Mercantile s'incaglia all'isola d'Elba

WWF Italia: "Occorre far rispettare le regole per la sicurezza ambientale e della navigazione, rafforzare i controlli e la prevenzione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 giugno 2012 14:05
Mercantile s'incaglia all'isola d'Elba

Ancora una volta in pericolo l'arcipelago toscano e in particolare l'isola d'Elba. Il "Mersa due Panama", una nave mercantile battente si è incagliata contro una scogliera, riportando una falla di quattro metri nello scafo. Era diretta in Algeria: 12 persone a bordo, ma nessun ferito. La nave cargo di 50 metri (1.686 tonnellate di stazza), ha urtato questa mattina alle 7 e 30 in località Le Piane, nei pressi di Capo Sant'Andrea. “Non si può continuare a considerare il mare ‘res nullius’, patrimonio di nessuno, abbiamo da marzo le regole per garantire la sicurezza ambientale e della navigazione nelle acque territoriali italiane e bisogna che tutti le rispettino”.

E’ il commento del WWF Italia sul nave mercantile rimasta incagliata nell’Arcipelago Toscano. “Il WWF ricorda che non solo nel caso dell’incagliamento della nave mercantile all’Elba è stato violato il divieto di navigazione a due miglia dai perimetri esterni dei parchi, stabilito con il decreto ministeriale del 2 marzo di quest’anno, ma si continua a non prendere in considerazione le particolari esigenze di tutela del Santuario internazionale dei cetacei. Un’area che il nostro Paese, con Decreto del Presidente della Repubblica del 17 dicembre 2011 vuole racchiudere in una Zona di protezione ecologica del Mediterraneo Nord Occidentale, del Mar Ligure e del Mar Tirreno.

ben oltre il limite esterno del mare territoriale italiano, in acque internazionali”. “L’Italia – conclude l’associazione del Panda - s’è dotata di norme efficaci per la sicurezza della navigazione, bisogna applicarle, ma anche e soprattutto pretendere che, nell’interesse della comunità che vengano rispettate. Occorre rafforzare controlli e prevenzione migliorando la capacità d’intervento delle capitanerie di porto consentendo loro il costante controllo della navigazione con mezzi tecnologici idonei”.

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