6 e su provvedimento del GIP sono stati eseguiti 2 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di un soggetto di origine calabrese, residente in Lombardia (C.F.

anni 55) ed un soggetto nativo di Empoli ed ivi residente (C.M. anni 58). Il GIP ha emesso altresì un provvedimento di sequestro preventivo per equivalenza fino alla concorrenza di 5 milioni di euro, a fronte del quale sono stati sottoposti a sequestro circa 20 conti correnti bancari, un appartamento di proprietà di uno degli indagati (C.M. anni 58), polizze assicurative e titoli nella disponibilità delle persone indagate. Su ordine della Procura sono state eseguite perquisizioni domiciliari in Toscana, Umbria, Lombardia, Emilia Romagna e Campania.

Il personale impegnato nelle operazioni ha superato le 100 unità. Sono stati sottoposti a sequestro documenti e supporti informatici dai quali gli investigatori pensano di acquisire informazioni importantissime. L’evasione accertata al momento è di circa 7 milioni di euro per IVA evasa, ma si pensa che sia solo la punta dell’iceberg.

Notizie correlate
In evidenza